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« CoverDue gocce d'acqua »

Giornata mondiale della consapevolezza dell'autismo

Post n°1698 pubblicato il 02 Aprile 2016 da jigendaisuke

IX GIORNATA MONDIALE DELLA CONSAPEVOLEZZA
SULL’AUTISMO



Associazione Nazionale Genitori
Soggetti Autistici

Osceno e violento contro le mamme
il nuovo spot della RAI sull'autismo


Quella nella bolla non è la mamma del teppautistico

Autistici ; persone tutto l’anno –
non solo il 2aprile

La testimonianza di una madre, di cui posto il link
e il contenuto dello stesso:


Autismo, le chiacchiere stanno
a zero


Stavo pensando cosa avrei scritto o fatto per il 2 aprile.
Mi sembra di avere la testa vuota anche se da un
paio di giorni non sto facendo altro che rispondere
al telefono a persone che mi fanno domande sul 2 aprile,
rispondo come se sapessi a memoria una poesia che ripeto
sempre uguale. Forse è meglio tacere.
Ho preso al volo quello che dice invece meglio di me l’ amica
Irene, mamma di Tommaso (anche lei), che vedo ogni tanto
a spasso con il gigante accanto per i marciapiedi del mio
quartiere di vecchi e di uffici.(GN)


ireneel

Detesto visceralmente le giornate celebrative, le feste di carta
pesta soprattutto quando riguardano problemi gravi e reali come
la violenza o le malattie. La “giornata della consapevolezza dell’autismo”
poi è quella che mi genera scompensi neurologici tali che se possedessi
un’arma da fuoco o anche solo una mazza da baseball investirei le mie
energie residue per applicarmi nella rimozione fisica definitiva del
maggior numero di idioti saputelli che infestano le ore del 2 Aprile da
svariati anni a questa parte.
Non cerco giustificazioni e non ne devo dare, sono solo una madre
che da 24 anni ha a che fare con un problema senza soluzione
che ha stravolto in primis la vita di mio figlio dalla nascita e
subito dopo quella del resto della famiglia,
di amici, parenti,
conoscenti, sconosciuti che ancora oggi quando incontrano una
persona autistica per strada la guardano con quel misto di stupore,
disgusto, sufficienza, pietà che mi fa pensare che tutti questi anni e
tutte queste inutili giornate sono davvero passate invano.

Chi vuole davvero sapere cosa significhi l’autismo non
deve leggere libri o seguire trasmissioni ingannevoli e
superficiali, spesso paraventi di interessi privati sporchi
e vergognosi. E’ sufficiente che passi una giornata a casa
di chi come me ha una persona autistica in famiglia, solo
in questo modo ci si rende conto di cosa significhi
veramente, le chiacchiere stanno a zero
.
Iniziamo con il concetto che si tratta di persone autistiche e non di
bambini, come troppo spesso viene etichettata questa patologia,
quasi fosse una malattia infantile come la varicella o la sesta malattia.
Il bambino autistico cresce, signori miei, cresce in altezza e peso, ai
maschi cresce la barba e il pisello, alle femmine vengono le
mestruazioni e spuntano le tette, con tutto ciò che ne
consegue: una vita sessuale negata,
impossibile da gestire,
soprattutto quando tuo figlio ti fa capire che vorrebbe “scopare”, sì,
scopare senza mezzi termini.
La persona autistica può continuare ad avere le stesse stereotipie
di quando era un bambino anche se è alto quasi due metri, fare le
corsette per strada rischiando di essere scambiato nel migliore dei
casi per uno scippatore, in tempi di terrorismo anche peggio.
La persona autistica ha bisogno di essere accompagnata,
ma non oppressa, svilita nella sua dignità: un ragazzo deve
essere trattato da ragazzo, non da bambino scemo
, deve
essere messo in condizioni di tirare fuori le sue capacità perché
le ha e non quelle mirabolanti ai limiti del paranormale del
protagonista di Rain Man, film che a torto è stato eletto dalla
moltitudine di imbecilli che non sanno nulla, l’emblema
cinematografico dell’autismo, ma capacità comuni e normali che se
ben gestite portano a grandi risultati e a legittime soddisfazioni
per l’interessato.

