A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
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Post n°291 pubblicato il 18 Febbraio 2008 da lilith_0404
Non so ricevere i complimenti, questo è un fatto. Anche se sono gratificanti e fanno piacere, of course.
Stare al centro della scena, sotto i riflettori, mi fa sentire goffa e inadeguata, acutamente consapevole dei miei limiti e delle mie inadeguatezze. E non so mai cosa rispondere, perché mi sembra che qualsiasi risposta facendomi apparire presuntuosa non potrebbe che rendermi ridicola.
E siccome ‘la credensa, come la sta la pensa’ e siamo inevitabilmente noi stessi il metro con cui misuriamo gli altri, ecco che anche fare i complimenti diventa un bel problema, nel timore che coloro a cui sono rivolti possano sentirsi a disagio a causa delle mie parole.
Doppio imbarazzo, quindi, ricevendo il premio che mi viene attribuito da Lakonicos e da MARIONeDAMIEL,, nel dover trovare le espressioni per ringraziarli della stima che mi dimostrano, e nel dover a mia volta ‘passare il testimone’ attribuendo il premio a qualcuno.
A chi attribuirlo, non dovrebbe essere difficile da decidere: basterebbe prendere la lista dei preferiti memorizzata sul computrer, il gruppetto dei blog all’inizio della lista, quelli che torno a vedere pressoché quotidianamente, vuoi che sia per la bellezza della scrittura, o per la simpatia dell’autrice, o per l’interesse suscitato dagli argomenti trattati. Se li ho messi nei preferiti, il motivo è solo l’apprezzamento che sanno suscitare.
E ragionando su quali scegliere il pensiero scivola inevitabilmente a quelli che invece mi piacerebbe poter segnalare, e invece non posso perché nel frattempo hanno chiuso.
Uno specialmente ha lasciato in me un rimpianto che ancora non si è spento, quello di Waltzingmathilda. Alcuni suoi post li avevo salvati, prima che chiudesse, e il rammarico è di non aver saputo salvarli tutti.
Un piccolo assaggio, per chi non l’ha conosciuta, dal suo post 103 del 3 gennaio 2006:
In un angolo dimesso. Qualcosa è fiorito. Senz'acqua, amore, ricordo. Solo un po' di luce sbadata. Uno sbadiglio di cielo alle persiane accostate. Non li ho nemmeno guardati, poi il profumo. Narici e occhi un tutt'uno, e un gong lontano, un riflesso, nonsoche. I giacinti. Stasera li annaffio, se lo meritano. Un altro blog che mi ha lasciato un rimpianto che non passa è quello di Luz.azul. Un giorno ha smesso di scriverci, ma non lo ha cancellato: una piccola consolazione, che non compensa però la perdita della grazia e della dolcezza che l’autrice sapeva diffondere intorno a sé.
Ecco quello che Occhiodivolpe scrive del blog di Luz:
“un cult , 32 post luminosi e perfetti di una semplicità raffinatissima , l’ uso delle parole di una pregnanza assoluta , sentimenti ed emozioni sorgivi , una persona che non si dimentica , la cicatrice che non si sana”
Non posso che condividere il suo giudizio. |
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però poi tu resti, e resti il mio giardino del tè.
(Il rimpianto per le parole di Waltzingmathilda è ancora vivo anche in me.)