Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

« ProfumiPoesia 919 »

Crescita zero

Post n°129 pubblicato il 27 Agosto 2006 da lilith_0404


immagineLa battuta  finale del commento di Lupopezzato al mio  post precedente: “ L’unica cosa che può fare (l’homo stupidus) è migliorare il pianeta. Scendendo.” mi ha fatto pensare ad una mia amica.

Come molte donne desiderava avere figli ma, non per sua scelta, il suo desiderio non si é realizzato. Infatti, benchè il suo compagno sia un ginecologo, lui ritiene che la terra sia già abbondantemente sovrappopolata e che non sia il caso di aggravare ulteriormente questa situazione. Un punto  di vista che mi torna sempre in mente, quando sento parlare di calo delle nascite, e crescita zero.

I demografi presentano lo scenario del decremento demografico come una prospettiva da evitare ad ogni costo, tanto che in un articolo che ho letto ieri uno dei motivi portati a sostegno dell’opportunità di favorire l’arrivo degli immigrati, é costituito proprio dal più alto tasso di natalità che li caratterizza, grazie al quale verrebbe scongiurato il pericolo della crescita zero.

Anche se non mi sono chiare fino in fondo le catastrofiche conseguenze che un tasso di natalità negativo potrebbe produrre, capisco che a livello del singolo paese il decremento demografico porta ad un invecchiamento della popolazione e ad un appesantimento degli oneri per la previdenza e l’assistenza, perché é risaputo che le pensioni le prendono gli anziani, e che é molto probabile che andando su con l’età qualche acciacco ci sia.

A livello planetario, tuttavia, siamo in troppi, e la terra scoppia.

Sembra un circolo vizioso, un serpente che si morde la coda. E se  il modo di uscirne fosse proprio quello che diceva quell’articolo di cui parlavo, di spostare la gente da dove ce n’é troppa e portarla dove non ce n’é abbastanza?

Intanto ho letto che a Brescia gli immigrati sono il 25% dei residenti... Anche se la mia amica non ha avuto figli, credo che qui da noi la crescita zero sia scongiurata.

immagine

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/lilith0404/trackback.php?msg=1549042

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
pelino55
pelino55 il 27/08/06 alle 10:34 via WEB
In Italia la crescita zero sarebbe scongiurata se, per esempio, i figli degli immigrati fossero considerati italiani, cosa che adesso non avviene. Per quanto riguarda il mondo credo che il problema sia la sovrapopolazione e quindi se, per esempio, una coppia egiziana i figli li fa in italia o in egitto, il risultato matematico dovrebbe essere uguale. Ma non credo che il problema più grave sia l'aumento delle nascite e la diminuzione delle morti, quanto l'aumentato tenore di vita dell'Asia: un conto è avere qualche miliardo di cinesi e indiani che conducono una vita rurale, un altro, come sta avvenendo, è che questi popoli incrementino l'industrializzazione fino ai nostri livelli, tra l'altro con minor attenzione ecologica di quella, pur scarsa, dedicata da noi. Credo che su questa china il mondo sia destinato a deteriorarsi in fretta. Peraltro che ci possiamo fare? Potrebbero giustamente dirci: tornate voi al medio evo, adesso tocca a noi produrre, inquinare e consumare.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 28/08/06 alle 07:53 via WEB
il desiderio di paesi immensi come la Cina e l’India di sviluppare la propria economia per portare la loro popolazione ad un livello di benessere come quello a cui siamo abituati in Europa é del tutto legittimo, e considerati i tassi di crescita che leggo sui giornali anche del tutto alla loro portata. Tu dici che questo non é sostenibile dall’ecosistema terrestre, e posso convenirne, ma non credo che sia una alternativa che siano i paesi Europei a tornare al Medioevo... Si parla tanto di globalizzazione, e per come la vedo io anche i problemi sono ormai a livello globale, e altrettanto globali deve essere la ricerca delle soluzioni...
 
