Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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Convinzioni

Post n°127 pubblicato il 19 Agosto 2006 da lilith_0404

“Io non vi ho mai lasciato sole per andare a divertirmi”

Questa frase la leggo nel post 261 di MARIONeDAMIEL e mi sembra di udire mia mamma.

Lei é convinta che una donna che ha dei figli debba stare a casa ad occuparsi della famiglia, e guarda con estrema disapprovazione sia sua figlia che sua nuora che lasciano i bambini all’asilo nido o da baby sitter più o meno mercenarie per potersi dedicare al lavoro.

‘Io di figli ne ho cresciuti sei, e non li ho mai lasciati a nessuno’, dice con severità.

Inutile discutere con lei, facendole presente che forse é proprio perché ne ha avuti sei, che non li ha potuti lasciare a nessuno,  ed enumerare  la lunga serie di motivi che giustificano e sorreggono la scelta di non lasciare il lavoro: é una causa persa. Quando si arriva in fondo, stringe le labbra, scuote la testa,  e dice :”una donna che ha dei bambini piccoli deve stare a casa e occuparsi dei suoi figli” e questo é quanto.

D’altra parte, queste convinzioni le sono state inculcate da bambina: durante il periodo fascista, c’erano leggi specifiche che penalizzavano e discriminavano le donne che volevano lavorare dopo il matrimonio. E i valori che ci inculcano da bambini, che ci vengono insegnati in famiglia, e a scuola, che vengono condivisi con il gruppo dei pari, é difficile lasciarseli alle spalle.

Non impossibile, certo, la vita a volte é una maestra severa e ci impone di ripensare le nostre convinzioni, ma non sono passaggi indolore, e spesso é necessario un cambio generazionale perché determinate convinzioni vengano abbandonate del tutto.

Come nel caso di quella ragazza pakistana che solo pochi giorni fa  i familiari hanno ucciso perché rifiutava un matrimonio combinato dai genitori e voleva vivere con un uomo di sua scelta. Ne parlano n.d.r nel suo post 619 e Ossimora nel post 622 . Persone della stessa famiglia, ma di due generazioni diverse, che hanno formato le proprie convinzioni in due contesti culturali diversi, e che mostrano di avere scale di valori radicalmente divergenti.

Come nel caso di mia mamma e me: lei non approva che una donna lavori, io non concepisco che una donna non lavori.Convinzioni.

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Commenti al Post:
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 19/08/06 alle 23:12 via WEB
Anch'io capisco benissimo che è inutile discutere con lei, e credo che non sia nemmeno giusto. E' così intransigente, per i motivi che hai esposto anche tu e per sua educazione, che capisco che non capirebbe. A quel punto devo essere io a capire, in fondo sono sua figlia e le voglio bene, glielo devo. Il cambio generazionale fra mia mamma e me non è stato affatto indolore, se ancora mi provoca questi sensi di colpa... ma mi ha allevato lei, e questo rimane. Se da noi, in fondo occidentali emancipati, ci sono ancora queste riminescenze, figurati nelle altre culture... pagano molto, molto di piu' che con un senso di colpa. Ciao Lilith.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 20/08/06 alle 13:29 via WEB
Hai detto bene, pagano molto di più che con un senso di colpa, certe volte pagano con la vita. Sono tanti i fattori che portano una persona a maturare certe convinzioni, e la riflessione personale raramente ha il peso preponderante: c’é l’educazione, c’é il contesto culturale in cui si cresce e si vive, ci sono i parenti e gli amici, ci sono perfino le leggi. Ricordo non più di una ventina d’anni fa, anche essere lasciati dalla moglie per certi uomini era una umiliazione che non potevano superare. Le nuove generazioni, possono partire da dove le precedenti sono arrivate, e possono affrontare il viaggio lasciando a terra un po’ della zavorra che ha appesantito chi li ha preceduti...
 