In questi lunghi 24 anni mi sono trovata, come spesso accade
a noi genitori di ragazzi autistici, circondata da persone, parenti
prima di tutto, pronte a elargire consigli non richiesti, a
dire e sindacare su cosa noi genitori abbiamo fatto o
facciamo di sbagliato
, fornendo indirizzi di luminari sentiti
alla televisioni o di cui si è letto in giro, consigliando la lettura
di libri, la visione di film, sentendosi in diritto di tormentarti con
tutto il repertorio sull’autismo per il solo fatto che hai un figlio
autistico, senza pensare neanche per un attimo che
l’argomento ormai ti fa venire da vomitare perché hai già
letto tutto il possibile e sai che non c’è via d’uscita,
ma mai,
dico MAI proponendo di venire a stare col piccolo/medio/grande
autistico di famiglia a passare del tempo mentre tu, magari, fai
finta per un paio d’ore di avere ancora una vita reale.
Sono tutti professori a casa propria, con il culo ben assestato sulla
sedia, tanto il problema è e resterà per sempre tuo.
Sei tu che hai adattato la tua vita al ”problema”, perdendo lavoro e
relativa pensione e arrangiandoti come puoi dopo che magari anche
il matrimonio, già vacillante, si è arenato malamente complicando
la gestione del tutto.

Sei tu che improvvisamente ti sei trasformata da
persona con un’identità in “mamma di …” e lentamente
sei scivolata in una sorta di limbo asettico dove le tue
vicende personali assumono contorni sfocati e sempre
più lontani.
Dove l’idea di “rifarsi una vita”, frase detestabile, ma ancora molto
in voga, provoca un’amara ilarità perché gli uomini che già
normalmente tendono a evitare responsabilità e rotture di coglioni,
quando capiscono che insieme a te dovrebbero prendere l’intero
“pacchetto”, adducendo un repertorio di scuse che va dal pietoso
“Non so se sarei all’altezza” alla fuga muta e definitiva, si dileguano e
tu ti rendi conto che è meglio così, di casini ne hai già abbastanza e
non te ne servono altri.
Sei tu che devi ricordare maniacalmente le scadenze: il modello RED
dell’INPS, se non lo presenti ti sospendono la pensione; le analisi da
fare a scadenze fisse, gli appuntamenti con i medici per i controlli:
ricette, telefonate, trafile, incazzature varie; il rinnovo della tessera
dell’autobus, il modello ISEE truffaldino e l’imprevisto sempre in
agguato.
Sei tu che devi capire come spiegargli che l’asciugamano va appeso
al gancio come sempre, anche se il gancio è nuovo e diverso e lui
sembra non volerlo riconoscere; sei tu che devi cogliere i segnali
dello “scapocciamento” a base di urli, botte in testa (la sua) e tre dita
in bocca, con il neurologo che ti chiede possibilmente di filmare la crisi.

Sei tu che ti svegli ogni mattina e vai a dormire ogni sera con
il pensiero di cosa può fare ora che ha terminato la scuola
e
si barcamena tra un paio di mattine in una fattoria sociale, l’atletica
nei pomeriggi, l’ippoterapia, riempitivi utili e proficui, tutti rigorosa-
mente a pagamento, che hanno fatto di lui una persona che mette a
frutto tante abilità, molte insospettate, ma che non costituiscono un
lavoro vero e proprio, un’occupazione che gli cadenzi le giornate dando
una vera normalità alla sua vita, almeno a quella lavorativa e sociale.
Sei tu che ti tormenti nel silenzio della notte al pensiero di quando non
ci sarai più, a cosa farà, dove andrà a finire, a come si potrà trovare
una soluzione che non lo faccia gravare troppo sulle spalle
della sorella/fratello normodotata/o che ha già sofferto
abbastanza di suo per questa situazione.

E la domanda diventa pressante, ossessiva quando un giorno ti rendi
conto che gran parte della tua vita è andata, che non hai ancora tanto
tempo davanti per pianificare, cercare, trovare una soluzione in un
Paese che ti eroga una pensione mortificante e, se sei fortunato, una
manciata di ore di assistenza domiciliare, un Paese che ha sfornato
una legge sull’autismo senza budget e dove ancora una volta si parla di
“bambini autistici”, un Paese ridicolo e grottesco dove un disabile senza
una famiglia è morto socialmente e umanamente.

