A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
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Post n°225 pubblicato il 02 Agosto 2007 da lilith_0404
Che a dirlo sia un personaggio pubblico del calibro di Elton John che internet dovrebbe essere chiuso , fa un po’ specie. Poi leggo l’età, 60 anni, e forse un poco riesco a capirlo. Perché mi rendo conto che chi è della generazione precedente alla mia con internet non ha molto feeling. Già tra i miei coetanei, son pochi quelli che conosco che hanno dimestichezza con e-mail, blog, altre diavolerie simili. I più nutrono una tranquilla indifferenza, quando non un vero e proprio rifiuto. Penso a quando ho cominciato a usarlo io, non sono neanche dieci anni. Prima di allora, al massimo c’erano il fax e il telefono. Dieci anni in cui le abitudini per tutto ciò che è comunicazione sono talmente cambiate, che a volte mi chiedo come si potesse sopravvivere prima. Me ne accorgo in questi giorni, in cui in ufficio siamo senza ADSL, perché Telecom ha pensato bene di scegliere questa vigilia di ferie in cui avrei bisogno di una velocità raddoppiata per lasciarmi con una misera connessione a 56 K funzionante su un unico terminale. Mi sembra impossibile che solo tre o quattro anni fa questa fosse la regola, ma mi accorgo anche di quanto siamo diventati vulnerabili, perché credo che potrebbe bastare davvero pochissimo a mandarci in tilt. Con tutto questo, mi permetto di dissentire dall’opinione di Elton John, quando dice che ‘’per colpa del web la gente non esce più, non socializza’’. Chiaramente posso solo far riferimento alla mia esperienza personale, che per forza di cose è limitata e non generalizzabile. Ma non ho mai ‘’socializzato’’ con tante persone come da quando frequento internet. E non mi sento di considerare questo modo di rapportarsi come un modo di serie B, come a volte sento affermare da chi sostiene che ‘la vita vera’ è altrove. Le persone sono tali dentro e fuori dalla rete, ed è solo il modo in cui ci si pone, e non il luogo in cui ci si incontra a fare la differenza. Secondo me. |
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Volendo estrapolare il senso delle sue parole, estremismi a parte, probabilmente, anzi, togliamo i forse, esiste ben più di una persona che finisce per cercare il confronto solo in luoghi come questo, finendo per estraniarsi dal mondo "concreto". Ma voglio credere e resto fermamente convinta che sia una minoranza, forse anche esigua. La maggior parte delle persone, credo e spero, utilizza il web come uno strumento e come una opportunità. Usa, non ne viene usata.
Poi, ognuno ha un approccio personale. Per me, il blog ha un valore disciplinante, una regola di costanza con la quale aiuto la mia incostanza. ed è uno specchio. Per altri è altro ancora. Vive la libertè, no?
Grazie al blog ho momenti di interazione con persone che spesso nemmeno so che lavoro facciano. Un arricchimento senza dubbio.
Ciao!
Condivido quanto hai scritto. Ho fatto delle ottime amicizie che dal virtuale sono diventate realtà, posso stare in casa come uscire, la rete non limita la mia libertà.
Per quanto mi riguarda, preferisco dedicare il mio tempo innanzitutto al mondo reale e non rinuncerei mai ad uscire con i miei amici per "navigare" nel mondo virtuale.