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Un blog creato da IlGiocoDellePerle8 il 31/08/2011

Il Gioco del Mondo

Rayuela...un sassolino e la punta di una scarpa

 
 

 

Nell'Haoma dell'Avesta

Post n°196 pubblicato il 16 Gennaio 2013 da IlGiocoDellePerle8
 

Sacrificio adagiato crepe a crepe

sacer factum insinuare la montagna

nella fenditura al NomeProprio

i propri nomi, restituiti al gesto

aggiungendo al ruggito originario

un segno di Mogù

che può..che sarà di l'll

Nel sacrificio abbiamo imparato -

la linea che non rimane in cielo

che un minuto, sul dolore dato per eterno


Che accucciarsi a terra non e' diminutivo,

un gettarsi via

perchè  le cose è  da li che nascono

quando è tempo che scompaiono

 di bianco in volta

                                                             rannicchiarsi per trattenere sè

                  posando sotto la mano  l'll suolo

                                                                 che dice: resta.Genuflessi,

                  senza questue, per_l'll_ dono

                                                              resta qui. Ancora.Stringi i denti

                  a sacrificio,per riduzione

                                           L'abbandono-sai- non ha misure

                                   eccede sempre ~solo» per abbondanza

                                       di vuoti di ferite in solchi . In buchi

                                           come fa la grandine coi frutti

                                                  -in via di Guarigione-

E' vero: non so per quale soma

-come l'ape dell'esagono la fine-

ma la fede spinge, avanti i musi, a bere

i passi agli animali che non siamo

per la spremitura ultima del succo

quell'ottava inconosciuta che la sera

va al futuro avvolta nell'antilope

coi pugni stretti sotto la sua tenda

a far la cerva nell'Haoma dell'Avesta


-compiere sacrificio è sottrarre?

 l'll dolore proprio_

_proprio alla tua vista. che proteggo- Sì

come le madri hanno imparato

a rammendare prive di ditale,

nel pungersi  le vene, ad esclamare

in viso per l'amato :

guarda che bel rosso ti ho trovato

 

La Rayuela va in trovato

 
 
 

Ha il buio dita dentro

Post n°195 pubblicato il 16 Gennaio 2013 da simurgh2
 

Ha il buio dita dentro
per intrecciare mani
quando senti sbattere le imposte?
oppure ha ali incapaci di sfracelo

come giochi da bambini tra erba e cielo?
Le ali hanno l'ansimo di un respiro
mentre cercano un corpo di tela
con occhi di neve
che sai gia si scioglieranno.
lo sai già eppure..
sai dell'ontologia del disordine delle cose
del vuoto che si avverte anche nel fitto del bosco
dei nomi che usiamo, delle parole
quando erano ancora infanti
incapaci di pronunce articolate
farfugliavano in quei suoni
con leggerezza il presagio
Di questo io non conosco linee guida
Indagine, esplorazione, coraggio
vene di buio che si intrecciano come dita
senza sapere in quali mani
eppure stringono
come fosse un desiderio del poter dire
nominare, assemblar parole
che indichino la via dei canti
come sangue fruscia dentro le sue vene
fino ad offrirsi come sacrificio


sacrificio è la parola che salta

 
 
 

Dentro un volto che non si ha

Post n°194 pubblicato il 16 Gennaio 2013 da IlGiocoDellePerle8
 
Tag: Ha, Rayuela, vene

                                                                         Vene di buio nell'intrecciarsi

                                                                  fitto l'll ritmo al suono delle ali

                                                             in cerca di un corpo come tela 

                                                        al culmine della invocazione

                                                  d'un tratto nel folto del bosco

                                             uno spazio che sbianca delle cose

                                      l'affanno scuro interminabile

                               nella leggerezza di un presagio

                 fa Rayuela la preghiera nell'uccelllo

         della piana stende la sua quiinta

 d'ottone, di latte la sua orsa_

 maggiore solo sull'ottava

       dalla neve a noi distanza minima

             come se i fiori non morissero

                     sotto l'aria silenziosa che inventiamo

                              nomi come un doppio cuore tra le labbra 

                                     che fruscia dentro che  non sa parlare.