Un Paese dove il 2 aprile accenderanno luci blu, come
le mestruazioni finte dell’improbabile pubblicità degli
assorbenti, racconteranno in tv quattro storielle edificanti
e “a lieto fine”, non si capisce bene quale, il tutto condito
da uno spot che ancora cerca di veicolare messaggi desueti
e fasulli.
Un Paese dove noi genitori di figli speciali siamo sulle barricate che tutti
voi altri lì fuori, con la vostra indifferenza e superficialità, avete
contribuito a farci ergere.
Non fraintendete le mie parole e non pensate, come so che molti
faranno, che sono solo una povera madre stanca ed esaurita
che si sfoga
. Sono ancora lucidissima, per fortuna, sono abituata a
combattere e non solo per mio figlio, chi mi conosce lo sa.
Sono solo stufa e arcistufa di sentire cazzate, parole vuote dette da
personaggi improbabili e improponibili che non hanno la minima
idea di cosa voglia dire convivere con l’idea che tuo figlio non
sarà mai felice, perché il fine ultimo della vita di tutti è questo,

è il raggiungimento della felicità che non è facile per nessuno, per
alcuni è impossibile, dalla nascita.
Non c’è vittimismo nelle mie parole, né per me né per mio figlio,
c’è consapevolezza, la mia sì, lo è perché parlo con cognizione di
causa. E questa consapevolezza mi porta a dire di piantarla
con le celebrazioni da quattro soldi, con i finti provvedimenti
di facciata, con le parole vuote e fastidiose:
i nostri figli hanno
bisogno di fatti, di azioni concrete, di qualcosa che sia più di una
speranza per il loro domani. L’unica strada è la volontà di persone che
sanno, conoscono e vogliono con tutte le proprie forze dare voce,
quella vera, chiara e cristallina che si faccia sentire ovunque, a
chi non ce l’ha.

Irene Gironi Carnevale
Commenti al Post:
maps.14
maps.14 il 02/04/16 alle 17:10 via WEB
Ho un cliente, consulente informatico, con tre figli autistici. I primi due non sono autistici gravi, l'ultima purtroppo si. Non è una famiglia normale, ma loro si comportano come se lo fossero. I ragazzi prendono una piccola indennità, vanno a scuola ed il primo lavora presso una cooperativa agricola dove fa piccoli lavoretti. Sembrano una famiglia serena, nonostante le problematiche oggettive che affrontano quotidianamente con coraggio. Evidentemente ognuno reagisce come si sente, di certo questa famiglia particolare non vive la situazione con un atteggiamento vittimistico come lo sfogo della signora che hai postato ed è importante che ci siano giornate dedicate ad un problema come questo per coinvolgere tutta l'opinione pubblica spesso troppo ignorante sul problema.
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 02/04/16 alle 19:30 via WEB
Ecco dici bene, è una famiglia. La mamma che ha scritto quel post, è separata, non sempre all'interno della famiglia si riescono ad accettare certe situazioni. E poi c'è da dire, che alla fine i genitori che hanno figli con qualche problema, sono soli.. a parte qualche raro aiuto da parte delle istituzioni (nel Paese dei falsi invalidi e dei baby pensionati), ma comunque si scontrano contro una burocrazia ottusa e fin troppo potente. Certo, ci sono le associazioni, ci sono testimonial importanti come il giornalista Gianluca Nicoletti (che ha un figlio autistico) o la conduttrice Eleonora Daniele (il fratello), ma alla fine dell'autismo se ne parla poco e nemmeno troppo approfonditamente, salvo battaglie ideologiche alimentate dal web. Resta il fatto che una volta che i bambini autistici crescono, uscendo dall'adolescenza, diventanto adulti, automaticamente diventano invisibili, oltre al fatto che una volta che i genitori non ci sono più, questi come vivranno? E' una domanda che mi pongo ogni volta che vedo ragazzi con problemi fisici o mentali gravi, magari accompagnati da genitori anziani.
 
   
maps.14
maps.14 il 03/04/16 alle 10:33 via WEB
Hai fatto un paio d'esempi illustri, come Nicoletti e la Daniele. John Travolta ha avuto un figlio autistico così come Robert De Niro, ma tralasciando le celebrities ciò che a me dispiace veramente è che in Italia persiste il brutto vizio del vittimismo. Ci si aspetta dallo Stato un aiuto impossibile. Se non lo sai, esistono dei Fondi Europei per progetti sociali destinati alle Associazioni o Cooperative Sociali che si occupano di bambini, ragazzi e persone con deficit. Io abito in una piccola città e la Coop.va c'è e, col Comune, assiste queste persone inserendole anche nella comunità. C'è però una collaborazione autentica tra GENITORI, volontari e assistenti. E ti assicuro che è una gioia per tutti vederli inseriti a lavorare o a giocare con gli altri. Fra l'altro, uno degli assistenti è un mio "nipote acquisito", laureato a tempo record ed oggi occupato in questa Coop.va sociale con un salario da precario che farebbe inorridire ogni tipo di sindacato. Ma lui è esaltato dal legame che è riuscito ad ottenere con questi ragazzi autistici, perché .... avere il privilegio di entrare nel loro mondo, significa aver conquistato la loro fiducia che non è x tutti, genitori inclusi.
 