lupopezzato
lupopezzato il 27/08/06 alle 11:57 via WEB
Vogliamo parlare di sovrapopolazione? Ok, però siamo onesti e diciamo che ne parliamo ma "dal nostro punto di vista". In questo caso la sovrapopolazione è un problema "per noi" perché se veramente volessimo che anche gli altri avessero gli stessi diritti che abbiamo noi è chiaro che dovremmo farli accomodare alla nostra mensa ma non per dargli le nostre briciole ma per dirgli "prego, se è vero che quello che è tuo è mio è anche vero il contrario". Per fare questo è evidente che le nostre "abbuffate" non potremmo più farle. La nostra dieta e prova costume non sarebbe più una fatica. Non dovremmo più fare "sacrifici" per avere una "vitasnella" perché ci verrebbe spontanea. Se invece vogliamo parlare di "sovrapopolazione" ma dal "loro" punto di vista ci accorgiamo che loro non parlano di "sovrapopolazione" ma di "superconcentrazione" e come dargli torto quando l’80% delle risorse del pianeta sono nelle mani del 20% della sua popolazione? Se si potesse ridurre la popolazione del mondo in un villaggio di 100 persone mantenendo le proporzioni di tutti i popoli esistenti, nel villaggio ci sarebbero: 57 asiatici, 21 europei, 14 americani, 8 africani. 52 sarebbero donne e 48 uomini. 70 sarebbero non bianchi e 30 sarebbero bianchi. 70 sarebbero non cristiani e 30 sarebbero cristiani. 89 sarebbero eterosessuali e 11 sarebbero omosessuali. SEI persone possiederebbero il 59% della ricchezza del mondo intero e tutti e sei sarebbero statunitensi. 80 vivrebbero in case senza abitabilità, 70 sarebbero analfabeti, 50 soffrirebbero di malnutrizione, 1 starebbe per morire, 1 starebbe per nascere, 1 avrebbe un computer, 1 la laurea. Quindi: -se vi siete svegliati questa mattina con più salute che malattia, siete più fortunati del milione di persone che non vedranno la prossima settimana; -se non avete mai provato il pericolo di una battaglia, la solitudine della prigione, l'agonia della tortura, i morsi della fame, siete più fortunati di 500 milioni di abitanti di questo mondo; -se non conoscete la paura di essere minacciati, arrestati, torturati o uccisi, siete più fortunati di 3 miliardi di persone; -se avete cibo in frigorifero, vestiti addosso, un tetto sopra la testa e un posto per dormire siete più ricchi del 75% degli abitanti del mondo; -se potete leggere questo messaggio non siete fra i 2 miliardi di persone che non sanno leggere. Secondo me non è vero che siamo troppi ma è solo vero che siamo troppo disuguali e c'è chi continua a soffiare sul fuoco perchè così dobbiamo restare.
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 27/08/06 alle 12:23 via WEB
p.s.: la statistica sulle 100 persone è precedente alle aggressioni all'afghanistan ed all'iraq, quindi in termini di diritti delle minoranze è ancora ottimistica.
 
