A Room of One's Own

ciao Lili, ho sempre pensato che tutto ciò che esiste in natura è fine a se stessa. tutto ciò che è vita ha un suo percorso identico: nascere, crescere, riprodursi e poi togliersi dalle palle. vale per i vegetali e per gli animali e per noi naturalmente. inoltre la natura ha dato a ciascun essere vivente il minimo indispensabile per sopravvivere. noi, considerata la catena vivente, eravamo gli esseri più deboli. non avevamo ali per volare via, non avevamo artigli, non avevamo fauci e denti in grado di sbranare, non avevamo veleni da inoculare, non avevamo la velocità per scappare. insomma l'uomo era l'essere più debole e solo la ragione ci ha messi al livello degli altri. è la ragione la nostra arma. ciò non toglie che il nostro ruolo nella catena naturale rimane quello: nascere, mangiare per crescere, scopare per riprodurci e poi toglierci dalle palle. sforzati quanto vuoi a cercare altri significati da dare alla vita dell'uomo e, credimi, non ne troverai. anzi, ti dico di più, spero proprio che tu non ne trovi altri. sarebbe solo un motivo di "vanità" nei confronti di tutti gli altri elementi della natura che continuanoi a fare il loro mestiere da sempre e lo fanno senza montarsi la testa come noi uomini. qualche giorno fa vedevo in tv un documentario su una della tante tribù amazzoniche. quelle che, rispetto a noi, hanno una civiltà avanzatissima fortunati loro: nascono, mangiano per crescere, scopano per riprodursi e poi si tolgono dalle palle. eheheh.. proprio come noi e non hanno tutta la nostra tecnologia.. eheh.. sono l'esempio che la tecnologia non è capace di cambiare un cazzo.. eheh.. solo vanità.. però continuano a vivere e sono contenti di continuare a farlo. hanno un sogno? no, io penso che senza andare lontano si chiama istinto di conservazione.. eheh e cos'è l'istinto di conservazione? forse sono le duracell di cui ci ha dotato la natura. ©iao.

Non sono assolutamente d'accordo con lupopezzato. Per il semplicissimo motivo che molti possono venire a dirci queste sagge parole di morte. Si sagge parole di morte. Ma io sono vivo e sono cosciente di essere vivo, e penso mangio respiro e scopo. E mi rendo conto di esistere. Non c'è miglior prova dell'esistenza di DIO che questa. Che sappiamo di esistere. Eppoi chi cazzo volete tirare scemi, ateucci da 4 soldi? Non sentite dentro di voi un'esigenza di significato? E poi dite che il significato non esiste? Davvero meglio spararsi allora... E ce ne sarebbero migliaia di cose da dire... Notte dolce a te lilith... scusa l'irruenza.

Nota a margine x lupopezzato. Bene. Tu sai che le tribù amazzoniche hanno il rito dei morti? Che è esisisto (tra parentesi) fino dagli albori dell'umanità? Se davvero tutto fosse nel ciclo da te descritto, qualcuno si preoccuperebbe di pregare per un morto? Mah, ho i miei dubbi. Resta pure ateo, non mi dai fastidio. Una prece, per me peccatore e per te...

Ciao merlino, intanto "ateuccio da 4 soldi" ficcatelo in qualche posticino intimo e se hai voglia di confrontarti sui contenuti prova a farlo in modo educato. Essere ateo non significa disprezzare il tuo dio o quello di altri. Sai l'ateo non è come quei credenti come te e tanti altri che hanno ereditato un dio così come si può ereditare un appartamento e se lo tengono appeso al muro senza chiedersi se quell'appartamento gli appartenga di diritto. Tanti credenti continuano a portare appesa in gola la catenina che gli hanno regalato alla prima comunione con il bravo crocifisso e vanno in giro ad ammazzare o a bruciare clandestini e barboni oppure ad abbandonare cani per strada oppure a fare strage di foche oppure a NON essere condannati per pedofilia solo perchè sono preti. Essere ateo è soprattutto un percorso tortuoso e combattuto. Abbine rispetto. Hai detto «Non sentite dentro di voi un'esigenza di significato?» Beh, io ho provato a dartela la mia spiegazione su quello che ritengo sia il significato della nostra esistenza ovvero contribuire alla sopravvivenza della natura intesa come sistema Pianeta. E tu? Hai scritto due commenti che, a parte le ingiurie, non dice assolutamente nulla. Hai detto «Resta pure ateo, non mi dai fastidio». Io resterò ateo finchè il mio percorso non mi farà cambiare visione e continuerò a non darti fastidio, tu però continuerai a restare stupido e continuerai a darmi fastidio perchè non mi aggiungi valore con i tuoi commenti vuoti. Infine, hai detto «Ma io sono vivo e sono cosciente di essere vivo, e penso mangio respiro e scopo. E mi rendo conto di esistere. Non c'è miglior prova dell'esistenza di DIO che questa».. beh se la tua esistenza giustifica quella di Dio penso che il tuo dio si stia scompisciando dalle risate. Amen.

