Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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Perchè in Darfur?

Post n°203 pubblicato il 29 Aprile 2007 da lilith_0404

immagineOggi si svolge a Roma la manifestazione organizzata per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto avviene in Darfur. Un genocidio che ha finora fatto centinaia di migliaia di vittime, e milioni di sfollati, e che si consuma nell’indifferenza dell’opinione pubblica mondiale. Non si capiscono forse gli interessi in gioco, non fa notizia perché in fondo i grandi protagonisti delle guerre attuali sembrano assenti. Ma questo è solo apparenza.

Il Sudan è uno dei più grandi stati africani, con buone risorse di petrolio, nello sfruttamento delle quali è particolarmente attiva la Cina. Ed ecco spiegato perché proprio la Cina ponga il veto all’intervento dell’ONU nella regione.

Inoltre, come ho già sottolineato in un precedente post, il Sudan è situato in una posizione strategica per controllare le acque del Nilo, da cui dipende  l’approvvigionamento idrico dell’Egitto. E l’acqua è in questa regione, come dovunque, anche più preziosa del petrolio. 

Il genocidio che si sta consumando in Darfur si inserisce nel più ampio quadro della situazione del medio oriente, ed è emblematico del fatto che quando ci sono in gioco interessi economici molto grandi, non ci sono diritti umani che tengano.

E’ questo il modo di operare che vogliamo continuare a permettere? Perché conflitti del genere, per l’accaparramento di risorse scarse saranno sempre più probabili in futuro,  anche secondo quanto è contenuto in un promemoria distribuito dalla Gran Bretagna ai membri Onu il 5 aprile 2007, in cui si sostiene come grande parte del mondo rischi di divenire inabitabile a causa dell'innalzamento dei livelli del mare, della diminuzione di acqua fresca o di terra adatta all'agricoltura.

Ci sono stime secondo le quali fino a 200 milioni di persone rischiano di essere obbligate a spostarsi entro la metà del secolo, e il risultato della migrazione dalle zone rurali alle città e lungo i confini internazionali rischia di incrementare il  potenziale per l'instabilità e il conflitto, dice il documento presentato all’Onu. 

  Vogliamo continuare a risolvere i problemi sterminando le popolazioni che, per il fatto di esistere, sono di volta in volta di impedimento agli interessi del più forte di turno?

Oggi tocca al Darfur. A chi toccherà domani?

             

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Commenti al Post:
marea14
marea14 il 29/04/07 alle 18:25 via WEB
Hai ragione, quando ci sono in gioco interessi economici molto grandi, non ci sono diritti umani che tengano … anche l’informazione li dimentica … eppure in Darfur la situazione è, ormai, tale che anche per gli operatori umanitari è, in molti casi, impossibile raggiungere le popolazioni che si trovano in difficoltà.
Come ho già ricordato nel commento ad un altro post, Medici Senza Frontiere (che opera in Darfur dal 2004), nel rapporto annuale sulle crisi dimenticate da quotidiani, periodici e telegiornali italiani nel corso del 2006 (pubblicato a febbraio 2007), in relazione alla campagna “dimmi di più” , ha scritto:
Al Ciad, dove da diversi anni sono presenti 200mila rifugiati dal vicino Darfur, e che nel corso del 2006 ha vissuto una crescente instabilità politica che ha provocato lo sfollamento di 50mila ciadiani, i 22 quotidiani e 13 periodici italiani hanno dedicato solamente 63 articoli (anche in questo caso, quasi la metà sono trafiletti e brevi), la maggior parte relativi al conflitto interno e alle tensioni con il Sudan; solo 10 pezzi hanno invece descritto le condizioni di vita della popolazione civile, in particolare di rifugiati e sfollati.
I telegiornali arrivano quasi a ignorare completamente la crisi che si consuma in Ciad, dedicandole appena tre notizie. E ancora, di queste tre notizie, una era l’anticipazione di un Tg2 dossier dedicato alla guerra civile, una riguardava i disordini e l’apprensione per gli italiani che risiedono nel paese, e una parlava degli scontri tra ribelli e forze governative; dei 200mila rifugiati dal Darfur, e dei 50mila sfollati interni ciadiani, nessuna notizia.
Al Sudan, dove la popolazione del Sud Sudan continua ad attendere un miglioramento delle proprie terrificanti condizioni di vita nonostante la fine del conflitto tra il governo sudanese e l’Esercito di Liberazione del Popolo del Sudan, e dove in Darfur una nuova escalation di violenza da parte di tutti i gruppi armati ha ulteriormente peggiorato la situazione e due milioni di persone sono costrette a vivere in campi sfollati dal 2004, sono stati dedicati 255 articoli (quasi la metà sono trafiletti e brevi) dai 22 quotidiani e dai 13 periodici nel corso del 2006, ma meno della metà parla della situazione della popolazione civile, del conflitto, delle violenze. Ben 105 descrivono l’infinito dibattito sull’invio di una forza ONU, e 45 analizzano le dinamiche degli aiuti italiani al paese, confermando la tendenza da parte dei nostri media a parlare di contesti di crisi solo laddove riconducibili a eventi e / o personaggi italiani.
Al Darfur, e ai suoi due milioni di sfollati, i telegiornali dedicano solamente 12 notizie. E, di queste, solo una parte racconta della popolazione civile vittima della guerra.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 12/05/07 alle 00:44 via WEB
la tragedia del Sudan si consuma nell'indifferenza generale, per qualche motivo non si percepisce che quello che sta accadendo ha collegamenti con i conflitti che da decenni stanno devastando il medio oriente. L'Egitto é sicuramente uno degli attori principali delle vicende medioorientali, e il suo ruolo nelle vicende del Sudan non é certo di semplice spettatore. E mi ha colpito anche il ruolo assunto dalla Cina: il suo prorompente sviluppo industriale, la porta ad essere molto attiva sui mercati delle materie prime, e delle fonti energetiche, determinando rialzi dei prezzi molto consistenti, ed un nuovo equilibrio di forze nello scenario mondiale... E in Sudan si oppone all'intervento Onu...
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 30/04/07 alle 19:03 via WEB
..pure l'informazione è controllata.. e deve far profitto anche quella.. le miserie del mondo, fanno poco scalpore, purtroppo. Credo che solo quando qualche "illuminato" che si trovasse a capo delle piu' grandi nazioni o consorzio di nazioni, capisse che occorre procedere al di sopra dei governi e delle multinazionali, tutti i governi in concerto fra loro, forse ci sarebbe qualche speranza. Io la vedo nei giovani, loro ci credono molto.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 12/05/07 alle 00:45 via WEB
chi ci credeva più di noi? e tuttavia, guarda come siamo messi...
 