   
lilith_0404
lilith_0404 il 28/08/06 alle 07:54 via WEB
Che abbiamo avuto una fortuna sfacciata a nascere in Italia anziché in qualche paese dell’Africa Sub Sahariana, nessuno lo può negare. Non ne abbiamo merito, non abbiamo fatto nulla perché capitasse. Non ne abbiamo neppure colpa, ci é capitato senza che nessuno ci abbia interpellato in proposito. Però, ora che siamo qui, in questo contesto di spazio e di tempo, possiamo scegliere: continuare a perpetuare situazioni di ingiustizia, che ci fanno, onestamente, parecchio comodo, o cercare di aggiustare il tiro? ma per quale motivo dovrei rinunciare a star bene io, per far star bene qualcun altro? perché il diritto di un altro uomo ad avere benessere, salute, cibo, deve venire prima del mio? Sono convinta che la molla che spinge le persone ad agire sia sempre un interesse, a volte un interesse immediato, facilmente percepibile, altre volte un interesse meno materiale, ma legato a bisogni di più ampio respiro, come la sopravvivenza della specie che porta al bisogno di riprodursi. Percio credo la risposta non sia da cercare in considerazioni religiose, filosofiche o buoniste, ma in considerazioni molto ‘opportunistiche’ ed egoistiche: dobbiamo farlo perché questo sistema, così come é impostato ora non reggerà, e ci travolgerà nel suo crollo. Quindi se vogliamo salvarci, é meglio che apriamo gli occhi e che ci diamo una mossa.
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 27/08/06 alle 15:29 via WEB
Lo sbilanciamento nella crescita demografica tra noi e le popolazioni del terzo mondo dipende sostanzialmente da questioni economiche e antropologiche. La nostra è una popolazione matura, arrivata a plateau grazie alla ricchezza economica di cui disponiamo. Per noi è quindi sufficiente fare un solo figlio per coppia, perchè la sua probabilità di sopravvivenza, grazie alle nostre condizioni igienico-sanitarie è prossima al 100%. Per le popolazioni del terzo mondo invece, l'unica ricchezza è costituita dal numero dei figli:è necessario investire su molti figli nella speranza che fra tutti, almeno qualcuno sopravviva. I paesi occidentali comunque non fanno nulla per migliorare le condizioni igienico-sanitarie dei paesi del terzo mondo, e ciò che fanno è puramente aleatorio e di facciata, perchè esistono ben precisi interessi economici per cui tenere queste popolazioni nel sottosviluppo. Nemmeno la Chiesa, nella sua "infinita carità cristiana" fa nulla anzi, in pieno miope bigottismo, si ostina a combattere il controllo delle nascite a dispetto della fame e della diffusione dell'aids. Per quanto riguarda poi la scelta ideologica del marito della tua amica beh, non mi permetto di entrare nel merito, anche se non sarebbe certo stato lui ad aggravare il problema della sovrappopolazione. E' solo che certe scelte ideologiche a volte sono alibi verso noi stessi. Ti porto solo l'esempio di un mio collega che ha indotto tre sue diverse compagne ad abortire, solo per ragioni ideologiche, e adesso che è arrivato alla soglia dei 50 anni, sarebbe stato disposto ad avere un figlio in un'avventura di una settimana.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 28/08/06 alle 07:55 via WEB
I figli come ricchezza, dici,per tanta parte della popolazione terrestre...d’accordo, ma anche forse semplicemente come difficoltà di fare diversamente: dubito che sia così facile procurarsi la pillola, e prenderla regolarmente per 21 giorni al mese, se vivi in situazioni dove per avere l’acqua devi andarla a prendere al pozzo, e non mandi i figli a scuola perché la scuola non c’é... e poi come retaggio culturale e religioso: se le donne devono essere tenute in condizione di soggezione a padri mariti fratelli, devono essere mantenute relegate nel ruolo di fattrici, con un adeguato numero di figli, altrimenti potrebbe venir loro in mente di voler fare altro... Per quanto riguarda il compagno della mia amica, neanche per un momento ho creduto alla spiegazione ‘ideologica’ della sua scelta: il bisogno di riprodursi é un bisogno biologico, né più né meno della fame, della sete, del sonno. Se arrivi a negarlo, (non ovviamente se sono le circostanze della vita a precluderti di relizzarlo) é perché hai trovato un modo diverso, diciamo’virtuale’ di soddisfarlo, come nel caso di chi sceglie di non avere una sua famiglia per essere più libero di perseguire scopi umanitari, oppure é perché qualcosa si é inceppato a livello psichico, così come l’anoressia , con la negazione del bisogno di cibo, é dovuta a problemi psicologici ... ma appunto, é più facile mettere avanti una motivazione come ‘ci son già troppi uomini sulla terra’ che andare a scavare e spiegare cosa non ha funzionato nel nostro sviluppo psico emotivo...
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 27/08/06 alle 18:49 via WEB
Cio' che m'inquieta leggendo, restando nello specifico episodio che ha dato spunto al post, aldilà dei problemi di dis-eguaglianze e sbilanciamento della distribuzione della ricchezza nel mondo, è che un uomo, e anche altri uomini, inducono le proprie donne ad abortire, e che le suddette donne si convincono che sia la cosa giusta pur desiderando un figlio... lo trovo molto innaturale... naturale per una donna è di desiderare di essere madre.. (sperando poi di essere una buona madre); come si fa a calcolare se conviene, se è il momento giusto... io penso che nei nostri tempi così bui, la famiglia dovrebbe avere ancora un valore portante, e i figli ne sono parte essenziale. Che poi non se ne possa fare piu' di uno per coppia lo capisco.. una frase carina che mi ha insegnato mio figlio : se io mangio due polli e tu nessuno, statisticamente noi ne abbiam mangiato, uno-per-uno... ;))))
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 28/08/06 alle 07:56 via WEB
Sai, ci sono forme di ricatto ‘sentimentale’ che sono difficili da respingere, anche se le vedi e le riconosci. La mia amica non crede affatto che sia la cosa giusta che il suo compagno le abbia precluso la possibilità di essere madre, ma tra l’alternativa di lasciarlo o restare con lui, accettando questa limitazione, ha preferito la seconda opzione... Io non entro nel merito se sia giusto o sbagliato quello che ha fatto: nei rapporti tra due persone, sono troppi gli aspetti che dall’esterno non riesci a cogliere per potermi permettere un giudizio. Qunto alla frase di tuo figlio, somiglia molto a quella che io dico a volte a mia mamma: tu hai avuto sei figli, hai fatto anche la mia parte...
 
