A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
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Post n°261 pubblicato il 15 Novembre 2007 da lilith_0404
Non saprei dire, neanche in via di supposizione, quanti siano i frequentatori abituali del mio blog. Per dirla con Guccini, ''vendere o no, non passa fra i miei rischi'' e non ho esitato a disattivare il counter quando Libero lo ha reso disponibile, perché non è l’audience il motivo che mi tiene qui a scrivere. Tuttavia, credo che con un po’ di buona volontà potrei considerarmi nella media, se è vero che un blog ha mediamente dai cinque ai dieci lettori abituali. Questo è la valutazione che viene correntemente data del pubblico di un blog, e anche se detta così non sembra essere una situazione esaltante, mi è piaciuta molto la lettura che ne ha fatto un giornalista de Il Sole 24 ore, Luca De Biase. Ecco quello che scrive, in un suo lavoro di recente pubblicazione: “ …non è il singolo blog a contare. Non è l'audience di un singolo sito a essere importante. È la rete. […] Le piccole chiacchiere abituali che la maggior parte dei blogger scambia con i pochi amici e corrispondenti non sono decisive nel riquadro del sistema dell'informazione: ma tengono insieme la rete. È come la corrente elettrica che tiene acceso il computer: non sempre si batte sulla tastiera un testo fondamentale, ma quando occorre farlo il computer è pronto. I blogger fanno lo stesso: chiacchierando del più e del meno tengono accesa la rete e quando hanno un messaggio importante da lanciare o rilanciare, lo fanno con efficienza straordinaria.” Leggendolo mi è tornata in mente la teoria dei sei gradi di separazione, secondo cui ciascuno di noi può arrivare a mettersi in contatto con un’altra persona qualsiasi con mediamente sei passaggi intermedi, qualunque sia la persona da contattare. Non so se questo sarei effettivamente in grado di farlo, ma non mi dispiace pensare di essere parte di questo sistema di connessioni che unisce ciascuno a tutti.
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Che siano cinque, che siano dieci, questo sistema di connessioni (che non a caso quelli del mestiere poi chiamano social networking) è sicuramente importante e non ne faccio solo una questione da "animi solitari in cerca di dialogo". tutt'altro. mi riferisco davvero a un sistema di scambi che diventa esperienza e conoscenza. poi ci sono sempre quelli che arrivano occasinalmente ed è bello pensare che possano decidere di tornare. ciao lilith, buona giornata.
(mai avuto un diario chiuso nel comodino... ero troppo gelosa dei miei pensieri, non mi fidavo a metterli nero su bianco, qualcuno avrebbe potuto leggerli :-))
Il mio approccio è un po’ diverso perché non avevo nessuna intenzione di aprire un blog: volevo solo provare se, da un punto di vista tecnico, fossi capace a farlo. Ero convinta che questa mia avventura finisse col primo post.