72rosalux72
72rosalux72 il 30/04/07 alle 20:48 via WEB
oggi tocca al darfur e all'iraq, per la precisione.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 12/05/07 alle 00:52 via WEB
al Darfur e all'Iraq,é ver, solo che dell'Iraq ci raccontano quotidianamente quello che più o meno succede, e ciascuno se n'é fatta un'opinione. Del Darfur, a stento si sa che esiste, e quello che succede, se uno vuol saperlo, deve arrangiarsi a cercare le informazioni, ed é una impresa degna di Indiana Jones...
 
mara2003
mara2003 il 01/05/07 alle 10:36 via WEB
siamo seduti su una polveriera, tra qualche anno finiranno le guerre per il petrolio superato dalle nuove scoperte scientifiche, e cominceranno in ogni dove quelle per l'acqua già da qualche anno iniziate in posti come africa e asia...e il fatto che quando gli interessi sono troppo alti tutto viene filtrato è solo una amara realtà...che fare? svegliarsi da questo sonno dorato sarebbe il minimo... non tutto ciò che riluce è oro...una buona giornata, Mara
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 12/05/07 alle 01:09 via WEB
da che mondo é mondo le guerre si son fatte per le risorse economiche: la terra, l'acqua, le miniere... oggi é il petrolio, ma domani sarà l'acqua, visto l'andamento del clima, e la popolazione sempre più numerosa...
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 01/05/07 alle 19:51 via WEB
Purtroppo anche la manifestazione di Roma si è svolta nell'indifferenza più totale dell'opinione pubblica. Mi è capitato di assistere al passaggio del corteo, costituito da uno sparuto gruppetto di africani, in cui il servizio d'ordine era senz'altro più numeroso dei manifestanti, e in mezzo alla totale indifferenza dei turisti. Di Italiani ce ne saranno stati non più di quattro o cinque....
Nemmeno a parole riusciamo ad essere solidali e fare qualcosa, non dico nei fatti!
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 12/05/07 alle 01:13 via WEB
come diceva più sopra marea14, la copertura dei media é del tutto assente, e se nessuno ne parla, é come se il problema non esistesse... ma invece esiste, ed é potenzialmente esplosivo... e quando ce ne accorgeremo, sarà sempre troppo tardi.
 
amoildeserto
amoildeserto il 01/05/07 alle 23:37 via WEB
http://www.italianblogsfordarfur.it/ ... di certo conosci questo sito ... lo lascio comunque, magari qualcuno non informato, desidera dare il suo contributo :)
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 12/05/07 alle 01:16 via WEB
:-)non c'é peggior sordo di chi non vuol sentire... stando a quello che dice anche VegaLyrae, qui sopra ...
 
upmarine
upmarine il 02/05/07 alle 02:01 via WEB
Tutto ebbe inizio da una condizione terribile: noi non siamo liberi. Liberi di scegliere. Mi piacerebbe pensare che arriverà un nuovo mahatma ad insegnarci che esiste una via pacifica pe rinunciare a tutto. Solo in questo modo viene meno il motore di chi si arricchisce alle spalle dei poveri: il finto bisogno.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 12/05/07 alle 01:24 via WEB
non siamo liberi, anzi siamo condizionati fin dal momento in cui emettiamo il primo vagito. Ma abbiamo anche una testa per pensare, e per capire quale é il nostro vero interesse, che non é certo quello di rendere il pianeta inabitabile e di autodistruggerci con lotte continue...
 
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