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Don Bartolomeo Ferrari

Post n°1171 pubblicato il 24 Aprile 2013 da jigendaisuke

Il 25 maggio 1975, alle ore 17,30, nella chiesa di Santa Maria della
Cella, in (Genova) Sampierdarena, lo scrivente è stato battezzato,
da quest'uomo:



Quello al centro, più in alto nella foto, è Don Bartolomeo Ferrari.
Meglio noto e conosciuto come Don Berto. Per decenni, parroco
della "Cella"

Nel 1944, visto che i fascisti cominciavano a fargli visita un pò
troppo spesso, decise di andare coi partigiani, dopo aver chiesto
il permesso al Cardinal Boetto.
Da allora, divise fino alla liberazione, la sua vita con i combattenti

de La divisione Mingo , appartenente alla mitica
VIa zona operativa partigiana,
Nata all'indomani dell'eccidio della Benedicta e del Turchino,
fece tesoro degli errori della prima fase resistenziale (formazioni
troppo piccole, non coordinate fra loro, in cui le ideologie spesso
prendevano il sopravvento sull'obiettivo finale: creare una nuova
Italia, libera e democratica), si distinse particolarmente per la
combattività e anche per i rapporti con la popolazione della
zona in cui operava (l'entroterra del ponente genovese).

Nel suo libro "Sulla montagna con i partigiani", Don Berto,
descrive bene com'era la vita nella formazione, curiosamente
fra tutti i libri sulla Resistenza che ho, è anche quello in cui
si parla dettagliatamente delle armi usate!
Nella postfazione, aggiunta nella riedizione del 2001, si viene a
conoscenza anche del fatto che nell'immediato dopoguerra, dovette
andare via da Genova, consigliato dal Vescovo e dai suoi "commi-
litoni" della Mingo, perchè l'ala più dura e filosovietica del pci
genovese (quella che poi ci ha regalato il partito armato degli
anni di piombo), lo voleva far fuori.
Spesso, negli anni 90, era ospite di una coppia di amici dei miei,
nel paesino dell'entroterra genovese, in cui passiamo le domeniche.
Anche loro erano ex partigiani (lei una ex staffetta) comunisti.

Don Bartolomeo Ferrari

Addio Don Berto, fede e libertà

Addio a don Berto, prete e partigiano, 'vescovo' di sampierdarena


Don Berto e i fucili nell' altare

Don Berto, un abbraccio infinito


Il Ribelle. Giornale della Divisione Garibaldi Mingo
(raccolta del giornale da lui inventato e pubblicato,
durante la lotta partigiana)


SULLA MONTAGNA CON I PARTIGIANI


SOTTO A CHI TOCCA

Su per i monti e giù nelle valli,
in mezzo alle rocce e alle boscaglie,
al grido di: "Sotto a chi tocca!"
uscivano i partigiani.
Con le bombe e con i coltelli,
con le pistole e con i moschetti,
facevano rendere i conti
alle spie e ai traditori.
Quando il partigiano usciva
dalla sua tana come un lupo,
il patriota gioiva e tremava il traditore.
Quando il partigiano cadeva
i compagni non piangevano, no,
ma subito facevano cadere altrettanti tradito

 

 
 
 
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Data di creazione: 05/11/2006
 
 

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