     
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 03/04/16 alle 11:02 via WEB
un aiuto impossibile? ma qui non c'è nemmeno il possibile. A parte la pensione da fame. collaborazione tra volontari e associazioni? ma se mio figlio è senza riabilitazione da tre anni, (e per legge avrebbe dovuto essere inserito in un nuovo centro riabilitativo), in cui siamo il lista, con liste di otto anni di attesa? non ci sono centri di eccellezza, ci sono pochissimi centri diurni degni di nota, e nei quali è impossibile accedere, tutto il resto è a pagamento. parlano i numeri, parlano le leggi disattese, parlano i fatti di cronaca, che leggiamo, non delle piccole testimonianze, che ben vengano per carità, ma che sono lontanissime da quello che il patimento vero della maggior parte delle famiglie che affrontano ognuna come può e con i propri mezzi, un problema che certo non è vittimismo, ma una delle disabilità peggiori. Mi fermo.
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 03/04/16 alle 12:54 via WEB
Certo, esistono le associazioni o cooperative ma alla fine, spesso, lavorano sempre barcamenandosi fra una burocrazia farraginosa ottusa e meschina da una parte e fondi che scarseggiano. Le leggi esistono, la loro applicazione latita. Prendiamo ad esempio la legge 180, quella sui manicomi. Ottima, ma poi i genitori come hanno fatto? La comunità che fa? Tu parli di un oasi felice. Per scrivere questo post, mi sono documentato un po', andando a vedere il sito dell'ANGSA Liguria. Però, ieri in piazza De Ferrari, la loro manifestazione anche allegra, non se la filava nessuno.. l'italiano medio era troppo occupato a farsi un selfie davanti alla fontana con l'acqua colorata di blu.
 
   
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 03/04/16 alle 10:45 via WEB
GRAZIE INFINITE Gianluc, per questo tuo post. ed anche per questa risposta.
 
     
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 03/04/16 alle 10:48 via WEB
non c'è nessun vittimismo, in una madre che da sola e con una pensione da fame, deve crescere un figlio grande, che non avrà futuro in una città come Roma. Il presidente della repubblica ha parlato di piccole oasi, ma, sono appunto piccole oasi, E LO STATO HA IL DOVERE, e non certo per vittimismo, di garantire pari dignità ed opportunità a chi non le ha. La pensione è da fame, e ciò che è scritto sulla carta, rispetto a quel che si dovrebbe fare, viene ogni giorno disatteso. Grazie Janluc.
 
   
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 03/04/16 alle 17:45 via WEB
magari caro Jan, quei genitori non erano stati abbastanza intelligenti da districarsi fra le leggi e le burocrazie, e abbastanza sportivi o danarosi, per potersi trasferire altrove. ci si dimentica purtroppo che soprattutto sulla disabilità e su ciò che gli ruota intorno, ogni situazione è a se, e che nella maggior parte dei casi, o, dove c'è denaro, o dove ci sono possibilità territoriali (ma pochissime, come HA DETTO ANCHE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA), le persone con handicap e le loro famiglie sono sottoposte a sofferenza ed emarginazione continua e solitudine.
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 03/04/16 alle 21:22 via WEB
Come per la sanità, purtroppo in questo Paese, i diritti essenziali spesso si scontrano con enti locali incapaci o meglio capaci solo a produrre deficit e favoritismi, oppure burocrati ignoranti, che si sentono Dio in terra, che si trincerano dietro "ci vogliono i permessi oppure non è di mia competenza", un tessuto sociale che spesso è improntato al gretto egoismo. Ecco, la nuova legge di cui hai accennato nel tuo post (se non ricordo male), è ferma eppure nessuno fa niente per farla andare avanti fino alla promulgazione. Che poi, tanto se c'è la legge ma mancano i regolamenti attuativi, i fondi, la preparazione degli enti locali... rischia di fare la fine della legge 180.
 