mon1974
mon1974 il 19/08/06 alle 23:14 via WEB
Non credo si tratti solo di lavorare o no, io, personalmente non potrei non lavorare, una mi cugina rinuncerebbe volentieri invece per poter stare a casa a crescere i figli. Oggi sempre più spesso è necessario lavorare perchè con un solo stipendio è impossibile vivere. Non credo di togliere qualcosa a mio figlio lavorando, forse perchè ho un lavoro con degli orari piuttosto elastici, ma ci sono donne che lavorano pur non avendone bisogno. Il lavoro ci arrichisce, ci porta a confrontarci con gli altri, e ci completa. Ma capisco che per la generazione di mia mamma non è così, lei, come tante altre, in fondo, hanno dato tutte se stesse per la famiglia e i figli e non sempre questo viene ricompensato. Bel blog, ti leggo sempre..:))) buona serata, monica.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 20/08/06 alle 13:30 via WEB
Si, ammettere che é giusto la scelta di chi vuol lavorare pur potendo teoricamente farne a meno, vuol dire mettere in discussione tutto quello che loro hanno fatto, dover riconoscere, al limite, di aver sbagliato tutto... e non é una ammissione facile, e forse neanche del tutto vera. Il punto é questo, secondo me: che si possa scegliere, secondo le proprie convinzioni.
 
magdalene57
magdalene57 il 20/08/06 alle 00:29 via WEB
mia madre, sei figli come la tua, curava i figli, e faceva la modista, quindi scendeva e saliva dal negozio per verificare come stavamo e una signora stirava rammendava, cicunava...Poi quando tutte le signore hanno smesso di prtare il cappello, lei ha cambiato lavoro. inconcepibile stare senza. devo dire però che lei ha espremizzato. s'è presa su, con mio padre e se ne sono andati in montagna a gestire un rifugio. e noi a casa con la nonna. Ora lei, quando ci guarda sconsolata perchè non siamo come lei avrebbe voluto si fa dei sensi di colpa.... per le scelte che ha fatto... e a noi tocca consolarla.... perchè in fin dei conti ha solo e sempre Fatto.... buona notte lilith...
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 20/08/06 alle 13:31 via WEB
Il fatto é che le donne han sempre lavorato, la differenza é che abbiano potuto farlo essendo padrone di se stesse oppure dovendo sottostare alle decisioni di qualcun altro: padre, marito, famiglia, o quant’altro... Mia madre pure ha sempre solo fatto tutto per la famiglia, e nonostante questo, non immagini quante volte ci guarda sconsolata perché non siamo come lei avrebbe voluto...solo che é difficile consolare chi continua a credere di non aver sbagliato nulla e che a sbagliare sei tu :-)
 
   
rana_nelluniverso
rana_nelluniverso il 20/08/06 alle 19:39 via WEB
Secondo me incide anche (non solo, né soprattutto) una sorta di confronto, che è presente in molti casi, tra consanguinei dello stesso sesso e di generazione differente. Figlie femmine con le madre, figli maschi con i padri. Quel genere di contrapposizioni tra figli maschi e padri, dove il padre ha da ridire sui "risultati" del figlio, ed il figlio non riesce a staccarsi psichicamente da questo giudizio, facendo leva sulla propria autonomia che è magari quasi totale, non hanno a che vedere con questioni come quelle tra figlie e madri, eppure esistono.
 
     
rana_nelluniverso
rana_nelluniverso il 20/08/06 alle 19:41 via WEB
...ehm, manca qualche punto, nell'ultima frase :)
 
     
lilith_0404
lilith_0404 il 20/08/06 alle 23:31 via WEB
Credo che a questo punto, uno psicologo andrebbe a ripescare il complesso di Edipo. Io non ho competenze in questo campo, e mi limito a riflettere su quello che ho potuto osservare direttamente, nelle persone che ho avuto modo di conoscere. Quello che posso dire é che per un figlio, maschio o femmina non fa molta differenza, é difficilissimo prescindere e staccarsi psichicamente dal giudizio dei genitori, specialmente se questo giudizio, anche in modo non esplicito, ma solo percepito, sia un giudizio negativo. C’é inoltre un’altra componente, che non va sottovalutata, secondo me, ed é il giudizio dei figli sui genitori: a volte, é proprio da qui che nasce il problema, quando un figlio non riesce ad avere per un genitore la stima che vorrebbe, perchè ne avverte troppo pesanti i difetti di carattere, o le differenze di sensibilità. In entrambi i casi, il rapporto é difficile, e fonte di sofferenza per entrambe le parti in causa. E credo anche che quando ci sia, per la famiglia, uno sradicamento da un contesto culturale per trasferirsi in un altro, come appunto nel caso delle famiglie di immigrati, questo tipo di problema possa presentarsi più pesantemente che in altri casi.
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 20/08/06 alle 22:06 via WEB
Ciao Lilith. Rana sta forse dicendo che fra i maschi della stessa famiglia (anche di generazioni diverse) c'è piu competizione che fra le femmine della stessa ecc? Io lo vedo nella mia, per i primi, mi mancano gli elementi di valutazione per le seconde. ciao
 
