Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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Fratelli d'Italia

Post n°78 pubblicato il 11 Febbraio 2006 da lilith_0404

L’inizio delle olimpiadi invernali a Torino ha fornito l’occasione all’Italia di essere al centro dell’attenzione, e come sempre quando ci sono cerimonie ufficiali, e momenti di incontro internazionali, ecco che risuonano le note dell’inno nazionale: inconfondibili, e anche coinvolgenti, in prima battuta, le parole del testo:

“Fratelli d’Italia, l’Italia s’é desta...”

Ma alzi la mano chi sa andare oltre la prima strofa. E accetto scommesse su quanti saprebbero cantare l’inno fino alla fine.

Mentre lo ascoltavo, ieri sera, seduta nella cucina di casa, in compagnia di mia sorella e del suo ragazzo, mi sembrava di essere stata catalputata direttamente in quella pagina dei Promessi Sposi, in cui don Abbondio si chiede ‘Carneade, chi era costui?”

Ha cominciato il ragazzo di mia sorella a chiedersi ‘ma che vuol dire “dell’elmo di Scipio s’é cinta la testa? chi era ‘sto Scipio?”

Non parliamo del verso ‘dov’é la vittoria, le porga la chioma, chè schiava di Roma Iddio la creò” , l’interpretazione del quale é stata che fosse l’Italia ad essere schiava di Roma, e ci si chiedeva il perché.

Ma la cosa più spassosa é stato sentire che il ‘balilla’ dal quale i bimbi d’Italia tutti prendono il nome, secondo il mio futuro cognato sia da intendere come un rimando ai ‘balilla’  del periodo fascista (sic!) ...

Io non credo che le persone con cui parlavo ieri sera siano dei ritardati mentali, al contrario sono persone di buona cultura, mia sorella s’é laureata l’anno scorso in Scienze della comunicazione e credo che l’ignoranza che hanno manifestato sia significativa di una situazione generalizzata.

L’inno nazionale é stato scritto in un’epoca, quella delle guerre d’indipendenza, in cui forse il sentimento collettivo era diverso da quello attuale.

I tanti riferimenti agli aneddoti della storia, antica e meno antica, che hanno  fornito l’occasione all’identità nazionale di definirsi in contrapposizione ad altri popoli visti come nemici da combattere ora sono perfino difficilmente compresi.

Di tutto l’inno, alla fine si salva solo quell’incipit, quella parola "fratelli”, che immediatamente crea appartenenza, e che a me personalmente richiama un’altro verso, quello di una poesia:

"Di che reggimento siete, fratelli?” .

Commenti al Post:
legs_68
legs_68 il 11/02/06 alle 10:21 via WEB
buongiorno, ungaretti? se non sbaglio, rifletto su quello hai scritto, pat
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 12/02/06 alle 12:56 via WEB
non sbagli, é appunto Ungaretti: Di che reggimento siete / Fratelli ? / Parola tremante / Nella notte / Foglia appena nata / Nell'aria spasimante / Involontaria rivolta / Dell'uomo presente alla / Sua fragilità / Fratelli / --- :)
 
HotelMandovi
HotelMandovi il 12/02/06 alle 10:44 via WEB
buffo, io lo ricordo tutto a memoria. ma alla patria non credo, i confini vorrei che non stessero neppure sul vocabolario. "fratelli" è bello invece. potrebbe iniziare e finire lì, sarebbe anche più facile da mandare a memoria ;-))
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 12/02/06 alle 13:04 via WEB
Anche "sorelle" andrebbe bene,non facciamo discriminazioni sessuali :-) . A parte gli scherzi, nel mio sforzo didattico verso i miei giovani interlocutori, ho fatto una ricerca in internet, ed ho 'scoperto' che il testo che ricordavo io é in realtà l'inno di Mameli originario, che differisce dalla versione adottata come inno nazionale: quest'ultimo ha un paio di strofe in meno rispetto all'originale...
 
   
cut4you
cut4you il 12/02/06 alle 15:22 via WEB
lo leggero' mejo appena posso ..INTERESSAnTE ... vabè ..x ora buona dimanke :9 sciauuzz LIlith :P
 
     
lilith_0404
lilith_0404 il 15/02/06 alle 09:48 via WEB
:) ciao, torna quando vuoi :)
 
kudablog
kudablog il 14/02/06 alle 23:06 via WEB
e per fortuna che non si arriva mai alla strofa che recita: "I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla" ... se siete curiosi ecco a voi il testo ufficiale: http://www.quirinale.it/simboli/inno/inno.htm#fratelli
 
 
kudablog
kudablog il 14/02/06 alle 23:08 via WEB
ah, c'è anche la spiegazione... è una figata!
 
   
lilith_0404
lilith_0404 il 15/02/06 alle 09:47 via WEB
io mi sono commossa a pensare che l'autore era un ragazzo di vent'anni, un 'rivoluzionario'di quei tempi. Se vivesse oggi, mi viene da pensare che lo vedremmo tra i 'no global' :)
 
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