Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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Esercito

Post n°302 pubblicato il 15 Maggio 2008 da lilith_0404

Girando per la rete  mi imbatto nelle notizie relative al terremoto che ha colpito la Cina.

Una devastazione incredibile, decine di migliaia i morti, un numero enorme di persone  senza più una casa, infrastrutture, dighe, ponti ,strade, ferrovie devastate.

Leggo che il governo cinese ha mobilitato l’esercito per portare soccorso, e la memoria torna ad un altro terremoto, di quasi trent’anni fa.

Mio fratello era un ragazzo, a quel tempo e stava prestando il servizio di leva. Aveva ottenuto di entrare nel corpo dei paracadutisti, ma pochi giorni dopo la sua partenza ci fu un incendio a casa, e per questo motivo lui tornò con una licenza di un mese.

Quando rientrò in caserma, aveva ormai perso il turno per il corso di addestramento a lanciarsi con il paracadute,  e lo misero quindi a guidare i camion.

Quando la terra tremò in Irpinia, anche il governo italiano pensò che l’esercito avesse le risorse e le competenze per intervenire e mio fratello si trovò a fare la spola  con il suo camion, portando uomini e materiali  dalla sua base, in Toscana, alle regioni colpite dal sisma.

Non  si lanciò mai con il paracadute, e io personalmente credo che sia stato meglio così.

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Commenti al Post:
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 15/05/08 alle 11:57 via WEB
Me lo ricordo il terremoto: ero accanto alla macchina da cucire, intenta a guardare mia madre che cuciva sacchettini di stoffa colorata da appendere pieni di dolci all'albero di Natale. Lei cominciò a rimproverarmi dicendo "ma la smetti di muovermi così la sedia che non riesco a fare nulla?" Poi sentimmo la voce calma ma preoccupata di mio padre: "Anna prendi i bambini e andiamo." Abbiamo dormito la notte fuori, nelle auto, anche se in realtà da noi in Puglia non ci fu alcun danno, tranne qualche cornicione crollato nella città vecchia. E poi ricordo i telegiornali, io avevo 10 anni, ma ricordo tutto come se fosse oggi; i militari che portavano aiuto, le vecchie vestite di nero che piangevano, i bambini sporchi. Un grazie a tuo fratello che era lì tra quei volti sconosciuti.
 
tanksgodisfriday
tanksgodisfriday il 16/05/08 alle 07:34 via WEB
23 novembre 1980, il lavoro ci aveva portato a 900 km di distanza da casa, e la bimba avrebbe compiuto un mese due giorni dopo.
Ricordo le prime notizie approssimative, l'attesa della prima rassicurazione via telefono.
Ciao Anna.
 
cinico_nick
cinico_nick il 16/05/08 alle 11:23 via WEB
... beh che dire... lavoro alla protezione civile........
 
Fajr
Fajr il 16/05/08 alle 14:32 via WEB
Me lo ricordo bene. Era domenica e c'era la partita in tv. Giusto il tempo di infilare il cappotto e si era tutti giù in piazza... lontano dai palazzi. Il difficile fu decidere quando e se rientrare in casa per la notte. Quando accade e lo provi seriamente non te lo scordi più.
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 16/05/08 alle 20:11 via WEB
La cosa che più mi fà impressione è il pensiero di quelle povere persone, anche bambini, sepolti per 60 o 80 ore, senza nessuna certezza che qualcuno si accorgerà mai che sono ancora vivi e verrà a salvarli...Una cosa straziante....
 
lupopezzato
lupopezzato il 17/05/08 alle 13:08 via WEB
Dormire in macchina. Più che la paura fu curiosità e prima di addormentarmi dare uno sguardo al nostro balcone per essere certo che la nostra casa era sempre là. Bella ma soprattutto in piedi.
 
snoopy68
snoopy68 il 17/05/08 alle 23:16 via WEB
Ricordo il terremoto dell'Irpinia perchè andai come volontario per una quindicina di giorni con l'ARCI di Savona. E' stata un'esperienza terribile e nello stesso tempo molto importante a contatto con una realtà violentata, tra persone che avevano ancora il terrore negli occhi e che, molte, avevano perso qualcuno sotto le macerie. Le immagini che arrivano dalla Cina, come quelle che sono giunte da altre località dove si è registrato un sisma, non riescono proprio a dare l'idea di quello che si prova tra quelle macerie, a scavare, a portare aiuto, qualunque esso sia. Si lavora con una mano che ti stringe il cuore, quasi ti soffoca, con i sopravissuti che si muovono come automi e che, in quel caso, solo poche volte riuscivano a farsi capire. Volevo tornare a Laviano e a Sant'Angelo dei Lombardi, ma poi è passato il tempo...
 
marea14
marea14 il 17/05/08 alle 23:18 via WEB
In queste situazioni i soccorsi sono fondamentali per salvare vite umane ed il contributo di tuo fratello, insieme a quello di tanti altri, è stato importantissimo.
Miracolosamente oggi in Cina sono state salvate altre se persone. Sono state fortunatissime ma penso che sarà molto dura superare lo schok.
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 20/05/08 alle 14:33 via WEB
io trovo molto dolorosa sia l'attuale situazione cinese, sia quella in Birmania, della quale si parla poco perchè poco è consentito fare. l'italia purtroppo e in più occasioni ha dimostrato come l'aiuto di tutti e dei tanti sia fondamentale in situazioni di emergenza (e penso dall'alluvione di firenze in poi). lo è e lo sarebbe anche in Birmania, così come in Cina. Ma spesso le regole degli uomini finisocno per valere più della vita stessa.
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 20/05/08 alle 22:46 via WEB
Era domenica e facevo il primo anno di liceo: lo ricordo bene, ero in treno a quell'ora. La mattina dopo avremmo avuto due ore di matematica, ma il mio prof, originario di Salerno, dovette partire in tutta fretta per andare a vedere che ne era stato dei suoi.
Invece ben più vivido nella mia memoria resta e resterà sempre il terremoto del Friuli, che ho vissuto in prima persona. La paura mi ha accompagnata per mesi e ogni volta che sentivo passare un camion lo scambiavo per il boato del terremoto. C'erano gli alpini a portare gli aiuti umanitari, allora; ricordo le raccolte di vestiari e viveri, che facemmo anche noi, pur essendo a pochi chilometri dall'epicentro, e ricordo le tendopoli e dopo qualche mese i primi prefabbricati in legno, in cui le popolazioni di gemona, osoppo e venzone rimasero per un paio d'anni: relativamente pochi se paragonati al Belice. Credo che quella del Friuli sia la prima volta che in Italia la macchina della protezione civile si sia mobilitata in modo così massiccio ed efficiente. Non so dire come andarono le cose in Irpinia, so solo che forse l'esercito italiano troverebbe oggi un impiego senz'altro migliore se si esercitasse in questo tipo di attività, piuttosto che nelle missioni di guerra in cui ancora oggi è coinvolto.
 
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