Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

« Messaggio #31La mamma »

Il principe Genji e la Signora-del-villaggio-dei-fiori-che-cadono

Post n°32 pubblicato il 05 Maggio 2005 da lilith_0404

In questi giorni mi é tornato in mente  un racconto, letto tanti anni fa, di una scrittrice, Marguerite Yourcenar, di cui ho sempre apprezzato il disincantato realismo.

E’ tratto dal volume ‘Novelle Orientali’ e racconta la storia del principe Genji , ‘ il più grande seduttore che abbia stupito l’Asia ’ il quale accorgendosi di essere prossimo alla vecchiaia,  decise di uscire di scena in bellezza e di ritirarsi a vivere gli ultimi anni lontano da tutti in un eremitaggio, sul fianco di una montagna.

Alcune delle sue antiche amanti gli avevano proposto di venire a condividere il suo isolamento pieno di ricordi; le lettere più tenere provenivano dalla Signora-del-villaggio-dei-fiori-che-cadono, una antica concubina di nascita non illustre e di mediocre bellezza che per diciotto anni lo aveva amato, servendo come dama d’onore presso le altre spose di Genji.

Essa lo amava ancora, e  restando senza risposta le sue lettere, decise di recarsi da lui sotto mentite spoglie, riuscendo con uno stratagemma a farsi accogliere nella sua casa e a ridiventare l’amante del principe ormai vecchio e quasi cieco. Si prese cura di lui, allietando le sue giornate con ogni tenerezza, dispiegando le stesse arti che usava un tempo quando lo riceveva nel suo padiglione di quinta concubina.

Finché arrivò il giorno in cui il principe,  sentendosi morire, cominciò a ricordare una ad una le donne che aveva amato:

“ Sto per morire, disse con fatica... Che ne sarà di te, quando non sarò più qui a intenerirmi al tuo ricordo, Principessa Azzurra, mia prima moglie, al cui amore non ho creduto che il giorno dopo la tua morte?  E tu, ricordo desolato della Signora-del-Padiglione-delle-Campanule, che sei morta nelle mie braccia, perché una rivale gelosa pretendeva di essere sola ad amarmi? E voi, ricordi insidiosi della mia troppo bella matrigna e della mia troppo giovane sposa, occupate volta a volta a insegnarmi quanto si soffre a essere il complice o la vittima di una infedeltà? E tu, caro ricordo della Signora-della-Lunga Notte, che sei stata tanto dolce e che consentisti a essere soltanto la terza nella mia casa e nel mio cuore? ... E tu, soprattutto tu, ricordo delizioso della piccola Sciujo, che avrei voluto incontrare più presto nella mia vita...”

Ebbro di tristezza, lasciò ricadere la testa sul duro cuscino.

La Signora-del-villaggio-dei-fiori-che-cadono si curvò su di lui, e tremando tutta mormorò: “ Non c’era un’altra donna nel tuo palazzo, una di cui non hai pronunciato il nome? Non era dolce? non si chiamava per caso Signora-del-villaggio-dei-fiori-che-cadono? ah, cerca di ricordare...”

Ma già i tratti del principe Genji avevano assunto quella serenità che soltanto ai morti é riservata... La Signora-del-villaggio-dei-fiori-che-cadono si buttò in terra urlando senza alcun ritegno...Il solo nome che Genji avesse dimenticato, era precisamente il suo.

 

Commenti al Post:
lupopezzato
lupopezzato il 07/05/05 alle 13:08 via WEB
«Essa lo amava ancora, e restando senza risposta le sue lettere.. [...] La Signora-del-villaggio-dei-fiori-che-cadono si buttò in terra urlando senza alcun ritegno..» in fondo avrebbe dovuto aspettarselo. L'aveva sempre amato in silenzio. Perchè, adesso, urlare senza ritegno? Forse è quel bisogno, reale, di voler esistere? :o)
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 07/05/05 alle 13:45 via WEB
questo post é nato sulla scia di un verso di una poesia di Neruda, che mi é capitato di leggere citata in diversi blog, nel giro di di qualche giorno, e in cui viene esaltata la virtù della pazienza: “Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.” Riflettendo su questa poesia, e rapportandomi come faccio quasi sempre alla mia esperienza personale, mi é sorta questa considerazione: che a volte non basta la tenacia e la perseveranza nel perseguire i propri obiettivi, i risultati possono sfuggire nonostante l'impegno e la pazienza profusa: é il caso della Signora-del-villaggio-dei-fiori-che-cadono: desiderava solo che il suo amore venisse riconosciuto e accettato, ma nonostante i suoi sforzi, il suo é stato l'unico nome che il principe ha dimenticato... Avrebbe dovuto aspettarselo, dici tu: infatti, questo é appunto quello che intendevo dire anche io.
 
