Astral Night Reverie

Investigations 2

John Williams si recò alla sede amministrativa del parco chiedendo di parlare con il presidente, la segretaria gli fissò un appuntamento di lì a pochi giorni, il signor Williams fu puntuale.
In quell'incontro, dopo un lungo discorso tra i due, John Williams poggiò sulla scrivania del presidente una busta anonima e bianca.
Il presidente prese la busta e la aprì: rimase stupito e disorientato, ma soprattutto confuso e indeciso. Fu il John, a quel punto, a parlare "Ci pensi con calma e mi faccia sapere, aspetterò una sua telefonata da oggi a un mese".
Il presidente, quella sera, tornò a casa pensieroso e restò in quello stato per ben due settimane, poi afferrò il telefonò e compose il numero del signor Williams. Dopo pochi squilli quest'ultimo rispose."Vedo che ci ha riflettuto un bel po'"
"Mi spiace deluderla signor Williams, ma rifiuto"
"Allora mi vedo costretto ad invitarla domani mattina al bar per parlarle di una cosa"
"La mia decisione resta ferma"
"Allora non sarà così sgarbato da rifiutare il mio invito..."
Il mattino dopo, davanti ad un caffè e alle chiacchiere di John Williams, il presidente del parco nazionale della contea cambiò idea.

***

"Cerchiamo di fare il più in fretta possibile" disse il presidente a disagio "ho già reso ufficiale il tutto"
"Certamente. Vedrà che non se ne pentirà" fu la risposta di John Williams seguita da un sorriso.
I due uomini si strinsero la mano e John uscì dalla sede amministrativa del parco della contea, fiero di se.

***

Un paio di anni dopo, quegli incontri tra il presidente e John Williams si svolsero periodicamente all'ingresso della proprietà Williams dove oggi il figlio cercava di edificare.

Tom, solitario, passò da quelle parti per il suo solito giro di ronda da volontario-guardia forestale, e vide il presidente del parco prendere una busta dalle mani di John Williams, restò ben nascosto ma allo stesso tempo disorientato, scattò alcune foto.
Quando i due uomini andarono via sentì dei rumori provenire dalla casetta, si avvicinò ad una finestra e vide cosa stava accadendo all'interno, scattò altre foto e andò via velocemente, il più silenziosamente possibile.

***

Il cellulare di Charles squillò. Dall'altro capo una voce femminile.
"Charles, ti ho inviato tutto tramite e-mail"
"Grazie Maggie"
"E' un bel po' di roba... divertiti!" disse sorridendo la segretaria prima di riattaccare.

Quel pomeriggio Charles scoprì tutto sulla proprietà dei Williams:
Da quattro anni cercavano di costruire su quel terreno, erano stati denunciati per falsificazione di atti, ma non si era mai riuscito a provare se fosse vero o meno. Intanto gli ambientalisti, capitanati dalla Forest Preserve, avevano bloccato più volte l'inizio dei lavori facendo perdere denaro e tempo alle ditte, che alla fine si erano rifiutati di portare a termine l'incarico. La giustizia non aveva mai potuto far nulla contro i protestanti perché in realtà non esisteva una documentazione certa dei confini, né della proprietà dei Williams e né del parco naturale della contea.
Era un caso intricato tanto che i tecnici che avevano rilasciato i vari permessi per abbattere gli alberi e per edificare, dopo i disordini causati dagli ambientalisti, ritiravano i permessi per "verifica della proprietà" ma ogni volta non se ne faceva nulla.

Questa volta, però, sembrava tutto diverso, era spuntata dal nulla una cartina dei confini della proprietà dei Williams, ma Susy Mayers supponeva ancora che fosse un falso.
In quella situazione incerta Charles non aveva vie d'uscita: se lasciava l'incarico oppure faceva edificare su un terreno protetto avrebbe fatto perdere la reputazione alla sua azienda. Doveva vederci chiaro, c'era una stonatura in tutta la faccenda. Ma quale?

Charles chiamò l'organo direttivo del parco della contea e chiese se poteva avere una cartina dei confini esatti del parco e quelle di ogni cambio di confine, un libro sulla storia del parco e su eventuali compravendite, la risposta  fu affermativa ma doveva aspettare una settimana.

***

Il sabato mattina successivo Charles era in cucina a leggere il giornale e sorseggiare un caffè quando sentì un'auto entrare nel vialetto e fermarsi: Victor era arrivato e aveva portato con se uno dei legali della società per analizzare i documenti.
Victor e il legale andarono via la sera successiva, la situazione era più chiara: il signor Williams aveva ereditato quel terreno con annessa la casetta e quindi era proprietario a tutti gli effetti.

***

Il lunedì dopo il week end con Victor, Charles vide il postino fermarsi alla cassettina delle lettere, uscì fuori e andò a prendere la posta: finalmente era arrivata la documentazione che aveva richiesto al parco.
Fece i suoi confronti e andò sul posto, la proprietà dei Williams, secondo i confini attuali, faceva parte del parco, e la casetta edificata era identificata come l'alloggio del guardaboschi.
E allora l'atto di proprietà con la firma del direttore amministrativo del parco cos'era?

Si sedette sulle radici di un albero e analizzò meglio la situazione: forse i libri e le cartine non erano state aggiornate.

All'improvviso, in lontananza, sentì una risata di una bambina.