                                            quando sbuca di occhi neri di carruba

                                                      e succhia forte di desiderio l'll pieno 

                                                            di tenerezza nella carne la fatica

                                                                    del parlare dentro un volto

                                                                            Che non si ha .. ...

                                                                

                                                                                                                

                                                                                                             

 
 
 

Vene

Post n°193 pubblicato il 14 Gennaio 2013 da simurgh2
 

Edges of I'llusion

 

Dimensione che gusto
dalla quinta del sogno
nella lettera il suo numero
fini all'ottava
delle fiabe tatuate sul seno
come quegli angoli bui del sottoscala
dimensioni nel battere le ali
in cerca di approdo

                              dalla quinta all'ottava 
                              si lega in un salto 
                              come l'osso di pesca nella rayuela
e si lega in alto 
nel salto lo stacco
 
rimani sospeso
 come il fiato tra un respiro
 che nell'altra bocca si fonde
 poi sfonda ventisei dimensioni
 strette nel fiato imprecise


ed immense come balene
sollevate da millemilioni di farfalle bianche
come elefanti premono
sulle coste

come quante ne hanno i rami di forme 
e cosa mormorano i cachi
ai pettirossi  quando la scorza si squarcia
dalla quinta all’ottava
la congiunzione
che ti slarga le vene

 

 

 

 

Rayuela salta su Vene

 
 
 

Quarta dimensione

Post n°192 pubblicato il 08 Gennaio 2013 da IlGiocoDellePerle8
 

Domestico vieni sempre più

nei sogni

abbiamo più cose da dirci? O

stiamo svanendo?

Ti mischi in cio' che godo

e mangio

dalla tua bocca luce con geki del futuro

unisci al tempo perso ad arrivare

nel dirsi  dentro nel suo tutto mandorlo

la promessa che sa di avercela fatta

a posarsi fedele al suo nome

come a un nido le madri

udendo in se' la coppia intera

sciogliere sopra la testa in pegno

l'll velo caldo di lino e gemme partorienti

d'amore

pari solo alla luce degli angeli

perchè là dentro si formasse

una  quarta dimensione

 

 

 

 La Rayuela va in *dimensione*

 
 
 

Gelo?

Post n°191 pubblicato il 05 Gennaio 2013 da frabonvi

E gelo.. sia!

Che non sciolga mai la fanciulla di neve

 

ma arriverà primavera, e scioglierà la neve sui campi,

per il parabrezza ho una bomboletta efficacissima,

nel cuore non entrerà mai..

non le restano che le vette solitarie dei ghiacciai, (va bene anche un freezer domestico)

 

 

 

 
 
 

l'll pasto nudo

Post n°190 pubblicato il 28 Dicembre 2012 da IlGiocoDellePerle8
 

Proteggi l'll pasto nudo

nell'ombra  sua la donna

premi l'll cuore all'appello delle cose

in ogni intreccio l'll giunco

e l'll suo contrario

Proteggi la neve,dove trema

costante lo sguardo.

Proteggi i luoghi che ci tengono

in balena,le voci fino in fondo

inesauste,piegate alla distanza

mai dome,

le mani giunte.

                             

                                                               

Tu,che proteggi,sei

l'anticipo del vento

 in fiamma piena

là, dove resisto

-per un solo gesto

per il sogno-

in quella grazia

mi fai calma

oltre l'istinto

dove stai

per giungere

è tutto.Vivo

scuote l'uovo

nell'orecchio il trillo

 un vento sacro muove

un fremito alla gola, sale

la niniva della sera nodo

dove mi sciogli,mentre

all'altra sponda

una fiumana

in voce bassa

gonfia l'll gelo

 

 

 

 

 

La rayuela  salta al gelo

 
 
 

Yad

Post n°189 pubblicato il 28 Dicembre 2012 da L_esclusa

Mani amano conoscono parlano,

non sono mai innocenti.

 Non è mai troppo tardi per riconciliarsi con esse.

 

 Sono noi, le nostre  sensazioni. Attraverso le mani, l’uomo può conoscere e farsi conoscere. Ma la mano della conoscenza è la destra o la sinistra? In realtà la domanda non si pone. Siamo noi che la poniamo, perché abbiamo stabilito una normalità artificiale che non esiste, e secondo la quale la mano destra dovrebbe esercitare una supremazia sulla sinistra. E, come per caso, assimiliamo la prima al principio maschile e la seconda al femminile. Ma mano, significa “ conosco e amo” (e non ti conosco e ti amo).

