A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
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Post n°205 pubblicato il 06 Maggio 2007 da lilith_0404
In alcuni punti, sulla riva del fosso erano sistemate delle lastre di pietra sulle quali le ragazze del vicinato si inginocchiavano a lavare i panni, facendo attenzione quando li immergevano a non farli scivolare dalle mani, perche’ l’acqua li avrebbe trascinati via. Stavo ad osservarle, a volte, nelle calde giornate d’estate, seduta sulla pietra e con i piedi nell’acqua, troppo piccola ancora per quel lavoro, ma affascinata dai gesti, dalla maestria con cui le vedevo insaponare e spazzolare, risciacquare e strizzare. Oggi, il fosso é stato coperto, e la strada allargata e asfaltata, ma a volte quando passo, ricordando come era, ripenso a una canzone che cantavamo: La bella la va al fosso. |
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ravanej, remulass, barbabietul e spinass
tri palanch al mass
e intant che la resenta
ghe bolra giò l'anel.
Lilith, tu tocchi sempre corde emozionali, per me.
ravanei, gremmulas, barbabietole, spinas,
tre palanche al mas,
o pescator che peschi,
ripescami l'anel
:-)) questo post, come il precedente e il seguente, li avevo scritti un paio d'anni fa, per il blog Il Museo dei Ricordi. Era da un pezzo che avevo intenzione di riprenderli e metterli qui. Non sono proprio identici, perché ho fatto alcune aggiunte, ma la base é quella. Non sono capolavori, ma mi piace averli qui.
la maledizione di vivere in luoghi invasi dal turismo danaroso ed estero.