A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
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Post n°216 pubblicato il 21 Giugno 2007 da lilith_0404
"Ma cosa ci fa una signora come lei in mezzo a noi poveri disgraziati?" Le parole sono gentili, a pronunciarle nel corridoio dell'università mentre il docente sta cominciando l'appello prima di un esame, é un ragazzino biondo, i capelli lisci a caschetto a incorniciare un viso imberbe e dalla pelle chiara, il sorriso aperto e simpatico, il tipo di ragazzino che qualunque quindicenne si sarebbe mangiato con gli occhi. . Peccato che io la boa dei quindici anni la stessi doppiando ormai per la terza volta, e che di fronte a quella domanda mi sia resa conto improvvisamente, per la prima volta, di quanto fossi ‘fuori target’, per usare la simpatica espressione di Quotidiana_mente. . Si perché l’università, che si voglia o no, è frequentata da ragazzi mediamente giovani, e una come me rientrava tranquillamente nella categoria che Jo March nel suo post n.54 definisce ‘’ studentessa fuoricorso ultraquarantenne”, tanto che se mi sedevo in un’aula ad aspettare che si facesse l’appello prima di un esame, regolarmente qualche studente si avvicinava sottoponendomi quesiti vari, scambiandomi per una docente. . Giuro però che non ho mai avuto nei confronti delle docenti più giovani di me, quell’atteggiamento indisponente che descrive Jo March nel suo post. Mi è capitato al contrario più volte di leggere negli occhi delle docenti meno ageè, il disagio e l’imbarazzo nel rapportarsi con me, quasi una specie di compassione che maldestramente cercassero di dissimulare, e che un po’ mi divertiva. Con le docenti un po’ meno giovani, invece, forse perché alla prima occhiata ci si riconosceva come simili, nonostante i ruoli momentaneamente interpretati, si creava immediatamente una specie di complicità che le portava a solidarizzare con me. . Devo dire che mi è capitato in passato di essere considerata più vecchia di quel che fossi, fin da quando poco più che ventenne andavo in vacanza con la mia ultima sorella e mi chiamavano signora, scambiandola per mia figlia, e la cosa non mi ha mai dato alcun fastidio. . Ma dopo quel ragazzino biondo di cui parlavo all’inizio, la prospettiva si è invertita, ed è cominciata l’era in cui al contrario, sono stata considerata più giovane di quel che fossi, e la cosa devo ammettere che per un attimo mi ha disturbato, perché come dice Odio_via_col_vento nei commenti al post 361 di Quotidiana_mente, sentirsi dire che si è ‘giovanili’ significa in definitiva che giovani non si è più . . |
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Ed evito frasi come: "l'età è qella che ci si sente dentro" o sciocchezze simili.
Semplicemente non esiste una questione età. Abbiamo un tot di gettoni di vita a disposizione e non sappiamo nemmeno quanti ne restano. E ti dirò che nemmeno mi piacerebbe saperlo. Di quelli consumati non me ne può interessare di meno. Solo i ricordi, quelli si; sono tutto.
Ciao!
ps: in questi giorni sono sensibile all'argomento età :)
Odio ha perfettamente ragione, lo continuo a pensare.
Aspetto ancora qualche anno e vado direttamente all'Università della terza età, così... Un sorriso grande.
Non ho detto apprezzabile ma ho detto bella perché mi lascia pensare, piuttosto che ad un sogno abbandonato in un cassetto, ad una delle tante cose da fare messa in bella vista sulla mensola in cucina assieme alle bollette da pagare.
Quel appena ho tempo devo andare alla posta.
Uguale a quel appena posso non devo dimenticarmi di laurearmi.
Ricordo con molto piacere quel periodo e devo dire che non ho mai avuto problemi, per la differenza di età con gli studenti giovani. Al contrario, nessuno mi ha fatto pesare la differenza di età ed io mi sono trovata a perfetto agio in mezzo a loro. Probabilmente questo è dovuto al fatto che ho avuto la fortuna di incontrare ragazze e ragazzi che amavano veramente l’arte, per cui la passione per l’arte è diventato un collante al di sopra di ogni cosa. Sereno e piacevole è stato pure il rapporto con i docenti, presumo per gli stessi motivi.
In questa come in altre situazioni, mi sono resa conto che la differenza di età non ha alcun peso (o ne ha poco) quando si hanno importanti interessi in comune.
si deve fare quando è il momento. quando c'è la testa e il cuore per farlo. un po' come il matrimonio. guai se ci fosse un'età per le aspirazioni.
mentre capisco, sia pure a malincuore, che ci possa essere per concorrere a Miss Italia, per battere il record dei 100 metri ecc.