La mano che conosce e vede, che penetra nella profondità della realtà  del mondo, è la mano del cuore, la mano della componente femminile dell’uomo, indipendentemente dal suo sesso.

 

Mani  si lavano. della loro doppiezza

 mendicano, sciolgono nodi, soppesano frammenti e poste

  sulle labbra contengono   

 commozioni  per un perdono,

una carezza sulla guancia.

Un abbraccio

Un cenno…un benessere di cui abbiamo sempre nostalgia.

 

Come due anime vaganti si cercano
 per fondersi

in una sola stretta.

Un  accostamento ostacolato dal fato,

della vita crudele…
Mani indotte  a patire abusi per  
egoismo e potere.



Mani asciugano  lacrime,

 ci liberano da ogni presente maledetto, da un mondo infame…

Affettuose ci solleticano per  strapparci un
sorriso  
e ogni attimo  vissuto con loro  è un progresso

 

ma mani brancolano nel buio
tracciano un traguardano
avendo fiducia in un  davanti migliore
partecipando a ogni povera contentezza nonostante gli ostacoli del percorso.

 

 

Amo  il verso delle mie mani,
mi  portano in volo
 improvvisamente,

 le riconosco dalla loro morbidezza, dal loro contenuto,

come se prima di esistere
 avessero  già toccato


la mia fronte
.

Mani, ho vagato una vita cercandovi

ho attraversato barriere, scalato montagne, navigato oceani,
 trainato
via treni,
e
di colpo in un contatto segreto vi siete strette

sul mio
seno.

 Ecco ,
un altro anno  va…
e  mano nella mano si festeggerà.
 L
ì, sul cuore
, leggere, al modo di due ali,
 poi, ultimerete il
 viaggio.

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Proteggi

Post n°188 pubblicato il 28 Dicembre 2012 da simurgh2
 

 

Mani giunte come il giunco
intreccia al cuore le dita
in una preghiera.

polvere lucente nel fiato
nei ventisei respiri
come il tilaka ka
punto d’inizio del mondo
un mondo che ricominciava allora
senza i passi misurava la distanza
entrando di  sbieco in un pertugio
che si apriva davanti ad un lago
nella retina intorbidiva
in quella luce il chiaro d’uovo  albume
il suo rifrangersi
nella corteccia l’occhio
Non sapendo ancora
che quel pertugio era un collo d’utero
rinasceva davanti a quelle acque
che ospitano la balena piu grande della terra


 

 

 

 

 

 

 

quando ormai il giorno virava
nel crepuscolo
risorgeva dentro il buio


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ebbri d’amore galleggiavamo sulle acque
dopo aver bevuto il bianco dalle vene
Provenivo dalla sterpaglia
graffiandomi tra gli arbusti
cadendo nelle pietre
tacevano gli animali attorno
quando trovai la sorgente
dove sgorga quell’acqua
che ancora mi disseta

Mani giunte ancora, come il giunco
intreccia al cuore le dita
in una preghiera per quel dono
Ovunque proteggi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Proteggi


Rayuela salta con Proteggi

 

 
 
 

Il calore nelle mani

Post n°187 pubblicato il 22 Dicembre 2012 da IlGiocoDellePerle8
 

Calore d'influsso e prodigio
potere lucente che cade
in scialle di sera si stende
ciò che diede l'incontro
più bello d'estate

Ora ho un giovane bonsai
che chiama il sole Natale

beve delle mie vene il bianco
su un trenino che gli gira intorno
con un filo rosso inspiegato

avrà energia per ogni anno e mille vite
di vibrazioni per cieli più bassi
attorno ci sono cervi sulle rotaie
gechi e branzini nei vagoni
il carico di un amore
 cresce
droga dei sogni,
anima piccola
claudicante di felicità
Un uomo si ferma           
 
agli incroci sui binari
con le dita nel fiato
 
-lo vedo-
nel punto meno buio
coperto,solo, di poesie
nessun annuncio lo precede
spunta così,
semplicemente
dove ieri non c'era
Chiede il suo canto
Alifib
la pista del volto
 
senza pelle
come il migliore dei figli
 
 che torna
bisbiglia come un bambino, sorride
soffia sui fiori  la fiamma
finchè il palombaro risplende
A love supreme
esplode

nelle pieghe delle mie mani
** ***

**  ***
  
** ***
La rayuela sulle Mani

 
 
