Il cielo in 1 stanza

Ho idea che esista certa insofferenza in alcune persone quando si trovano dinanzi ad una realtà che non è quella auspicata o che abbia subito evoluzioni in senso negativo per loro. In casi come questi sono le menti più deboli che prendono decisioni gravi, alcuni agiscono d'istinto provocando situazioni dolorosissime. Non è facile trovare il bandolo della matassa: quando ci sono avvisaglie bisognerebbe che lo stato intervenisse per evitare che persone, nel caso specifico donne, innocenti paghino con la vita sbalzi d'umore di tipo pazzoide di chi è stato al loro fianco per anni e che assume atteggiamenti "padronali" che non hanno alcuna ragione di esistere. La donna ha una sua personalità, non va trattata come una pezza da piedi. Proprio no!
Così come non si può mandare al macero una vita vissuta per anni fianco a fianco. Bisogna ragionare, osservare con attenzione anche le più piccole all'apparenza insignificanti azioni che potrebbero preludere a qualcosa di ben più grave. Soprattutto non è assolutamente sufficiente che, in base alle leggi attuali, vi sia un divieto emesso dal giudice di mantenere una distanza adeguata dall'abitazione della donna che vuole separarsi. Se qualcuno è malintenzionato di questi divieti se ne fotte alla velocità della luce. E quasi sempre arriva addosso alla vittima prima delle forze dell'ordine. Sempre che lo stesso dopo non si tolga la vita. E' in questo ristretto margine di tempo che il parlamento dovrebbe legiferare nel modo più opportuno, altrimenti questa catena di femminicidi credo non si fermerà, al contrario aumenterà anno dopo anno. Uno stato civile, democratico deve fare il possibile per aiutare le donne che si trovano in questo tipo di difficoltà. Si spera..