Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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Pensieri sparsi guardando la luna in una notte di mezza estate

Post n°125 pubblicato il 13 Agosto 2006 da lilith_0404

Anche quest’anno, il cielo era coperto la notte di San Lorenzo.

Seduta in cortile, con il cane accovacciato ai miei piedi, il naso in su , di stelle cadenti non ne ho viste.

C’era una bella luna, però, una luna piena che usciva dalle nuvole ad illuminare la notte.

I versi di Leopardi emergono spontanei da qualche piega della memoria:

"E tu certo comprendi
Il perché delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
Del tacito, infinito andar del tempo...
Mille cose sai tu, mille discopri,
Che son celate al semplice pastore."

Ci sono dei  puntini luminosi in movimento nel cielo, ma sono le luci degli aerei in arrivo e in partenza dal poco lontano aeroporto di Orio al Serio. E il pensiero va alle notizie che da televisione e giornali arrivano di attentati apocalittici agli aerei in partenza verso gli Stati Uniti, sventati in extremis. Gli arrestati sono tutti cittadini britannici, di religione mussulmana.

Penso alla legge che é stata recentemente approvata  in Italia, di cui parla anche Ossimora nel suo post n.614 La reazione di Calderoli non é isolata. Qui da noi di immigrati ce ne sono tanti, e non sono più solo operai nelle fabbriche e personale domestico, o badanti che assistono persone anziane e malate. E’ tutto un pullulare di negozi che vengono aperti, e piccole attività imprenditoriali che vengono messe in piedi, con modalità al limite, quando non al di fuori, della legalità che risultano spiazzanti per la concorrenza autoctona.. Forse é proprio questo che da fastidio.

Penso a una notizia che si racconta in famiglia, senza che nessuno l’abbia mai in effetti verificata, perché troppo lontana nel tempo visto che già i bisnonni sono nel cimitero del paese, che qualche antenato sia arrivato a Brescia trapiantato da qualche paese del sud dell’Italia; meno incerto anche se tuttavia molto vago il racconto di mia mamma, che i suoi nonni siano tornati in Italia quando la nonna si era ammalata.

Penso che la storia é fatta in buona parte di questo, di persone che si spostano da un posto all’altro, alla ricerca di condizioni di vita migliori: i Greci, a cui facciamo risalire l’inizio della nostra civiltà, si dice fossero popolazioni di origine Indoeuropea. Dopo di loro fu la volta degli Slavi a sciamare verso il sud est dell’europa e ad insediarsi in regioni già comunque abitate da altre popolazioni.  E non é così che si narra sia nata Roma? Non si racconta che Enea arrivò nel Lazio scappando da Troia, e che qui venne accolto dagli abitanti del luogo che gli permisero di fondare una sua città?  e con i barbari, alcuni secoli dopo, non andò allo stesso modo? quando si accorsero che non potevano più respingerli, i romani li accolsero e li naturalizzarono.

Nulla di nuovo sotto il sole, se non che ora ai confini ci arrivano su bagnarole che solo per miracolo non vanno a fondo prima di approdare.

Penso a quanta disperazione deve avere una persona per accettare di correre questo rischio.  Arroccarsi in posizioni di rifiuto, e’ solo una causa persa. Meglio gestire il fenomeno, perché non si creino ghetti, e situazioni che alimentano tensioni e criminalità, perché comunque la convivenza deve essere imparata, e per conoscersi e integrarsi ci vuole tempo..

La luna ad un certo punto si é nascosta dietro una nuvola. E ormai si è fatto tardi, e la notte è fresca.

Meglio rientrare. 