 

Calore

Post n°186 pubblicato il 17 Dicembre 2012 da simurgh2

 


(Amina Annabi colora)

Colora l'albero il segreto nascosto
Tilaka Ka, il punto all'inizio del mondo,
Il figlio bambino che corre nel vento
trascinando l'aquilone colora nel volo
il cielo di Garuda, l'aquila un simurgh
e poi l'Imago

Un suono di goccia che cadendo risale
Ka Tilaka Ka
principio del tutto e del nulla
come il pesante lamento che in alto non rimane
per quell'azzurro che pesante si accascia
sotto il suo peso sulla terra si stende
come cosa che felice Mogù
appena giunto sull'orlo ricade
Gargath nella gola poi le vertebre sfiora
dal collo che pende la perla nel seno
la bagna, poi beve
l'asseta

Esplode nei decibel
della mia tigre la gioia
contro i fantasmi
della nebbia a colpire
in agguato la luna
dentro i lampioni

 

 

 (elefante balena) 

Ho sognato dell'elefante stanotte
Stava sulla balena in piedi sulla pancia
mentre lei lottava per condurlo a riva
porgendogli la gola lacrimante al mare
Salvandolo morire

 

 

 

 

 

 

 

 

In un laghetto dove cervi si abbeverano
un uomo si ferma, da sotto risale
Un palombaro custode del fondale
la rosa bianca galleggia nelle vene
Il palombaro lo vedi, riemerge
Vuole quel fiato da sotto il maglione
lo vuole per sè il sentiero dei canti

 

 

 
Nel sogno carovane in partenza
da città circondate da mura
uomini barbuti cantano piano
sopra torrii muezzin avvolti nelle vesti
che il vento rigonfia nella gola quel pianto
come un figlio perduto ritorna
Prigioniero di un sogno rimani

Delle cose che cadono
nel loro bisogno
di felicità
da mancare
la presa

 


Madre narimi la gemma che tinge 
la luna rossa in mezzo la fronte
L'occhio del cuore custodisce le stirpi
del rosso il calore

 

La parola che salta
Calore

 
 
 

Stesso quel punto,rimane e colora

Post n°185 pubblicato il 13 Dicembre 2012 da claudia.sogno
 

Stesso è quel punto, d'alba,

Tilaka l'll suo nome

inno sanscrito, respirazione

l'll suono di goccia che cade

dentro quel buio, colora

Sulla fronte ha raccolto l'argilla

nel lago la donna,la pasta

di sandalo rosso per l'll tilaka

dall'altra parte del mondo..

inspira ed espira

scompare e ritorna,

dichiarando l'll sole nascente

l'Universo che danza

-Come fare a vederlo?-mi chiedi

-Tieni...Gira la Gemma di Gargath...

è la perla che tiene in contatto

persone lontane,gli scambia nei sogni

parole, nel tempo la vita

se sfiori l'll di dentro

se muovi le dita

le vertebre senti mancare

 

"manca,nel cuore, ciò che deve essere protetto,
custodito, traslato dall'universo a noi "

E' così che la donna ti sente

spostare i capelli....chiamarla

e sotto l'll maglione sfiorare

le ali del tango, portandosi via.


Si narra che dentro Gargath

sia forgiato l'll puntino tilaka

-padre del tutto e del nulla

del Chaos-

che torneranno tutt'uno

dentro l'albero rosso

dall'altra parte del mondo...

quasi fosse un figlio perduto

che torna,rimane

e colora.. ...

La Rayuela

* C o l o r a *

 
 
 

Sempre

Post n°183 pubblicato il 08 Dicembre 2012 da adam_selene1

Sempre caro mi fu... Che cosa? Meditavo, non riesco a ricordare di avere un luogo del cuore se non: il cielo. Non c'è altro posto dove, ch'io mi ricordi, mi piacerebbe stare indipendentemente dall'attimo, dal momento in cui formulo tale pensiero, dall'umore.