Complimenti! premesso che il mio intervento non era teso a dire che tu sei un ateuccio da 4 soldi, e premesso che comunque io rispetto le opinioni altrui, ti ringrazio vivamente per il modo vituperoso con il quale sei intervenuto. Io ho scritto solo del fatto che se permetti, campione dell'ateismo, tutto l'essere umano tende a qualcosa di più. Quel qualcosa di più si estrinseca in un bisogno di Alterità, che nessun filosofo potrà mai soddisfare. Il credere in Dio è secondo la mia opinione uno dei bisogni sostanziali dell'essere umano. Se si riduce tutto a nascere vivere morire e scopare siamo ben poca cosa. Ma tu naturalmente non sarai d'accordo e quindi ti lascio con le tue convinzioni. Ti chiedo scusa se ti sei sentito offeso. e chiedo scusa a lilith sopratutto, per averle lasciato un messaggio non da intellettuale organico, ma da uomo. Buona giornata.

Ciao Merlino, glisso sulle considerazioni di carattere personale perché non aggiungono nulla alla discussione ma tolgono qualcosa a noi due. Mi hai deluso moltissimo dicendo «Se si riduce tutto a nascere vivere morire e scopare siamo ben poca cosa» e ti spiego perché. Sai cosa significa nascere? Immagino che tu conosca i progetti, la gioia, la sofferenza che ci stanno dietro una vita che si fa nascere. Così come dovresti conoscere la complessità delle adozioni o la drammaticità dell’aborto oppure la problematica delle nascite in provetta. Mi chiedo se hai mai provato la gioia di una nascita. Anche solo di una cucciolata di gatti. Sai cosa significa vivere? Immagino che tu conosca le difficoltà, le soddisfazioni, i dolori, le fatiche, i piaceri e i dispiaceri e poi il lavoro o lo studio come pure i sacrifici, gli sforzi, le cose belle e brutte della vita. Sai cosa significa morire? Nel senso di cosa, contemporaneamente, perdiamo quando ci lascia qualcuno e di cosa ci lasciamo dietro quando siamo noi a toglierci dalle palle? Sto parlando di dolore, di perdita, di sofferenza. Parlo di affetti, legami, memoria, ricordi. Parlo della morte, non distrarti. Sai cosa significa scopare? Nel senso di cosa c’è dietro. Sto parlando d’amore, non distrarti. Parlo dell’innamoramento, delle emozioni, delle gioie, dei battiti del cuore, delle gelosie, della passione, del piacere, delle gambe che tremano, degli affanni, dei respiri, degli sms. Spero che tu abbia risposto di no a tutte e quattro le mie domande, perché se invece sai cosa significa nascere o vivere o morire o scopare e poi scrivi «Se si riduce tutto a nascere vivere morire e scopare siamo ben poca cosa» sarebbe il tuo pensiero ad essere ben poca cosa perché al di là di avere o meno un dio “la vita continua ad essere qualcosa di grandioso nel suo processo di nascere, scopare e poi morire”. Dicendo quello che hai detto mi fai pensare che, secondo te, la vita di un ateo non abbia la stessa dignità di quella di un credente e perché? Solo perché un ateo è un senza dio? Dai, riflettici di nuovo anche perché, così dicendo, faresti un torto enorme al tuo dio che, voglio sperare, non ti abbia creato per essere adorato, idolatrato oppure ringraziato. Se fosse così sarebbe più giusto chiamarlo Narciso e non Dio e sarebbe lui ad essere ben poca cosa. Ciao.

Eddai che continui... siamo su posizioni diverse. su due diverse sponde. Lassa perde... Vedi purtroppo io so cosa vuol dire tutto quello che hai detto e conosco pure la sofferenza che vuol dire essere paralitici (parte destra) Conosco cosa vuol dire soffrire a 10 anni e fare la cavia per i dottori Conosco cosa vuol dire avere due figli sani e belli come il sole e pure grandi rompicazzo Conosco l'amore per mia moglie e per le mie amanti. Conosco l'odio. Baby non hai nulla da insegnarmi, tranne la misercordia del Dio Che si è fatto carne e in cui credo, e che ti auguro di cuore. Non ho davvero altro da dire. Tranne una cosa... al titolare del blog. TI SVEGLI? SI O NO?