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Commenti al Post:
rana_nelluniverso
rana_nelluniverso il 15/08/06 alle 00:05 via WEB
Credo che lo straniero sia sempre stato percepito istintivamente come un potenziale invasore, o un potenziale predone, una minaccia. E che sempre sia stato accettato solo a condizione che si sottomettesse all'indigeno. Grosso modo, la pagnotta è sempre la stessa, sia che siamo in due, sia che siamo in tre, e "noi" temiamo di perdere i gadgets con cui ci riempiamo l'esistenza. Non credo che si possa vivere TUTTI con il nostro (medio) attuale tenore di vita. Solo che non è necessario, ma bisogna fare quel passo avanti, o forse esserne costretti, per rendersene conto. Magari qualche giusta rinuncia un giorno ci farà pure sentire più liberi.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 15/08/06 alle 09:14 via WEB
io non la vedo in termini di rinuncia: bene o male gli immigrati sono arrivati e si sono fermati perché l'economia li ha assorbiti: servivano operai, che tra gli 'indigeni' non si trovavano, serviva personale domestico, servivano badanti:hai mai provato a cercare una badante, per qualche familiare malato? neanche se la paghi a peso d'oro trovi qualche italiana disposta a farlo. Nei cantieri edili, se cerchi un operaio trovi slavi, se cerchi un domestico, trovi Filippini e Russe, se cerchi un operaio per una fabbrica, trovi africani. Gli asiatici, però, sono più intraprendenti, e pakistani e cinesi stanno aprendo un negozio dopo l'altro, veri e propri bazar dove si vendono articoli da regalo accanto al pesce surgelato, e laboratori dove gli operai, rigorosamente cinesi, lavorano ammassati a decine in scantinati che servono anche da dormitorio dopo il lavoro.Hanno strutture familiari che consentono loro di avere 'personale' a costo zero, e chiaramente non hanno bisogno che si insegni loro come 'evadere' le leggi sulle assicurazioni obbligatorie dei dipendenti. E questo chiaramente é spiazzante per chi a quelle leggi, magari 'ob torto collo' si era tutto sommato adeguato.L'integrazione poi funziona a doppio senso: gli immigrati devono essere accettati da noi, ma noi dobbiamo essere accettati da loro: é dell'altro giorno la notizia di una ragazza pakistana di vent'anni trovata morta, perché la famiglia non approvava la sua relazione con un giovane 'indigeno' con cui aveva deciso di andare a convivere. Motivi culturali e motivi religiosi, contribuiscono a isolarli, al pari della lingua e dell'aspetto fisico, che li identifica come 'diversi' e quindi, come hai detto tu, potenzialmente pericolosi. Io penso che queste persone, bene o male, stanno dando una mano alla nostra economia, ma accanto all'apporto in termini di lavoro, creano una serie di problemi, che devono essere gestiti, senza fare crociate che non servono a nessuno, ma anche avendo una visione realistica della situazione, e senza idealizzare persone e situazioni, che non sono 'buone' solo per il fatto di essere 'straniere', ma che hanno diritto di vivere come ognuno di noi :-) Ciao, e buon ferragosto. :-)
 
ossimora
ossimora il 15/08/06 alle 09:55 via WEB
Concordo in pieno con ciò ce hai risposto a Rana.Buon ferragosto a te! A
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 16/08/06 alle 00:20 via WEB
grazie, un ferragosto a casa, ma va bene così... :-)
 
ossimora
ossimora il 15/08/06 alle 09:56 via WEB
che...pardon
 
pelino55
pelino55 il 15/08/06 alle 10:11 via WEB
Il problema esiste. Vivo in un quartiere dove, nemmeno troppo lentamente, le attività straniere, per lo più phone center e negozi di alimentari, si sono sostituite a quelle italiane. In un certo senso è un bene perchè gli italiani avevano già chiuso e quindi si è contribuito a rivitalizzare il quartiere. Però il disagio di vivere in mezzo a turchi e pakistani, diversi da noi anche nelle abitudini "stradali", esiste. Senza contare gli effetti collaterali sul peso: io infatti amo il " doner kebab".
 
 
ossimora
ossimora il 15/08/06 alle 10:43 via WEB
doner kebab qual'e?quello con lo yogurt?
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 16/08/06 alle 00:51 via WEB
anche qui a Brescia si assiste a questo fenomeno di sostituzione, ci sono zone della città in cui negozi, call center, e pubblici esercizi gestiti da immigrati hanno quasi integralmente rimpiazzato le precedenti attività. E sono zone centrali, per ciò stesso molto 'visibili', o forse é solo che ci passo spesso, e quindi le vedo. Quanto al fatto di vivere in mezzo a immigrati,effettivamente il problema esiste: ho avuto come coinquilini nel palazzo in cui avevo l'ufficio un paio d'anni fa, una famiglia di origine africana; alla fine hanno dovuto trasferirsi per le angherie a cui erano sottoposti dalla dirimpettaia... voglio dire che non é solo il disagio nostro di vivere in mezzo a loro, ma probabilmente anche il disagio loro di vivere in mezzo a noi...
 
