Creato da: giampi1966 il 13/03/2006
Questo blog si propone di promuovere la politica come servizio e la coerenza dei politici con gli obbiettivi programmatici. Troppo spesso l'agire del politico è distante anni luce dal suo programma e da ciò che professa. Per poter rinascere la politica deve sapersi imporre alle varie pressioni e deve guardare lontano.

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TERRORISMO PAROLA ABUSATA O NO?

Ormai per denigrare un'organizzazione, un esercito o un qualsiasi gruppo di persone che da fastidio all'ordine costituito viene dato il nomignolo di "terrorista", ma cosa significa terrorismo?

Io definisco terrorista colui o coloro che uccidono civili inermi ed estranei al motivo del contendere per le più svariate ragioni, quindi secondo questo criterio ritengo terroristi coloro che mettono le bombe nei metrò ma anche coloro che bombardano indiscriminatamente le città, ma  anche gli stati che con i loro servizi segreti fomentano gruppi terroristici (strategia del terrore) o che usano altri mezzi più subdoli per uccidere i civili (rifiuti tossici, blocco dell'acqua o di altre derrate, confisca di suoli agricoli).

Seconso la sopra citata definizione non sono (per me) terroristi coloro che si battono contro uomini in divisa, tantomeno se lo fanno apertamente e con un proprio esercito.

Il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) argina il terrorismo
combattendo l'IS: non è quindi una organizzazione terroristica....

Per capire come stanno le cose vi riportiamo sotto un buon articolo
esplicativo di Fabio Marcelli... Vi ricordiamo poi che come Edizioni
Punto Rosso abbiamo pubblicato in italiano gli scritti di A. Ocalan, che
sono un opera fondamentale per comprendere quello che veramente succede
e per capire quali prospettive democratiche ci sarebbero....

li trovate su
http://www.puntorossolibri.it/autore_abdullah-oecalan.html

Vi suggeriamo inoltre di visitare il sito http://www.uikionlus.com/ per
altre informazioni.

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Curdi: il Pkk argina il terrorismo, non ne fa parte
di Fabio Marcelli | 22 agosto 2014

Proprio perché il terrorismo è un pericolo grave per tutta l’umanità e
sempre più lo sarà, si tratta di questione da affrontare con rigore
intellettuale giuridico e non secondo le convenienze politiche del
momento o seguendo i minestroni insensati alla Panebianco. Un vero e
proprio paradosso che va segnalato e corretto è rappresentato dal
Partito dei lavoratori kurdi (Pkk), che da oramai oltre trent’anni porta
avanti attraverso vari mezzi e strumenti la lotta per i diritti del
popolo kurdo da tempo schiacciato e represso dal governo turco.

La questione kurda è del resto una questione strategica per l’assetto
dell’intero Medio Oriente e quindi del pianeta. Proprio all’interno del
Pkk, sotto la leadership di Abdullah Ocalan, sono emerse le posizioni
più proficue, condivisibili e interessanti al riguardo, basato sulla
teoria del confederalismo democratico (vedi le opere di Ocalan
pubblicate in italiano dalle Edizioni Punto Rosso), che potrebbe
senz’altro costituire la base per la soluzione dei problemi della
Turchia, della Siria, dell’Iraq e dello stesso Iran, superando i confini
nazionali, ma non su base settaria, come pretendono i terroristi
tagliagole dell’Isis, ma in modo democratico, nel rispetto delle varie
etnie e fedi religiose praticando l’autodeterminazione su base
territoriale.

Non è del resto casuale che uomini e donne (organizzate militarmente in
apposite brigate femminili di combattimento) kurdi e kurde siano da
tempo in prima fila nella guerra contro il terrorismo fondamentalista,
prima in Siria e ora anche e soprattutto in Iraq, combattendo per
difendere tutte le minoranze, cristiani, ezidi, assiri ed altri
dall’oppressione dell’Isis e simili.

Come scrive Daniele Pepino, in un articolo di prossima pubblicazione
sulla rivista Nunatak, sono le forze kurde come il Pkk e il Pyd siriano
ed altre a costituire il nucleo “dell’unica vera resistenza sul campo
contro lo Stato islamico. una resistenza che vede in prima fila le
milizie organizzate delle donne e in cui stanno confluendo gli abitanti
delle regioni sotto attacco, rompendo le divisioni etniche, religiose,
culturali, in una prospettiva politica che assume un significato
universale… Questo movimento, che partendo dai curdi di Rojava rischia
di dilagare oltre confini che non tengono più, è qualcosa di dirompente
nel panorama mediorientale, comprensibilmente preoccupante per qualsiasi
potere con mire di controllo ed egemonia nell’area”.

Ciò spiega, aggiunge Pepino, la natura di “controrivoluzione
preventiva” assunta dalla resistibile ascesa dell’Isis facilitata da
potenze reazionarie come l’Arabia Saudita e, con buona pace di qualche
disinformato, la stessa Turchia di Erdogan, senza dimenticare il ruolo
primigenio svolto dagli Stati Uniti nella destabilizzazione dell’intera
area (per non parlare della strana vicenda costituita dal rilascio del
capo dell’Isis Al Baghdadi da un campo di prigionia statunitense nel
2009, subito prima di assumere la guida dell’organizzazione terrorista).

Oggi tutti sono giustamente scioccati dalla catastrofe umanitaria
provocata dall’avanzata dei tagliagole made in Ryadh, ma pochi si
ricordano che tale avanzata è stata facilitata dall’ingiustificabile
emarginazione dei sunniti operata per lunghi anni dal corrotto e
repressivo regime di Al Maliki.

Per fermare i terroristi occorre quindi, come hanno richiesto i
giuristi democratici in un recente comunicato, sostenere chi si oppone
ad essi sul campo, a cominciare dalle organizzazioni kurde che ho
citato, e creare un nuovo clima democratico che svuoti il loro bacino di
consenso.

Ed occorre ovviamente porre fine al paradosso cui ho accennato supra:
il Pkk va tolto dalla lista delle organizzazioni terroriste, come
richiesto da tempo da varie personalità e affermato dal Tribunale di
prima istanza dell’Unione europea. Esso infatti rappresenta oggi uno
degli argini al terrorismo fondamentalista e una delle forze motrici per
un nuovo Medio Oriente dove sia posto fine al terrorismo, ai massacri e
alla violenza settaria. Così come va liberato al più presto Abdullah
Ocalan, leader del popolo kurdo di Turchia e principale ideatore del
disegno di tale nuovo Medio Oriente.
________________________________________
Associazione Culturale Punto Rosso
info@puntorosso.it

 
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StregaM0rgause
StregaM0rgause il 04/09/14 alle 08:22 via WEB
BRAVISSIMO RED: stavo per scrivere la stessa cosa!!! ciao Giampy, kiss
 
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