amoildeserto
amoildeserto il 08/05/05 alle 07:06 via WEB
Tenacia, volontà e impegno possono, ma non sempre, servire nella vita per raggiungere obiettivi. In amore no...suonerebbero come forzature. Tristissima questa storia...darsi totalmente per non ottenere nulla...nemmeno il ricordo.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 08/05/05 alle 08:00 via WEB
"in amore no, suonerebbero come forzatura"... ne sei davvero convinta? credi davvero che un rapporto d'amore sia frutto di una crescita spontanea e non di una scelta quotidianamente rinnovata, che possa durare nel tempo senza un impegno costante, senza dedizione, pazienza e perseveranza nel volerlo costruire e nel volerlo far funzionare? Io credo invece che in amore più che in qualunque altra cosa la pazienza, la tenacia e la perseveranza siano necessarie... quello in cui la La Signora-del-villaggio-dei-fiori-che-cadono ha sbagliato non é stato nel darsi totalmente, ma nel non mettere in preventivo la possibilità di insuccesso... che poi, leggendo bene la storia é solo un insuccesso parziale, poiche' la "piccola Sciujo, che avrei voluto incontrare più presto nella mia vita" che il principe cita alla fine del suo discorso é lei, é il nome con cui lei si é presentata al principe, ormai vecchio e quasi cieco, per farsi accogliere nella sua casa... quindi, una parte di successo con la sua tenacia lo ha anche ottenuto... :-) ciao, buona domenica...
 
   
amoildeserto
amoildeserto il 12/05/05 alle 22:18 via WEB
Vedi quella costanza e perseveranza di cui parli, non fa forse parte della mia vita...io ho vissuto un amore fatto di sola spontaneità per più di 20 anni, non ho mai "dovuto" essere perseverante..tutto veniva da sè....tutto splendidamente scorreva nel migliore dei modi. Dedizione è per me una parola dal significato negativo...dedicata ad altri sì...ma mai dedizione...dedizione implica annullamento, almeno in parte, della propria persona a vantaggio di altri e io non ho mai annullato alcuna parte di me stessa. E la spontaneità, ti assicuro, non implica il fatto che non ci si rinnovi continuamente, anzi! Poi le pesone possono prendere strade diverse...ma questa è la vita. Non ho mai trattenuto nessuno usando "impegno costante, dedizione, pazienza e perseveranza" sì..perchè a me paiono armi per trattenere.
 
     
lilith_0404
lilith_0404 il 13/05/05 alle 00:40 via WEB
:-))) mah, devo dire che una spontaneità che dura per più di 20 anni mi sembra alquanto perseverante :-)))... a parte le battute, non capisco il tuo ragionamento relativo alla dedizione che implica l’annullamento di sè: se io mi applico con dedizione a studiare musica realizzo me stessa, se mi applico con dedizione a studiare il ballo o la pittura massimizzo l’espressione di me stessa, e dunque perché mai se mi applico con dedizione ad amare qualcuno invece mi annullo? sul fatto che le persone possano prendere strade diverse, nulla da eccepire, come dici tu questa é la vita, ma ritengo mio diritto cercare di percorrere insieme un certo tratto di strada se valuto che questo possa essere bene per me... e che “impegno costante, dedizione, pazienza e perseveranza” siano armi per trattenere...beh, io li ho sempre piuttosto considerati strumenti per ottenere e perseguire certi risultati, non limitatamente all’amore, ovviamente, ma a tutte le circostanze della vita...
 
