Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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Contessa

Post n°209 pubblicato il 23 Maggio 2007 da lilith_0404

immagineDel resto mia cara di che si stupisce
anche l'operaio vuole il figlio dottore
e pensi che ambiente che può venir fuori
non c'è più morale, Contessa.

I versi di questa vecchia canzone di protesta mi son tornati in mente leggendo un articolo pubblicato su La Voce.info 

Se devo dire la verità, i risultati dell’indagine Istat che sono presentati nell’articolo mi sono sembrati addirittura ovvi, e che non ci fosse bisogno di un grandissimo intuito per immaginarli. Tuttavia, il fatto di vederli documentati in modo rigoroso toglie anche quel residuo dubbio che ancora avremmo potuto nutrire. E la verità è questa, che ci piaccia o no: i figli di genitori istruiti, con una laurea, hanno più probabilità di conseguire a loro volta una laurea con buone votazioni, hanno un tasso di abbandono degli studi più basso, si laureano in tempi più rapidi.

Leggendo l’articolo mi è tornato in mente anche un vecchio post di Hesse, in cui l’autrice ironizza sulla posizione di lavoratori precari dei figli dei nostri politici. E mentre ragiono tra me e me su queste evidenze, penso che anche se abbiamo tutti gli stessi diritti e la stessa dignità, tuttavia le condizioni di partenza possono avere un’importanza determinante sul risultato della corsa: nascere in una famiglia piuttosto che in un’altra può fare una certa differenza, in termini di opportunità che si possono cogliere, anche senza che ci sia malafede o nepotismo da parte di nessuno.

Nel momento in cui si nasce, insieme al corredo genetico, da cui dipenderà la nostra buona o cattiva salute, la nostra buona o mediocre intelligenza, ci troviamo forniti anche di una famiglia da cui dipenderanno le opportunità a cui potremo o non potremo aspirare, una carta insieme alle altre con cui dovremo cercare di giocare al meglio la nostra partita.

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Commenti al Post:
poeta.sorrentino
poeta.sorrentino il 23/05/07 alle 09:32 via WEB
Già. E' tutto vero. Soprattutto in Italia. Del resto, in un certo senso, è una conseguenza quasi naturale, direi, quella per cui le chances sono diverse a seconda del contesto familiare di provenienza. Ma non era compito della Repubblica quello di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale e bla bla bla?
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 24/05/07 alle 01:28 via WEB
é un discorso di carattere sociologico, più che politico e credo che sia vero a prescindere dal paese specifico che si prende in considerazione. La famiglia di origine é parte del corredo genetico, al pari del colore della pelle e del taglio degli occhi. Poi ci sono certamente provvedimenti di carattere legislativo che possono correggere alcuni handicap di ordine economico, ma il fatto di nascere in una famiglia dove i genitori sono abituati a leggere, a viaggiare, a frequentare persone di un certo tipo, a visitare mostre e musei, non c'é legge che possa modificarlo o rimuoverlo :-)
 
lupopezzato
lupopezzato il 23/05/07 alle 15:44 via WEB
Chissà perché concordiamo tutti sul fatto che la scuola dovrebbe essere aperta a tutti dando a tutti le stesse opportunità però, affinché questo sia realistico, dovremmo anche concordare sul fatto che la scuola dovrebbe essere totalmente gratuita fino alla laurea. Non è strano che in un paese che si ritiene civile e democratico ci sono "diritti" che non tutti possono comperare o permettersi?
p.s.: secondo me l’intelligenza non cià nulla a che fare con il corredo genetico. Si diventa e non si nasce. Dire che Mozart aveva un "talento naturale" serve solo a chiamare fortunati quelli che sono arrivati dove noi non siamo stati capaci di arrivare.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 24/05/07 alle 01:43 via WEB
Al di là della gratuità o meno della scuola, sono le abitudini familiari, l'ambiente sociale che chiamiamo famiglia a essere determinante: negli articoli de La Voce che ho linkato, non é il reddito della famiglia ad essere preso in considerazione, ma il livello di istruzione dei genitori. Genitori laureati sono anche i professori di scuola media, che non mi risulta svolgano un lavoro che li faccia nuotare nell'oro. Ma é il condizionamento che si subisce fin da piccoli, il fatto di vivere in un contesto familiare dove l'istruzione, é considerato un valore imprescindibile, a condizionare i risultati successivi, credo.
p.s.: dici che intelligenti si diventa e non si nasce? non sono d'accordo. Credo che l'intelligenza sia un dono di natura, che l'educazione e l'allenamento potranno coltivare e affinare, ma se non c'é una buona dotazione di base, non ne potrai ottenere più di tanto. E' come fare un bel vestito: deve esserci un buon sarto, ma senza una buona stoffa, non ne ricaverai grandi risultati. Mozart non sarebbe stato Mozart, senza il padre che ha avuto. Ma il padre non avrebbe potuto ottenere nulla, senza una dotazione iniziale del figlio di un talento fuori dell'ordinario. Parlo per esperienza, ci sono alcune persone che hanno inequivocabilmente una marcia in più...
 