   
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 29/08/06 alle 11:56 via WEB
..impeccabile... :)
 
walk_on_by
walk_on_by il 28/08/06 alle 08:03 via WEB
Non entro nella specifica riguardo la situazione della tua amica. L'argomento è tanto delicato ed ognuno credo che in proposito abbia una propria storia piu' meno felice. Sono pienamente d'accordo con te sul fatto che il mondo scoppia. In un mio recente post (del quale non ricordo il numero ma che poi ti indicherò) , anche io tiravo piu' o meno le somme di un globo che sta agonizzando. Il tutto a causa della stupidità umana. Mi viene in mente la globalizzazione: I geni del dio danaro la intendono come l'esportazione verso i paesi poveri di lavoro a basso costo costo e la vendita di prodotti a prezzo intero. La vera globalizzazione dovrebbe risiedere invece nella reale distribuzione delle ricchezze prodotte, con un equo interscambio di risorse. Oltre ad evitare transumanze umane che mai sarebbero se la situazione fosse equilibrata. Ma questa è solo utopia. Ci penserà mamma natura a sistemarci. Ciao.
 
 
walk_on_by
walk_on_by il 28/08/06 alle 08:12 via WEB
Ad integazione di quanto sopra il post su come la vedo io è il n. 136 del 26 luglio. Buona settimana.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 29/08/06 alle 23:14 via WEB
‘Nel lungo periodo saremo tutti morti’ sosteneva un economista di cui non ricordo mai il nome, ma in realtà non sarà necessario aspettare tanto. Considerando la mia età, nel ‘breve periodo’ del tempo che posso ragionevolmente pensare di vivere, potrei anche pensare che tutto sommato le cose mi fa comodo che siano così. Perché vivo in quella parte del mondo in cui non si muore di fame, ma si fanno diete dimagranti, perché ho la macchina per andare al lavoro, l’aria condizionata se fa troppo caldo e l’impianto di riscaldamento a gas quando fa troppo freddo. Ma la mia vita, appunto, é a termine. Ed é a termine nel breve periodo di pochi decenni, ad essere molto ottimisti. Potrei pensare che, una volta che io sono morta, chi se ne frega di quello che succede a chi resta. Ma il fatto é che la vita non finisce con me. Il fatto é che anche se io non ho figli, gli esseri umani, come tutti gli esseri viventi, si riproducono, e cioé rinnovano la vita, e così facendo perpetuano la propria stessa vita, il proprio corredo genetico continua a vivere nei figli e nei nipoti, nella famiglia, nella popolazione del proprio paese, nella propria razza, nell’umanità. Anche se la singola cellula del corpo muore, il corpo continua a vivere. Ed é nella logica delle cose che gli uomini cerchino di trovare le condizioni migliori per vivere, le condizioni migliori che possono ottenere date le conoscenze scientifiche e la tecnologia a disposizione. E’ un processo inevitabile: può essere ritardato, opponendo resistenza, ma non fermato. Meglio dunque prenderne atto, da subito, ed operare perché nel ‘lungo periodo’ si possa continuare a vivere,nel migliore dei modi.
 
   
walk_on_by
walk_on_by il 30/08/06 alle 08:05 via WEB
Ragionamento che non fa una grinza, il tuo, lilith. Mi limito ad aggiungere una nota (interrgoativa) a parte, se permetti. E sarebbe, questa nota, il mio constatare che a tanta 'sensibilità', direi ormai sufficientemente diffusa tra le 'gente comune' sull'argomento qualità di vita nel futuro, non alberghi un'analoga attenzione nei personaggi che hanno in mano 'le chiavi della macchina'. E quindi mi chiedo: Che sia la pandemica miopia che affligge la specie essere umano quando dispone porzioni ingenti di potere e denaro?
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

AREA PERSONALE

 

ULTIME VISITE AL BLOG

Fajrliberantemiki23redlilith_0404campcassetta2MARIONeDAMIELsabrina.santafedeLess.is.moreHaashimocchiodivolpe2ossimoratheothersideofthebedmariomancino.m
 

ULTIMI COMMENTI

.
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 24/04/2021 alle 22:24
 
La vita è un male immaginario con effetti collaterali...
Inviato da: cassetta2
il 27/07/2020 alle 15:44
 
:)
Inviato da: occhiodivolpe2
il 03/04/2020 alle 08:30
 
.
Inviato da: occhiodivolpe2
il 28/04/2017 alle 11:18
 
.
Inviato da: occhiodivolpe2
il 21/04/2014 alle 08:49
 
 
ARCHIVIO DEI POST
'05'06'07'08'09
gen-xxx-
febxxxx-
marxxxx-
aprxxxx-
magxxxx-
giuxxx--
lugxxx--
agoxxx--
setxxx--
ottxxx--
novxxx--
dicxxx--
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
 website counter
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963