Creato da: giampi1966 il 13/03/2006
Questo blog si propone di promuovere la politica come servizio e la coerenza dei politici con gli obbiettivi programmatici. Troppo spesso l'agire del politico è distante anni luce dal suo programma e da ciò che professa. Per poter rinascere la politica deve sapersi imporre alle varie pressioni e deve guardare lontano.

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rifondazione perde il pelo ma non il vizio

Purtroppo, come del resto era facilmente prevedibile, Rifondazione continua a seguire le stesse logiche conseguentemente prosegue l’emorragia dei compagni migliori, di quelli coerenti, dei compagni che non seguono le logiche poltronistiche di questo partito, che non aspirano a raccogliere le briciole che cadono dalla tavola del capitalismo ma che aspirano ancora ad una società diversa.

Del resto i quadri dirigenti sono sempre gli stessi, ci troviamo di fronte ad un segretario che è stato ministro del precedente governo e che in tale veste non ha ottenuto praticamente nulla per i lavoratori e che non ha mai pensato neanche lontanamente di dimettersi di fronte ad una tale inconcludenza, Ferrero ha sempre agito attivamente contro quei compagni che con entusiasmo hanno cercato di cambiare il modo di fare politica. Una mia compagna di Salerno quando sente il nome di Ferrero diventa paonazza, poiché questo individuo ai tempi si recò a Salerno per bloccare e commissariare i compagni di rifondazione che si opponevano alla giunta cementificatrice collusa con la camorra.

Come avrete notato, è da un po’ di tempo che non mi accanisco contro l’incoerenza politica di rifondazione, dei Comunisti Italiani e dei Verdi, perché spero sinceramente in una ricomposizione delle forze socialiste, la nostra frammentazione è una debolezza strutturale che mina ogni nostra possibilità di lotta proficua, il seguente messaggio però ha buttato sale sulle ferite ancora aperte e non potevo ignorarlo, anche perché se sopravvivono le vecchie logiche e circolano i vecchi personaggi non si riuscirà mai a creare una sinistra credibile, le burocrazie avranno sempre il sopravvento e i soliti squallidi personaggi continueranno a lottare per spartirsi le briciole di potere a scapito di noi tutti.

 

C’è chi dice NO! Un altro gruppo di compagni e compagne del prc di Bologna,constatata l’impossibilità ad avere un referendum tra gli iscritti sull’alleanza con il pd alle elezioni locali, decide di uscire dal partito. La "svolta a sinistra" proclamata con l’ultimo congresso nazionale del prc, si "concretizza" con l’ennesimo accordo governista. Ecco di seguito la loro lettera aperta: Alla Segreteria Provinciale Prc-Se Bologna Alla Segreteria Nazionale Partito della Rifondazione Comunista.

