A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
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È la mia nonna paterna, la fotografia più ‘antica’ che io possieda. Dei bisnonni ho solo due fotografie sulla lapide del cimitero. Prima di allora nulla, e con la mancanza di documenti, anche la memoria trova il suo limite. I miei antenati erano contadini, e non hanno lasciato ritratti, e di loro non rimane neppure il ricordo del nome. Tuttavia, anche senza avere tante fotografie, non credo che le attrici a cui mi associa il sito di Myheritage.com, di cui parla Odio_via_col_vento nel post 115 abbiano molto in comune con le mie antenate. “Chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato” cantava Guccini. E mi accorgo che anche a questo serve l’istruzione, ad avere la capacità di documentare il ricordo di sé, con la parola e con le immagini. |
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non so nemmeno io per che motivo, forse perché son vivo...
e voglio in questo modo dire 'sono'
o forse perché a notte vivon strani fantasmi e sogni vani
io ho una collezione bellissima di foto antiche: collezione per modo di dire, sono solo di famiglia. ma sono tante e particolarmente belle (per me) perchè risalgono molto indietro nel tempo. alcune sono quelle che ci si faceva (una nella vita) in posa in uno studio fotografico, vestiti con l'abito buono, e quindi sono anche una specie di galleria del passare dei costumi.
amo altrettanto i musei della fotografia (a Firenze c'è quello degli Alinari, per esempio) e la riproduzione della vita che ci offrono.
tanto quanto amo l'aspetto interpretativo dell'arte figurativa, della fotografia amo quello documentaristico, molto di più che non quello artistico. sono modi di esprimersi diversi e mi piace quando rimangono tali.