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 03/04/16 alle 10:55 via WEB
dove sta l'atteggiamento vittimistico nel descrivere e riportare la propria testimonianza? asciutta stringata e corretta con tutte le problematiche del caso? il caso invece da te riportato è un caso "estremo", rarissimo. Ognuno reagisce secondo la propria coscienza,e secondo il suo vivere. Vivere l'autismo non è rose e fiori. VIvere l'autismo è una delle cose più difficili e dolorose che ci possano essere. ogni storia personale è a se. queste giornate dovrebbero essere molte di più, proprio per far vedere QUANTE E QUANTI SONO QUELLI CHE PATISCONO la situazione, a fronte, di piccole oasi, come quella da te descritta. La giornata è importante se diventa costruttiva, e siamo ancora lontani da ciò.
 
   
maps.14
maps.14 il 03/04/16 alle 12:23 via WEB
Sicuramente ho la fortuna di vivere in una piccola oasi, ma soprattutto mi rendo conto di vivere in una comunità di persone che hanno la volontà di impegnarsi e che hanno messo a disposizione le loro conoscenze per creare quest'oasi. Però le leggi ci sono, informati meglio e/o soprattutto cerca i canali giusti che magari in una metropoli come Roma rischiano di confonderti. Purtroppo tutti abbiamo direttamente o indirettamente a che fare con un certo tipo di burocrazia, ma lo sfogo della mamma qui postato è sulla sua preoccupazione di mamma sul futuro di suo figlio e questo, francamente, se non lo costruisce lei con intelligenza non può chiederlo allo Stato. ^_____^
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 03/04/16 alle 12:57 via WEB
Ora devo andare a lavoro, dal cellulare non riesco a connettermi a libero (e ho wind). Non oso immaginare cosa succederà durante la mia assenza. Certo, alla fine uno il futuro di un ragazzo non può chiederlo allo Stato, ma che la burocrazia non metta i bastoni fra le ruote si. Così come si chiede, ma non solo per l'autismo, personale e insegnanti di sostegno PREPARATI!!
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 03/04/16 alle 13:00 via WEB
Io ho trovato molto interessante anche ciò che ha scritto un ragazzo autistico. Il link è sopra la lettera di una madre.
 
     
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 03/04/16 alle 17:40 via WEB
che cosa vuoi dire con "non oso immaginare cosa succederà in mia assenza?". francamente non ho capito. io non volevo innescare nessuna polemica, e se sapevo che ciò sarebbe accaduto, allora ti avrei chiesto assolutamente di evitare di fare questo post!, ma conosco la tua buona fede e sensibilità. un abbraccio. Roberta
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 03/04/16 alle 21:09 via WEB
Con "non oso immaginare cosa succederà in mia assenza?" intendevo dire che non avrei voluto che scoppiasse una guerra nel mio blog, mentre ero assente. Mi è già successo e francamente non è una cosa molto bella. Tutto qui.
 