I/le compagni/e, firmatari del seguente documento, considerano conclusa la propria esperienza con il Partito della Rifondazione Comunista; comunicano di conseguenza le proprie dimissioni dagli organismi dirigenti del partito. Le ragioni che ci hanno spinto a prendere questa dolorosa decisione sono riconducibili alle scelte che consideriamo sbagliate dell’attuale segreteria del Partito e dell’attuale gruppo dirigente. Dopo 5 anni di politiche Cofferatiane che abbiamo contrastato con forza e con grande coerenza, riteniamo incomprensibile la deriva politica che spinge oggi il Prc Bolognese a sottoscrivere un accordo di coalizione, di cui abbiamo avuto notizia dagli organi di stampa, con il Partito Democratico, senza nessuna vera discontinuità programmatica rispetto all’azione di governo della città della giunta Cofferati. Resta infatti in piedi, sentendo le parole del candidato sindaco Flavio del Bono, tutto l’impianto delle politiche securitarie, che continuano ad essere rivendicate, non solo dallo stesso candidato sindaco ma da tutto il gruppo dirigente del Partito Democratico, viene confermato l’orientamento sulle infrastrutture, che prevede il completamento di opere inutili, costose, dannose per l’ambiente, come il civis, passante nord, metrò. Per quanto riguarda le politiche sulla scuola, non ci sono impegni per incentivare la scuola pubblica ma anzi si continua a finanziare la scuola privata, confessionale e confindustriale. Il Prc Bolognese invece di considerarsi, in vista di questa importante scadenza elettorale, polo di attrazione per una sinistra di alternativa alle destre ma anche al “cofferatismo” del PD bolognese, ha scelto la strada più facile dell’accordicchio a tutti i costi senza discontinuità programmatiche, con l’unico intento di salvaguardare risorse economiche e internità alle stanze del potere, quello stesso potere che in questi 5 anni è stato fonte di disgregazione sociale e attacco ai diritti e ai bisogni sociali dei più deboli. Abbiamo provato in tanti modi a far cambiare idea all’attuale gruppo dirigente, illudendoci di poter fare emergere i nostri contenuti in un dibattito aperto e caratterizzato da una fraterna dialettica democratica. Ma questo non è stato possibile. Come spesso accade di fronte alle svolte moderate, il gruppo dirigente di maggioranza e la segreteria hanno risposto chiudendo gli spazi di partecipazione democratica, impedendo di dare la possibilità a tutti gli iscritti del Prc di esprimersi attraverso un referendum democratico e vincolante, richiesto da oltre 1/3 degli iscritti al partito, su quale percorso intraprendere in vista delle elezioni amministrative Bolognesi. Siamo rimasti altrettanto delusi dall’atteggiamento della Segreteria Nazionale del Prc e di parte del gruppo dirigente nazionale che nei fatti avalla queste decisioni, privilegiando il mantenimento di equilibri interni ai contenuti,all’unità del partito e allo svolgimento democratico dell’attività politica determinando in questo modo una spaccatura del partito, avvenuta su più livelli, a livello di gruppo dirigente, a livello istituzionale, ma soprattutto nel corpo militante, così come le fuoriuscite silenziose o la passivizazzione nella attività militante di tanti/e compagni/e. Riteniamo inoltre inaccettabile l’esercizio di un potere ricattatorio da parte di alcune componenti del partito che, a partire dai territori e dalle federazioni, tentano di imporre la linea dell’unità dei comunisti e degli accordi con il Pd, le forze moderate e i poteri forti che noi consideriamo sbagliata, dannosa e in rottura con il percorso deciso al congresso di Chianciano, nei fatti sconfessandolo. Risulta davvero avvilente pensare che, in una fase di così forte arretramento sociale e di peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei soggetti che intendiamo rappresentare, la principale preoccupazione di alcuni dirigenti nazionali sia quella di favorire, in occasione delle scadenze elettorali nei territori, lacerazioni e conflitti tra sensibilità diverse del partito, tra militanti e iscritti (l’esperienza di Bologna è sicuramente la più eclatante, ma anche in altre federazioni si sono verificate situazioni simili), la formazione di nuove maggioranze e minoranze, per perseguire l’obiettivo, su scala nazionale, di una ricomposizione tra soggetti della sinistra comunista in maniera identitaria e verticistica, che consideriamo una risposta sbagliata alla crisi della sinistra comunista e d’alternativa in Italia. Vediamo in questo il rischio di una riproposizione di dinamiche del tutto identiche al percorso della Sinistra Arcobaleno, che tanto male ha fatto alla sinistra comunista italiana. La linea politica di Chianciano non esiste più, nel momento in cui si decide di abbandonare la propria autonomia programmatica e la costruzione di un percorso che ci permetteva una rinnovata connessione con il mondo del lavoro e con i nostri ceti sociali di riferimento in maniera innovativa, radicale e partecipata. Questo è quello che sta avvenendo nel PRC bolognese, dove, non solo si stringe un alleanza con un PD che dichiara di voler continuare a governare Bologna in continuità programmatica con l’ attuale amministrazione, ma anche, contravvenendo ai dispositivi dell’ultimo CPN, si costruisce una lista con il PDCI, il quale è tutt’ora presente nella giunta Cofferati e rivendica tutto l’operato dell’amministrazione comunale. Ai dirigenti del Partito della Rifondazione Comunista di Bologna diciamo che si stanno assumendo una grossa responsabilità: aver scelto un accordo con il Pd a tutti i costi, aver preferito il confronto tra le segreterie di partito nelle stanze dei bottoni, lasciando fuori dal confronto e dalla partecipazione quei soggetti che oggi vivono la precarietà del lavoro,i bassi salari, l’assenza dei diritti, l’assenza di spazi ricreativi e culturali, l’assenza di un walfare inclusivo e universalistico e, dulcis in fundo, la limitazione del diritto a manifestare, con il beneplacito della giunta e del Partito democratico.

Seguono firme: Conti Pamela membro del cpf Conte Domenico membro del cpf Alfredo Maria Rossi circolo centro storico Linda Vairo segretaria circolo Telecomunicazioni Lucrezia Modesti Direttivo circolo Telecomunicazioni Teresa Pellico Tesoriera circolo Telecomunicazioni Lela Vairo circolo Telecomunicazioni Silivia Siculella circolo Telecomunicazioni Flavio di Lalla circolo Telecomunicazioni Ernesto Giudice Presidente collegio di Garanzia circolo Telecomunicazioni Casciaro Francesco Circolo Telecomunicazioni Alessandra Pasqualin Circolo Telecomunicazioni Marina Prosperi circolo delle culture Victor Jara Manfredi Storaci Collegio di Garanzia Provinciale Andrea Ronchi circolo delle culture Victor Jara Daniele Canton Segretario circolo di fabbrica Fini Compressori Alberto Menegatti circolo di fabbrica Fini Compressori Giorgetta Bellintan circolo di fabbrica Fini Compressori Massimo Zocca circolo di fabbrica Fini Compressori Andrea Bottoni circolo di fabbrica Fini Compressori Roberto Ballarin circolo di fabbrica Fini Compressori Sabrina Bilaghi circolo di fabbrica Fini Compressori Margherita Ferrari circolo di fabbrica Fini Compressori

 

 