lupopezzato
lupopezzato il 15/08/06 alle 11:35 via WEB
«bene o male gli immigrati sono arrivati e si sono fermati perché l'economia li ha assorbiti», evvai!!! Finalmente LA sacrosanta verità su questi "clandestini di merda". In Italia accade quello che accadeva in America quando gli italiani – all’epoca anch’essi clandestini di merda – si inserivano nel tessuto economico di quei paesi facendo i lavapiatti, i camerieri, i muratori, le puttane e, non dimentichiamolo, andando anche ad alimentare egregiamente quella malavita nella quale, come in tutte le arti, non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. Sappiamo che Al Capone e La Gioconda potrebbero andare al ballottaggio per decidere qual è il prodotto italiano più conosciuto nel mondo. Quegli stessi italiani – sempre "clandestini di merda" anch’essi – che attraversavano i valichi alpini con le loro valigie di cartone legate con spaghi improbabili ma importanti quanto la stessa clandestinità. Quei "clandestini di merda" che eludevano le frontiere per andare a elemosinare lavoro in Svizzera o in Francia e proseguire fino in Germania e Belgio. Lavapiatti, muratori, camerieri, puttane, minatori e delinquenti. Quei "clandestini di merda" italiani che erano necessari all’economia di quei posti ed erano la ricchezza di chi sfruttava la loro miseria ovvero datori di lavoro e paesi. C’era anche chi non li voleva però e chi? I razzisti ovvero il colera dell’umanità. I razzisti americani, quelli francesi, quelli svizzeri, quelli tedeschi. Perciò possiamo anche affermare che il vero problema non sono i clandestini ma i razzisti. Lo scambio commerciale fra i paesi esiste dall’età dei tempi ma nessuno ha mai pensato ad una legge con la quale ogni clandestino che arriva in Italia, ad esempio, deve pagare un pedaggio ovvero in cambio di lui noi mandiamo nel suo paese un nostro razzista. Così in termini aritmetici la popolazione non cresce mentre in termini sociali e civili ci guadagniamo. Perfino il razzista, se fosse dotato di cervello, ci guadagnerebbe andando incontro alle sue origini. Vorrà dire che per lui sarà solo una passeggiata gratis durante la quale continuerà a mantenere il suo sorriso ebete su un viso coerente col suo sorriso. Ciao :o)
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 16/08/06 alle 01:23 via WEB
Come dici tu, nella massa degli immigrati, accanto a chi arriva per lavorare arrivano anche delinquenti, che sfruttano gli stessi immigrati in giri di prostituzione, droga e furti. Inutile nascondersi dietro un dito, sono le stesse condizioni di precarietà in cui spesso gli immigrati si trovano a vivere ad alimentare queste situazioni. E anche le leggi che periodicamente si fanno per 'regolarizzare' i clandestini diventano occasione per ulteriori sfruttamenti:in occasione dell'ultima sanatoria, tre anni fa, non é un mistero che molti clandestini hanno pagato profumatamente il rilascio di un permesso di soggiorno, versando alle organizzazioni l'equivalente dei contributi su uno stipendio regolare che quelle fingevano di soltanto di erogare...Questo probabilmente contribuisce a rendere difficile anche avere alle dipendenze questi immigrati: non é infrequente che spariscano da un giorno all’altro, senza dare troppe spiegazioni, e magari dopo che il datore di lavoro ha pagato per metterli ‘in regola’ ed ufficializzare un rapporto di lavoro...perciò anche 'gestire' il fenomeno, vedi, non é così come dirlo, e questo fa il gioco dei razzisti, che purtroppo ci sono, e credo che siano persone che vivono nella paura di perdere i propri privilegi... ma mi chiedo come si sentirebbero, se a dover emigrare toccasse a loro...
 
bluwarrior
bluwarrior il 16/08/06 alle 08:31 via WEB
Hai un gusto eccezionale per le immagini. Viva la tua profondità d'animo e romanticismo interiore
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 17/08/06 alle 08:58 via WEB
grazie, sei gentile, ma il gusto per le immagini é di chi le ha dipinte, io le ho solo prese a prestito per addobbare un po' il mio blog :-)
 
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