Mi tornano in mente tanti posti dove sono stato bene, tanti posti dove vorrei andare sia da solo che in compagnia, ma nesuno di essi è preferibile allo sterminato, pulito, infinito spazio azzurro.

Piano piano, col passare degli anni, comincio a stare ben con me stesso, fino a poco tempo fa era impensabile, per me, l'idea di andare in qualsiasi posto da solo. L'unico luogo dove stavo bene con me stesso, era l'aria. Oggi va meglio certo ma.....

Datemi un paio di ali, un traino o un vericello, fatemi tornare ragazzo, un ragazzo inesperto nella caccia alle termiche, presuntuosamente convinto di saper pilotare avento solo 30 ore da solo pilota segnate sul libretto di volo, ridatemi l'unico luogo dove valga la pena andare, perchè per me, è l'unico luogo dove ho incontrato il vero me stesso.

 

Si salta su stesso.

 
 
 

Pregare...

Post n°182 pubblicato il 01 Dicembre 2012 da Spano60

Pregare

all’oscuro di tutto

Pregare l’Essenza

che tramuti il tempo vano in verità.

Se così non fosse

chi direbbe alla mia anima

“Non hai speranza”.

L’uomo o la nebbia che lo contiene?

Pregare ad ogni incrocio per carpire il segreto.

La giusta via.

Per non cadere nel baratro.

Per non scivolare nelle sabbie mobili

dell’addio per sempre.

 

 
 
 

Non guardare senza pregare

Post n°181 pubblicato il 01 Dicembre 2012 da IlGiocoDellePerle8
 

Mai abbastanza.

Come fai ad essere felice?

canti quel volo pesante

d'alabastro(d')ombra,

negata luce in carne opaca,

Uomosagoma paralizzata d'ebano

ardi il cuore rosso siderale

nel gioco dei primari

di stelle

che non sanno d’eternità

**  ***

Come un lampo tutto si dilata

precipita d'amore la sua retina,

      di chiaro, apparente

         bianco di morte

 finisce fuori la pelle il nero

    in verticale di caduta,              il cuore

 

esplode in_fiamma di dolore,

assume il non colore della somma

          -biancodidio-

del suo limite limite pulsa

dove il taglio s'adagia

         come mantra

anche un pianto è freschezza

come "cosa che felice cade"

volando nel cielo di Dio

Non Guardare Senza Pregare !

 
 
 

Pensieri

Post n°180 pubblicato il 30 Novembre 2012 da Ladro_di_parole

Amore in una sottile brezza di pensiero

si scherma

fra ombrose chiome,

mentre scorre un pensiero,

vicine le mie mani stringono

un albero  frondoso

che nessun vento piegherà mai.

 
 
 

SeTe in amore

Post n°179 pubblicato il 21 Novembre 2012 da IlGiocoDellePerle8
 

 

SeTe di percussioni d'acqua in corso di rotta senza stesura  Signora

è l’orma che mi appartiene in questo mare in cui tacita affogo.

Proiettili di carabine dagli averi delle dita tue. Una burrasca

mi ruba la scia dei tuoi sguardi insoleggiati per finire sulla battigia

della vita, dove non ha armistizio il calpestio della folla al mio

 passaggio. Come un Complesso di piante arboree che adornano

i viali sollevo gli occhi verso il cielo, entusiasmanti forze di gravità

assomigliano alle carezze di un pacifico amore

 
 
 

Angolo di sete .. ...

Post n°178 pubblicato il 03 Novembre 2012 da IlGiocoDellePerle8
 

 Angolo di se_te le parole
della donna che hai nel volto
nel tuo sonno lieve, convocata

la parola viene a dirti che ritorna
come buccia tra le dita
come bestia infin, di vita

                                                             -non è questa la realta?-
Oh, allucinazione!

Trasferire la realtà nella visione
la descrizione nell'immaginazione
lo sa Flaubert,che non provoca terrore
che le bestie son di gioia a non mutare
che noi bambini siamo ladri coi fucili
e difendiamo Nostre possessioni
arrotolando l'll filo torno torno
a quella strana trottola ch'è l'll giorno


forzando di trovare l'll senso
                                all'invenzione del silenzio
                                                                alla saliva della luce
                                                                                             agli occhi espatriati.