 
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Commenti al Post:
ninograg1
ninograg1 il 23/04/09 alle 12:37 via WEB
infatti anche se mi dispiace dirlo ma solo se si leva il tappo rappresentato da prc, pdci, pd, ecc. si potrà sperare di costruire un nuovo socialismo libertario dal basso; naturalmente il disocrso si estende anche ai piccoli ras locali e virtuali che cercano di crearsi un proprio orticello con la quale presentarsi alla questua nazionale o per la divisione delle spoglie della defunta sinistra
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giampi1966
giampi1966 il 23/04/09 alle 15:02 via WEB
Concordo pienamente e in quanto ai ras locali ne so qualcosa. Ormai rifondazione la guardo dall'esterno ma costituendo, nonostante tutto, ancora la forze di sinistra maggiore, non la si può ignorare. Mi dispiace per i compagni che in buona fede sono costretti a subire, anche se ormai i migliori sono già usciti, sono rimasti solo i ras e qualche nostalgico che tenta di recuperare l'irrecuperabile o si accontenta di piccole cose.
(Rispondi)
 
elyrav
elyrav il 23/04/09 alle 15:11 via WEB
Mah ti dirò ... x quanto sono dell'idea che bisognerebbe "restare fedeli ai propri ideali" ... sono dell'idea che se vuoi governare un paese a volte qualche "compromesso" lo devi accettare. Mi spiego ... se invece di fare i duri con gli stessi della sinistra si fossero accomodati un pò ed avessero trovato una soluzione ... forse il governo di sinistra non sarebbe caduto ... e forse non saremmo qui a piangere. La destra certe cazzate non le fa ... e per l'amor del cielo ... bisogna essere coerenti ... ma caspita bisogna anche trovare un compromesso no???
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giampi1966
giampi1966 il 23/04/09 alle 15:34 via WEB
Si il problema è che ci si è calati completamente le braghe e poi a parte i toni le cose che faceva il governo prodi non erano molto diverse da quelle che fa questo governo. I magistrati venivano ugualmente denigrati (ti ricordi de magistris?), le riforme contro i lavoratori sono state portate avanti, i tagli alla scuola pubblica (e gli incrementi per la privata) li ha fatti anche prodi, i provvedimenti razzisti contro gli estracomunitari in particolar modo rumeni li ha fatti anche prodi, l'incremento notevole della spesa militare prodi l'ha portata avanti più di berlusconi e potrei andare avanti per pagine e pagine, basta che vai a guardare i miei messaggi dell'epoca. Purtroppo il principale interesse della sinistra governativa sono state le poltrone di velluto e le conseguenze si sono viste. A me, ai lavoratori, all'ambiente e a tutti quelli autenticamente di sinistra interessano solo i fatti concreti, non siamo in un campionato di calcio dove quello che conta sono i colori della squadra.
(Rispondi)
 
 
elyrav
elyrav il 24/04/09 alle 10:20 via WEB
Sai qual'è il problema??? La classe politica, non prodi o il nano ... sono questa gente!!! Perchè fanno finta di litigare davanti alle tv o alla stampa ... ma vanno a cena assieme e discutono su come mangiare alla facciaccia nostra insieme!!! Ecco appunto ... ma il governo è come i presidenti delle squadre di calcio ... vince chi ruba!!!
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giampi1966
giampi1966 il 24/04/09 alle 11:16 via WEB
Concordo con te, ed è per questo che questa gente va cacciata senza guardare il coloro della maglietta che indossano (per finta)
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latinoamericana.4
latinoamericana.4 il 23/04/09 alle 21:16 via WEB
una completa disgregazione!!!! ti auguro una serena serata alla faccia di tutti
(Rispondi)
 
 
giampi1966
giampi1966 il 24/04/09 alle 07:51 via WEB
Ahaha, e si alla faccia di tutti, un abbraccio
(Rispondi)
 
kris1965
kris1965 il 24/04/09 alle 01:07 via WEB
ciao giampi, è molto tardi per leggere tutto il post, ripassero' ad un orario piu' decente di questo!....ho perso tempo per mettere giu' un post e non ci sono ruscita!...a quanto pare il blog non mi funziona!!! notte kris
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L1700s
L1700s il 25/04/09 alle 15:36 via WEB
E' un bel problema quello che mostri con il tuo post, sinceramente una situazione del genere mi spinge a non votare più e ovviamente i destri invece votano...così ci troviamo a dover subire gentaglia che se la ride perchè in realtà poi anche se di diverso colore sono tutti uguali nelle loro logiche di partito, farsi eleggere e mettersi un bel pò di soldi in saccoccia, sinceramente sono disgustato, una volta si diceva e faceva una Politica con la P maiuscola, ora tutti fanno solo i loro interesse, tanto vale che ognuno voti se stesso...invece dei soliti ditributori di prebende e favori
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giampi1966
giampi1966 il 27/04/09 alle 08:23 via WEB
La delusione per me è stata ancora più grossa perchè ero convinto che chi si professava comunista non poteva scendere così in basso, l'essere comunista lo ritenevo come una sorta di vaccino, invece l'incoerenza politica a servizio dei propri interesse ha superato ogni steccato, le persone veramente convinte e disinteressate vengono automaticamente escluse o emarginate. E' per questo che ritengo prioritario questo argomento per non costruire la casa su una palude.
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