     
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 03/04/16 alle 17:30 via WEB
Lo STATO deve garantire, come dice la legge, e deve farsi carico, di costruire un percorso visto che è scritto sulla carta, delle persone con disabilità. Non mi pare che tu abbia a che fare con la burocrazia, se stai criticando una persona che vive una realtà che tu nemmeno immagini. E te lo dico, paro paro. Qui, non c'è nulla ok? centri di riabilitazione ti dimettono, anzi tempo quando c'è la gravità della diagnosi, e i pochi che ci sono hanno le liste di attesa, stracolme. Non ti permetto assolutamente di dire a me, di informarmi meglio, non sai assolutamente di cosa, parli, se scrivi questo, visto che io, MIO FIGLIO, è stato dimesso dal suo centro di riabilitazione nel 2012, e l'unica cosa che avrei potuto fare, era denunciare la ASL, per fargli saltare la lista di attesa (naturalmente pagando di tasca mia), e magari scavalcare qualche altro poveraccio che era in lista anni prima di me. E correndo anche il rischio, CHE, vista appunto la carenza di centri di riabilitazione sul territorio, avrei rischiato anche di perdere, (la causa, e dover io risarcire la asl stessa ed eventualmente pure il ministero della salute). Oberata poi ogni giorno da mille incombenze, per portarlo di qua e di la a spese mie, senza aiuti di sorta. Non bisogna parlare mai di cosa non si conosce, al limite, come hai fatto di ciò che conosci, un'isoletta felice, NON RISCONTRABILE DATI ALLA mano, nella maggior parte delle casistiche. Visto che c'è gente che si gira tutta l'italia e anche l'estero per garantire un futuro dignitoso ai figli. La signora, (tua faccina a parte), lo costruisce ogni giorno, il sentiero per il proprio figlio con intelligenza, e fatica, barcamenandosi tra le leggi e le burocrazie, magari puoi scriverle, e fari portavoce, del suo trasferimento per garantire a suo figlio una dignità per il futuro. Domanda, .. chi si fa carico delle spese TUTTE? e di un trasferimento che per un autistico è di per sé difficilissimo, vista la sua diagnosi? ma - a parte ciò, chi paga?? ognuno è padrone di far critiche e polemiche, ma questa francamente la trovo fuori luogo, perché una persona che si sfoga, dovrebbe esser compresa ed aiutata non tacciata di vittimismo e di esser poco intelligente. tra le righe ed in questo modo. Concludo e voglio fermarmi qui, Janluc, l'intelligenza dei cittadini deve camminare di pari passo con le leggi per loro previste dallo stato, che lo stato nega. E questi sono i fatti. Altrimenti tutti gli autistici starebbero bene, e non solo nelle isolette felici tanto decantate. Visto che non tutti hanno la possibilità di potersi trasferire in altri posti. Ed inoltre, si fa presto a parlare quando non si conoscono le realtà di metropoli in cui non si vive. Ma non è solo questo il punto. Il punto è che ognuno può pensarla come vuole; e pensare pure che una madre non possa darsi da fare.. perché è questo che passa, a fronte del fatto che invece, il dolore spezza, e ci sono realtà difficili con cui bisogna confrontarsi, cosa - che in piccoli centri evidentemente non accade. E comunque, nemmeno le piccole oasi felici sono esenti da fatti di cronaca aberranti, segno evidente, che l'intelligenza e caparbietà delle persone non basta, serve uno STATO FORTE, con garanzie forti, controlli forti, e certamente NON CON PENSIONI DA FAME. mi fermo qui. Scusa jan. Roberta
 
several1
several1 il 02/04/16 alle 17:31 via WEB
un post vero, chiaro e cristallino ...
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 02/04/16 alle 19:31 via WEB
Mi sono limitato a postare qualche link e a riportare lo sfogo di una madre. Grazie del passaggio, several.
 
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 03/04/16 alle 10:49 via WEB
Sì. che però purtroppo ha innescato una polemica. A quanto vedo.
 
   
jigendaisuke
jigendaisuke il 03/04/16 alle 12:59 via WEB
Spero di no. Alla fine diciamo le stesse cose, grosso modo. Grazie a te per i chiarimenti. Ciao Roby
 
aldogiorno
aldogiorno il 02/04/16 alle 23:44 via WEB
CIAO JIGENDAISUKE, COMPLIMENTI PER IL POST. UN BUON W.E. ED UN CARO SALUTO ALDO.
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 03/04/16 alle 12:59 via WEB
GRAZIE ALDO E BUONA DOMENICA.
 
ninograg1
ninograg1 il 03/04/16 alle 18:14 via WEB
chissà se quanto gira su news ecc. sulle origine dell'autismo è vero... d'altronde quando stati come il nostro si chiamano fuori dalla solidarietà e dalle ricerche su queste problematiche c'è ben poco da fare se non sperare sulle buone intenzioni di noi cittadini...
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 03/04/16 alle 21:18 via WEB
A giudicare da quanto dice Gianluca Nicoletti, ad esempio, che ha un figlio autistico, sono delle bufale.
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 04/04/16 alle 00:13 via WEB
"Articolo 3, comma II della Costituzione italiana: E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese." Peccato che burocrati, il personale specializzato che invece è incompetente, la deresponsabilizzazione, l'egoismo di una bella fetta di italiani, ecc sono più forti dello Stato.
 
molto.personale
molto.personale il 04/04/16 alle 12:57 via WEB
Rieccomi dopo una lunga e forzata assenza dovuta ad una brutta influenza che ha colpito me e i miei cari..ti auguro un'ottima giornata ^_^
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 04/04/16 alle 13:28 via WEB
Micidiali le epidemie influenzali famigliari! Buona giornata anche a te
 
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