.. Merlino consentimi solo di dirti che hai un pessimo modo di relazionarti con gli altri. Anzichè dare, come ho fatto io un contributo alla discussione aperta da Lilith, sputi epiteti tipo "ateucci da 4 soldi". Poi, sempre senza dare risposte sull'argomento, non fai nient'altro che buttare giù 4 risposte inutili banalizzando mogli, amanti, figli e dolore. Usi le amanti come vanto ed il dolore come scudo e, dulcis in fundo, tagli corto dicendo che siamo su posizioni diverse. Perchè tu con chi ti confronti? Solo con te stesso? Sta tranquillo che io non ho nulla da insegnarti ma, di sicuro tu hai molto da imparare. Ho letto anche il post che mi hai dedicato nel tuo blog. Ti ringrazio. Hai dimostrato che sei stupido e non antidemocratico. Bye bye.

Nota a margine. Io non crdo in un Dio vuoto. E non ho crocifissi appesi al muro. La sofferenza di Cristo caro mio, la porto nella mia carne, ma questo non lo puoi sapere e nemmeno lo saprai mai. Firmato lo stupido. A proposito lo sapevi senz'altro vero che il termine cretino deriva da cristiano vero?

...un grande filosofo ha detto "se dio è così potente e perfetto, perchè non invidiarlo e perchè questo dio non interviene per sanare i mali del mondo"...vi è una straordinaria linea di demarcazione tra la speranza di avere "un'anima" e la certezza di avere "un'idea"...chiedo scusa per l'intrusione

Verbum caro factum est. Per me, è una certezza. Anche se la tradisco ogni secondo (non è la coerenza il valore più importante, in fondo Pietro ha tradito 3 vote in una notte...) VERBUM CARO FACTUM EST. E di fronte a questo, che i filosofi vadano pure per farfalle...

Ciao Lilith, continuando nella discussione, semprechè tu o chiunque ne abbia ancora voglia, volevo chiederti se leggere, studiare, dipingere, fare musica ed ascoltarla, mettere al mondo dei figli, crescerli ed educarli, aiutare il prossimo, curare gli ammalati, innamorarsi, amare ed essere amati, vivere insomma in tutte le sue forme.. ecco volevo chiederti se tutto ciò non siano motivi validissimi per vivere la vita. Hai concluso con la tua domanda «perché se non si trova un significato da dare alla propria vita, chi ce lo fa fare di continuare a vivere?» ecco mi chiedo se è giusto che il paradiso o l'aldilà debbano per forza rappresentare il significato della nostra vita e, quindi, considerare insignificante quella degli altri esseri viventi. E se il paradiso dovesse essere veramente lo scopo della vita non c'è anche nei cristiani una vena di fanatismo religioso diversa ma simile a quella che critichiamo agli altri? Ciao.

Allora, può darsi che io sia stupido (esiste questa possibilità). Non era mia intenzione banalizzare alcunchè. Ho semplicemente risposto a quanto mi chiedevi. Il dolore è il mio e non pretendo tu lo riconosca. Non credere di poter chiudere la questione soltanto con bye bye. Anche se tu mi credi stupido, io ho la smodata presunzione di non considerarmi tale. Pare che il mio modo di confrontarmi col prossimo tra parentesi non piaccia solo a te e a pochi altri selezionati rappresentanti di una certa intellighenzia. Di questo non mi curo minimamente. Sicuramente avrò tanto da imparare. Ma permettimi di scegliere i maestri. Tu sicuramente non sei fra questi. Ribadisco comunque il concetto di fondo. Vivere questa vita senza una "prospettiva" PER ME (e ciò vale per chi scrive e solo per lui in questo momento), non varrebbe il costo di un pezzo di corda e di un po' di sapone. Liberissimo di pensarla diversamente. Semplicemente, mi troverai sempre dall'altra parte a gridare forte che stai sbagliando. Senza peraltro giudicarti.

Scusa ancora... io senza dubbio ne sono indegno... ma c'era qualcuno che prometteva "il centuplo QUAGGIU'e l'eternità". Commetti il banale errore di pensare che siano solo vuote promesse. C'è di più. In ogni caso devo darti atto che molta della responsabilità di certi atteggiamenti sono da ricercarsi nella Chiesa stessa (o meglio, non nella Chiesa in quanto tale, ma in alcuni suoi rappresentanti). Magari anche questo sarà risultato vuoto, stupido e poco chiarificatore....