A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
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Post n°347 pubblicato il 09 Luglio 2009 da lilith_0404
In una capra dal viso semita I versi della poesia di Saba mi salgono alle labbra mentre leggo incredula ed inorridita su una rivista un articolo che racconta come si arrivò a praticare il primo trapianto di cuore ad opera del chirurgo sudafricano Christiaan Barnard. A suscitare il mio raccapriccio una fotografia che mostra un cane, a cui fu ‘trapiantata’ una seconda testa, allo scopo di affinare e mettere a punto le tecniche chirurgiche che sarebbero state in seguito applicate nei trapianti di organi sugli esseri umani. Leggendo la descrizione dei fatti riportata nell'articolo, non posso evitare di pensare a quanto ho letto tempo fa circa gli esperimenti che i medici nazisti e giapponesi compivano usando come cavie i prigionieri dei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Non riesco a vedere una sostanziale differenza tra il comportamento degli scienziati di allora e il comportamento dei medici che hanno impiantato la seconda testa al povero animale. La mia esperienza col passare degli anni mi ha portato a convincermi che ci sia un fondamento di verità nell’affermazione che tempo fa mi è capitato di sentire, secondo la quale chi non ama gli animali, non ama neppure le persone, e quello che leggo nell’articolo riguardo al medico che compì la memorabile impresa del primo trapianto di cuore non fa che confermarmi nella mia convinzione. Una volta di più, più conosco gli uomini, più apprezzo gli animali.
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1) sono felicissima di rileggerti. ce le fai proprio desiderare le tue parole! :)
2) credo che a rileggere la storia della medicina, non si possa fare a meno di notare come molti dei progressi fatti sono arrivati a scapito di vite (animali e umane) sacrificate in nome della scienza e della ricerca. La stessa storia dei vaccini (avevo letto un saggio tantissimi anni fa) è stata possibile anche grazie agli orfani ai quali veniva inoculato il vaccino trasformandoli così in vaccini essi stessi, da far circolare per le corti d'Europa a beneficio del signore di turno. è un discorso importante quello che tu proponi lilith, perchè si va a toccare l'etica e i limiti della ricerca.
tendenzialmente sono portata a rifiutare ogni forma di ricerca che si basi sul sopruso di un forte su un più debole (sia esso animale, bambino, uomo, malato o sano) e sono convinta che le metodiche attuali e le strumentazioni attuali rendano superflue se non addirittura inutili e dannose certe sperimentazioni sugli animali. Il mio osservatorio, ne sono tuttavia consapevole, è quello di una persona che vive in questa epoca e in questo contesto. cinquecento anni fa non so cosa avrei potuto pensare. spero che la mia coscienza allora avrebbe avuto la stessa forza di oggi.
ciao lil
Bentornata... :o)
e poi: capisco quanto addolori e scandalizzi la sofferenza degli animali, cavie spesso inutili di esperimenti medici. al tempo stesso mi chiedo quante vite umane siano state salvate proprio da quelle sofferenze.
credo che OGGI (non certo all'epoca di Barnard) di molta sperimentazione dal "vivo" si possa e si debba fare a meno. che la modellizzazione biomedica via computer debba sempre di più sostituire l'altra. ma so anche che certo studiare e produrre ricerca costa più che non sacrificare animali e quindi dubito, fortemente dubito, che dei passi in avanti verranno fatti in breve tenpo