                                                             Si fa dimora e forza antica  l'll gioco


                     danza che riprende l'll filo senza scuola

 

      tutto essendo nulla si ripete

      dove l'll buio si condensa

                                                ricomincio

                                                                  dalla Se_Te

 

 

 
 
 

Giorni all'angolo

Post n°177 pubblicato il 01 Novembre 2012 da L.Onely
 

Giorni neri come notti senza stelle
giorni d'assenze, di carenze
giorni lunghi come anni
pesanti come vite intere
spezzate, perdute, sempre
troppo poco godute,
giorni di memorie, di dolore
di ricordi, di pianti e nostalgie
di rimpianti ... quanti!

giorni di ore lente, di corse di fughe
che non portano a niente
di cadute foglie, perdute voglie
giorni che si vorrebbe morire
giorni che più di prima
si devono vivere

"Continua a ridere di quello che ci faceva ridere"

per noi, per chi rimane
per chi non c'è

"Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace."

per chi è andato, o
si è solo spostato, ma
ha lasciato una luce
un testimone di coraggio
una candela, una preghiera
un sorriso, un canto, una figlia
ribelle zingara, di Madre fiera.

"Non sono lontano, sono dall'altra parte,
proprio dietro l'angolo."

.

.

 
 
 

l'll segno di Rilke .. nei giorni

Post n°176 pubblicato il 23 Ottobre 2012 da IlGiocoDellePerle8
 

Via che non si riprende,via rinchiusa
l'll passo divora l'll sentiero
Esalta ciò che è dato distrugge
La malattia e' al contempo la cura
che scolora l'istanza di tregua-di resa-
l'll confine di fronte a l'enigma d'amore
batte la sella l'll pensiero
s'inarca da fare un lamento
tutto è uno,bosco laghetto radura,animali
la salita la vena l'll brillante
era in sè adolescente,intoccabile,a pelo nel sogno

 

 

 

l'll manto maculato dal vento
un arabo pare,a tratti un purosangue
leggero ai nodelli,generose le spalle
l'll sesso si apriva come l'alba di un fiore,l'll mattino
le mani sfioravano il collo nel foro divino
alla fronte portavano l'll seme,l'll puntino
nel petto  scioglieva le vene come pioggia che cade
scuoteva l'll fianco a cantare
poi...scorre via


"Cantare in verità è un altro respiro
Un respiro a nulla.Un soffiare nel dio Un vento"

 

Tanto reale quel tranfert da mancare la presa...
allora riprendo la voce nel segno a matita
lasciato ogni sera di Rilke .. ...

"Ma a Te che voterò,dimmi,Signore,
che alle creature insegnasti ad ascoltare?
Il mio ricordo di una sera in Russia,
primaverile-di un cavallo bianco...

Se ne veniva solo dal villaggio                         
appeso alla caviglia anteriore il paletto,
per essere solo la notte sui prati;
come sbattevano sul collo i riccioli

della criniera al prepotente ritmo
del suo goffo,inceppato galoppo;e s'impennavano
le fonti del suo sangue!

Come sentiva la vastità! E cantava
e ascoltava-la tua leggenda era chiusa in lui.
A te voto la sua immagine"

 





Noi non siamo le nostre parole
che portiamo a camminare sugli occhi
Liturgia e' rimanere nel sangue
l'll "credo" a gonfiare nei giorni

 
 
 
 

ULTIMI COMMENTI

Benvenuta Gioh alla rayuela più trascurata al...
Inviato da: IlGiocoDellePerle8
il 03/11/2013 alle 23:12
 
E' stimolante poter scrivere qui, fra tante altre...
Inviato da: gioh87
il 13/10/2013 alle 09:47
 
ush!
Inviato da: Perturbabile
il 23/09/2013 alle 09:10
 
sei sempre pastaMadre quando scrivi Ush...
Inviato da: claudia.sogno
il 21/09/2013 alle 14:30
 
ti abbraccio Gioè...da quantotroppo non passo da qui..
Inviato da: claudia.sogno
il 21/09/2013 alle 14:29
 
 

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