 
rana_nelluniverso
rana_nelluniverso il 20/08/06 alle 23:11 via WEB
Forse è competizione. Ma quando un figlio segue una strada diversissima da quella del padre, per esempio nella professione (incluse certe scelte di vita che ne derivano), che per il padre è una delusione, succedono circa le stesse storie che in certi casi tra figlie e madri. Ciao Casal
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 20/08/06 alle 23:32 via WEB
Ciao, Casal...La competizione tra fratelli é un dato di fatto che già ai tempi della bibbia era nota: chi non ricorda la storia di Caino e Abele, o la storia di Giacobbe ed Esau, o ancora di Giuseppe e dei suoi fratelli? Non é inevitabile, però, mi é capitato di osservare anche situazioni di complicità tra fratelli, e credo che dipenda sostanzialmente dai genitori se prevalga l’una o l’altra situazione.Per le sorelle, non saprei dire,posso solo rifarmi alla mia esperienza.Io di sorelle ne ho tre: con le prime due, le nostre storie sono state talmente diverse, che abbiamo fatto ciascuna la nostra vita, senza tanto interferire l’una con l’altra. Con l’ultima, a causa credo della grande differenza di età, mi sento molto protettiva, e la competizione é del tutto inesistente... fra donne di generazioni diverse, credo invece che valga il discorso che ho fatto sopra con Rana. :-)
 
violette51
violette51 il 21/08/06 alle 11:09 via WEB
è giusto..ne è passata di acqua sotto i ponti...le cose si trasformano e dobiamoo aggiornarci..la vita ce lo impone se vogliamo starle dietro...e rendercene conto..un abbraccio vio
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 22/08/06 alle 07:30 via WEB
il problema lo vedo specialmente in relazione al flusso di immigrati che arrivano da paesi in cui ancora, ad esempio, viene considerato lecito il 'delitto d'onore', e che hanno regole di comportamento, nelle relazioni uomo/donna, sancite dalle stesse leggi, in quei paesi, che da noi invece sono state superate da qualche decennio. Non credo che chi si é formato culturalmente in quei contesti culturali e sociali, possa cambiare idea solo per il fatto di essersi trasferito in un contesto diverso. Ma le nuove generazioni, che crescono e si formano qui, é molto probabile che assorbiranno valori diversi. Il prezzo che pagheranno però, non sarà poco, come appunto si é visto con la ragazza assassinata a Brescia. :)
 
daughterofthedesert
daughterofthedesert il 21/08/06 alle 16:18 via WEB
Ls stessa cosa avviene con mia madre, quando mio figlio era piccolo e le chiedevo di tenerlo qualche sera perchè desideravo andare a un cinema si inventava impegni inesistenti per farmi stare a casa e ora se devo stare fuori per lavoro e le chiedo aiuto con il figlio attacca la solita tiritera provando a farmi venire sensi di colpa per "abbandono" di minore...inutilmente. Però sai, non provo nemmeno a discuterne, tanto finisce sempre con la stessa frase. Quella che citi tu! :)
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 22/08/06 alle 07:32 via WEB
:) e di solito aggiunge pure:'se dipendesse da me, farei una legge per proibire certe cose'. Ma per fortuna non dipende SOLO da lei:)
 
   
daughterofthedesert
daughterofthedesert il 28/08/06 alle 11:47 via WEB
per fortuna!!!! :)
 
laly82
laly82 il 24/08/06 alle 11:57 via WEB
Sono bellissime le immagini che inserisci nei post! Complimenti... CIAO
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 24/08/06 alle 23:36 via WEB
i complimenti van fatti a chi queste immagini ha dipinto... io le prendo solo a prestito :-)
 
   
lupopezzato
lupopezzato il 25/08/06 alle 00:26 via WEB
Non condivido. Saper scegliere un quadro o una foto, significa avere buongusto e sensibilità. Non è sempre detto che usare un pennello oppure una macchina fotografica o una penna significhi avere altrettanto buongusto e sensibilità. :o)
 
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