   
lupopezzato
lupopezzato il 24/05/07 alle 14:37 via WEB
Sono d'accordo con te sul fatto che Mozart (per diventare il geniale Mozart) debba avere avuto il padre che ha avuto. Bada bene però, ho detto come hai detto tu "il padre che ha avuto" ovvero io non lo so se quello era un buon padre o un cattivo padre. Ci sono geni che hanno avuto genitori alcolisti o peggio. "Il padre che ha avuto", non migliore e nemmeno peggiore. Nulla di genetico comunque e nessun regalo da parte della natura.
La marcia in più che hanno certe persone è tutta merito loro. Sorrido però se un musicista, anche se affermato, preferisca addebitare al talento naturale la sua incapacità a non essere diventato un genio e capisco che sia più comodo chiamare sfortuna i propri limiti. Altrettanto però, ritengo sia ingiusto chiamare fortuna la genialità degli altri).
:o)
 
     
lilith_0404
lilith_0404 il 26/05/07 alle 06:49 via WEB
:-) io credo che la natura abbia un suo ruolo, così come a qualcuno dà una estensione di voce che consente di essere Pavarotti, o Maria Callas, mentre se io cercassi di cantare, neppure dopo mille anni di impegno e di applicazione potrei raggiungere risultati paragonabili, per mancanza di conformazione adeguata delle mie corde vocali, così credo che anche la dotazione di neuroni di una persona possa differire da quella di un'altra, e consente a qualcuno di essere un Einstein, mentre ad un altro consentirà al massimo di essere un buon professore di matematica...
 
mara2003
mara2003 il 24/05/07 alle 21:31 via WEB
vero che appartenere ad una classe sociale "elevata" possa dare opportunità maggiori e diversificate, fosse solo epr i contatti tra i tipi giusti che si creano, sono però anche fermamente convinta che gli stimoli veri,la determinazione a riuscire, il distinguersi dalla massa sono elementi unici di chi non è stato altrettanto fortunato alla nascita. Ciao e una buona serata
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 26/05/07 alle 06:08 via WEB
sono d'accordo con te, capita infatti che ci siano persone capaci di trasformare un apparente handicap iniziale in una molla capace di attivare quella che tu chiami determinazione a riuscire A volte, anzi, proprio il fatto di avere tutto servito su piatto d'argento può tradursi in un impedimento, che toglie lo stimolo ad impegnarsi e toglie forza alla volontà. Anche saper approfittare delle opportunità che la vita ci offre in sorte, in fondo, richiede intelligenza.
 
amoildeserto
amoildeserto il 24/05/07 alle 22:07 via WEB
Credo che già la scuola italiana non lasci grandi possibilità di cambiamenti ... liceo, tecnico e professionale. Gli istituti professionali non sono certo frequentati da figli di laureati! Un ragazzo appartenente ad una famiglia non socialmente elevata che esce dalla scuola media con una valutazione alta e quindi con buone competenze scolastiche, difficilmente sceglierà un liceo … più probabile che si indirizzi (che venga indirizzato) verso un tecnico! A ciò di cui avete già detto, aggiungerei quindi … le aspirazioni della famiglia. Credo che questo contribuisca a spiegare perchè I figli di laureati siano facilitati … le aspirazioni giocano un ruolo importante , oltre naturalmente all’autostima che in certi ceti non può essere bassa, e agli indiscussi aiuti concreti, Questo generalmente … poi ci sono le eccezioni, che tali purtroppo, ancora oggi, restano.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 26/05/07 alle 06:16 via WEB
sulle scelte di un ragazzino che esce dalla scuola media, credo che le aspirazioni e il giudizio dei genitori abbiano un peso determinante, come giustamente sottolinei tu. Io credo di essere stata, in questo, decisamente un caso eccezionale, poiché i miei genitori mi hanno lasciato letteralmente carta bianca, non avendo loro stessi alcuna nozione di cosa la scuola potesse dare o non dare... ma appunto, non credo che questa sia la norma ma un'eccezione, allora come oggi.
 
tanksgodisfriday
tanksgodisfriday il 26/05/07 alle 07:25 via WEB
Se guardo alla mia esperienza, devo dire grazie alla scuola che ho frequentato (pubblica).
Mi ha dato delle opportunità, credo di averle colte, sono soddisfatto e la condizione economica della mia famiglia era nella media, niente di più.
Quello che devo ai miei è soprattutto la voglia di realizzarmi, e nel rispetto del prossimo. Ho paura che il problema sia qui, sono concetti che si stanno perdendo.
 
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