Creato da: giampi1966 il 13/03/2006
Questo blog si propone di promuovere la politica come servizio e la coerenza dei politici con gli obbiettivi programmatici. Troppo spesso l'agire del politico è distante anni luce dal suo programma e da ciò che professa. Per poter rinascere la politica deve sapersi imporre alle varie pressioni e deve guardare lontano.

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SCIPPO DEL TFR

Post n°77 pubblicato il 24 Ottobre 2006 da giampi1966
 

I dipendenti pubblici non sono toccati, per adesso, dalla sciagurata riforma sul TFR, ciò non toglie che tutti i lavoratori devono cercare di opporsi a questo ennesimo scippo, fa quindi piacere che le critiche non vengano solo dall'ala sinistra della sinistra.

Dichiarazione di Giorgio Cremaschi su Tfr: “Intesa sbagliata, Cgil, Cisl e Uil la devono sottoporre al referendum”
 
“Quanto sta avvenendo sul Tfr è inaccettabile per i lavoratori. Si sta andando a una riforma strutturale del suo utilizzo, senza che essi siano stati minimamente coinvolti. Il passaggio del Tfr per le aziende sopra i 50 dipendenti all’Inps, per finanziare la spesa pubblica, è un modo per far cassa da parte dello stato, con i soldi dei lavoratori, senza alcun compenso sul terreno delle pensioni. A sua volta la soglia di esenzione dei 50 dipendenti delle piccole imprese, che raccoglie le richieste della Confindustria, propone un assurdo sbarramento alla crescita della dimensione d’impresa e farà aumentare le assunzioni precarie. Tutta la materia poi viene sottoposta al meccanismo, ai limiti della costituzionalità, del silenzio-assenso per cui un lavoratore che non è messo in condizione di decidere decide lo stesso. Siamo di fronte alla vera e propria sottrazione di un diritto dei lavoratori a decidere sul proprio salario. Sono in totale disaccordo con la scelta di Cgil, Cisl, Uil, di non sottoporre a preventiva consultazione questa loro intesa, che sarebbe quasi sicuramente respinta da gran parte delle lavoratrici e dei lavoratori. E per questo ritengo indispensabile che si avvii una mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori per affermare il diritto a decidere con un referendum su questa intesa.”
 
Roma, 20 ottobre 2006

 
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arianna822
arianna822 il 31/10/06 alle 15:21 via WEB
penso sia opportuna una mobilitazione e forse anche un referendum (dopo una campagna d informazione perchè, diciamocelo, pochi hanno capito veramente cosa sta succedendo...) , ma il silenzio assenso, ad esempio non è ai limiti della costituzionalità. Semplicemente concede sei mesi al lavoratere per decidere dove indirizzare il suo tfr, dopodichè questo sarà destinato ai fordi indicati dal datore di lavoro insieme con i sindacati.........
 
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