Astral Night Reverie

Sunset

Quel mattino, Eva aveva ricevuto una telefonata dal suo datore di lavoro: doveva supervisionare un progetto di sviluppo in India a tempo indeterminato e sarebbe dovuta partire tra due settimane.
Si recò alla biblioteca e lo disse ad Alex.
"Tra quanto tornerai?"
Con aria dispiaciuta, Eva lo guardò negli occhi, "Potrebbero passare anni".
L'espressione di Alex era un misto di incredulità e dispiacere, si sentiva come se gli fosse caduto addosso un macigno, Eva sentì il bisogno di giustificare quella risposta "La situazione indiana è tragica, c'è bisogno che qualcuno di fiducia gestisca le aziende per..."
Alex la interruppe bruscamente "Perché fai questo mestiere? Non puoi licenziarti?"
"Non ho altra scelta Alex, non posso restare in eterno dai miei nonni, o in qualsiasi altro luogo, senza un lavoro"

***

Più si avvicinava il giorno della partenza più Alex era inquieto, mentre Eva era sempre più taciturna. In quelle due settimane avevano costruito un rapporto bellissimo, un'amicizia che voleva andare oltre e trasformarsi in qualcosa di più.
Alex cercava dentro di se il modo ed il coraggio per esprimere ciò che provava nei confronti di Eva. Lei invece era frenata dalla partenza imminente e non voleva ammettere, nemmeno a se stessa, quanto le piacesse la compagnia di quel moro dagli occhi smeraldo.

***

Nell'ultima sera di Eva al villaggio, Alex volle portarla al molo a guardare il tramonto.
Dinnanzi all'imminente partenza di Eva, nessuno dei due aveva tanta voglia di parlare ed entrambi erano immersi nei loro pensieri.

***

Il sole colorava di rosso l'acqua e i capelli di Eva sembravano di rame fuso, i suoi occhi avevano un'ombra di tristezza come quando Alex l'aveva vista per la prima volta. Ma se, quasi un mese prima, era Eva ad essere arrabbiata, ora lo era Alex: non voleva che lei andasse via, ma non sapeva come fare per farle cambiare idea; in fondo, chi era lui per dirle di mollare il suo lavoro per restare lì?
Raccolse tutto il suo coraggio stringendo il corrimano della balaustra, era inutile cercare le parole adatte, sorrise tristemente prima di rivolgersi a quella ragazza che lo faceva impazzire.

***

Eva era ipnotizzata dallo sciabordio delle onde, incantata dalle magnifiche nuvole rosa e dal cielo arancio. Quella sera si sentiva ancora più triste di quando era arrivata: le sarebbero mancati tanto i momenti passati con Alex, ma non poteva vivere sulle spalle dei nonni.
Alex interruppe il filo dei suoi pensieri "Ricordi quando mi hai chiesto perché lo scudiero aveva lasciato andar via così la principessa?", lo disse con un sorriso triste ad increspargli le labbra, lei annuì debolmente guardandolo e lui proseguì "Forse lei aveva già deciso e non c'era nulla che lui potesse fare... Ecco, ora mi sento come quello scudiero: tu stai per andare via e non so come fermarti"
"Vuoi che resti?"

Alex le si avvicinò lentamente, guardandola negli occhi le prese le mani e la baciò cauto, lei chiuse le palpebre e le sue labbra risposero a quel bacio timoroso di un rifiuto.
Solo in quel momento Eva si accorse di quanto aveva desiderato quel contatto.
Alex la strinse più forte, tremava e le sue guance erano rigate da lacrime che bagnarono anche il viso di Eva, lei aprì gli occhi e vide due smeraldi tormentati dal dolore dell'addio imminente. Quegli occhi che la fissavano e quelle labbra dolci che non lasciavano le sue, la supplicavano di restare.
Eva fu investita dalla consapevolezza che desiderava ardentemente l'amore che Alex le avrebbe offerto, voleva prendere la vita così come sarebbe venuta. In quel momento si rese conto che il suo posto era lì.

***

Su quel pontile, baciati dagli ultimi raggi di sole della giornata, con un tappeto di onde dorate e un tetto porpora, Eva e Alex riscoprirono la magia dell'amore...