nef29
nef29 il 08/05/05 alle 10:01 via WEB
Tristissima. E molto bella. A me ha fatto pensare, invece, a come spesso si ama più ciò che non si ha o non si ha più di ciò che si ha accanto... a come siamo a volte ciechi verso la bellezza di chi ci sta troppo vicino... l'amore totale incondizionato, la dedizione assoluta, l'esserci sempre... non credo siano scelte vincenti. Lo dico e so già che non sarete d'accordo. Però la realtà è questa e infondo infondo lo sapete anche voi... "in amor vince chi fugge". Oltre a saper dare bisogna anche saper farsi un po' desiderare. O è persa in partenza.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 09/05/05 alle 00:37 via WEB
'... tu non mi devi dare mai certezza nell'amore / perchè nella certezza quest'amore muore...' cantava Cocciante in una canzone di molti anni fa. Tutto sommato non aveva tutti i torti, e neppure tu :)
 
REMIRE
REMIRE il 08/05/05 alle 18:43 via WEB
e' una ferita, lacerante, anni di fedelta' non riconosciuti e' un racconto che mi ha permesso di fare un esame di coscienza, non ne divulgo il contenuto, ma grazie per l'opportunita'
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 09/05/05 alle 00:38 via WEB
qualunque siano le tue riflessioni, lieta di esserti stata utile :)
 
polystyrene
polystyrene il 08/05/05 alle 19:30 via WEB
quanto siamo imbecilli noi donne. Dall'alba dei secoli!!! L'amore è l'unica cosa a questo mondo che non si può ottenere con la volontà. ciao ;-)
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 09/05/05 alle 01:06 via WEB
siamo imbecilli nella misura in cui ci culliamo in illusioni di felicità che non sono reali: questo non vuol dire rinunciare a lottare e a sperare, ma solo prendere coscienza che i risultati potrebbero non essere quelli desiderati poichè non tutto dipende da noi. Hai ragione, l'amore non si ottiene con la volontà,nel senso che non si può forzare, ma certo senza la pazienza e la perseveranza difficilmente potrà essere mantenuto :-)
 
Haashim
Haashim il 09/05/05 alle 20:14 via WEB
Più che un racconto mi pare una parabola. Però il principe più che cieco negli occhi, lo era nel cuore e questa condizione mi pare molto più penosa di quella della Signora-del-villaggio-dei-fiori-che-cadono, il cui amore forse non è corrisposto, ma per lo meno vive un sentimento puro ed autentico :-)
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 10/05/05 alle 08:26 via WEB
l'ironia della storia é che il suo amore é corrisposto, lei é stata accolta nella casa del principe, e lui le testimonia affetto non riconoscendo in lei l'antica concubina: é appunto il riconoscimento del passato quello che manca, e che la fa disperare. A volte dimentichiamo che ciò che facciamo lo facciamo per noi stessi, e che é solo l'intima consapevolezza di aver fatto bene ciò che dobbiamo cercare di ottenere: il riconoscimento altrui é solo un 'di più' che fa piacere se c'é, ma non é essenziale :)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

AREA PERSONALE

 

ULTIME VISITE AL BLOG

Fajrliberantemiki23redlilith_0404campcassetta2MARIONeDAMIELsabrina.santafedeLess.is.moreHaashimocchiodivolpe2ossimoratheothersideofthebedmariomancino.m
 

ULTIMI COMMENTI

.
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 24/04/2021 alle 22:24
 
La vita è un male immaginario con effetti collaterali...
Inviato da: cassetta2
il 27/07/2020 alle 15:44
 
:)
Inviato da: occhiodivolpe2
il 03/04/2020 alle 08:30
 
.
Inviato da: occhiodivolpe2
il 28/04/2017 alle 11:18
 
.
Inviato da: occhiodivolpe2
il 21/04/2014 alle 08:49
 
 
ARCHIVIO DEI POST
'05'06'07'08'09
gen-xxx-
febxxxx-
marxxxx-
aprxxxx-
magxxxx-
giuxxx--
lugxxx--
agoxxx--
setxxx--
ottxxx--
novxxx--
dicxxx--
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
 website counter
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963