Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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L'ombra di Peter Pan

Post n°80 pubblicato il 19 Febbraio 2006 da lilith_0404

«Siamo sempre in due. Volendolo o no, ognuno si porta dietro la sua storia. E' così per tutti»

Questa frase, letta nel post n.114 di Lupopezzato mi ritorna in mente, leggendo i numerosi post che sono stati scritti in merito alla scandalosa sentenza che giudica lo stupratore meno colpevole se la vittima ha già avuto esperienze sessuali.

Perché il fatto é che la vittima era una ragazzina di 14 anni.

E se una ragazzina di di 14 anni che viene stuprata ha già avuto esperienze sessuali, a mio modo di vedere significa che prima dell’attuale stupratore c’é stato qualcun altro che ne ha approfittato, senza neppure dover sopportare le conseguenze della condanna, morale se non legale, della collettività. 

Stando così le cose, la violenza inflitta dallo stupratore avrebbe dovuto  essere giudicata non con il beneficio delle attenuanti, ma con l’aggravante di aver reso ancor più pesante il fardello di cattiverie subite che la ragazza dovrà portarsi dietro per il resto della sua vita, e che condizioneranno per sempre la sua esistenza, il suo modo di rapportarsi con le altre persone in generale e con gli uomini in particolare.

Perché questi fatti faranno per sempre parte della sua storia, e la nostra storia é come l’ombra di Peter Pan: ci sta cucita ai piedi e ci segue dovunque andiamo.

Commenti al Post:
LaTaverniera
LaTaverniera il 19/02/06 alle 12:49 via WEB
A volte penso che i giudici si droghino... non c'è altra scusante possibile alle sentenze che emettono!
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 21/02/06 alle 09:29 via WEB
anche a me sfugge la giustificazione di una tale decisione...pur sapendo che tante volte il sistema di garanzie che la legge prevede é tale da lasciar campo libero a chi della legge si fa beffe...
 
nef29
nef29 il 19/02/06 alle 13:03 via WEB
DISSENSI OPERANTI IN AZIONI Un'iniziativa comune Invia questa mail a ufficio.stampa@giustizia.it "Da cittadino italiano vorrei esprimere il mio dissenso contro la sentenza della cassazione che in data odierna ha stabilito la minor gravità della violenza su una donna minorenne che ha già avuto rapporti sessuali, assumendo che "è lecito ritenere" che siano più lievi i danni che la violenza sessuale provoca in chi ha già avuto rapporti, con altri uomini, rispetto a chi non ne avuti affatto. Protesto e chiedo che venga revocata la sentenza. nome e cognome"
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 21/02/06 alle 09:33 via WEB
La sentenza é emessa, la protesta non credo potrà cambiare le cose, ma almeno si saprà che non siamo d'accordo... una magra consolazione però...
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 19/02/06 alle 14:52 via WEB
Sono d'accordo con te nel dire che questa ragazza è stata vittima di violenza non una, ma più volte, a partire da chi ha approfittato di lei e della sua fragilità ancor prima del convivente della madre. Il fatto stesso poi, che questa ragazza si trovi a vivere tutt'ora nella stessa casa con la madre, che evidentemente ha ritenuto di poter perdonare al compagno un fatto del genere, e con quest'uomo, ci invita a riflettere sul prezzo della storia che questa ragazza dovrà portarsi appresso e su come ne sarà condizionata nei rapporti interpersonali; e scusate, a me questa non sembra un'attenuante, ma un'aggravante.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 21/02/06 alle 09:38 via WEB
Un'aggravante, appunto, é così che la valuto anche io. E come te mi chiedo come si possa accettare di continuare a vivere con la persona che ha compiuto un gesto simile:impossibilità di fare scelte diverse? e il prossimo stupro, avrà ancora voglia di denunciarlo? ...perché a pensar male si fa peccato, ma non credo che la cosa sia finita qui...
 
lupopezzato
lupopezzato il 19/02/06 alle 16:40 via WEB
Che dire! In fondo siamo sfortunati perchè ogni tanto c'è qualche "giudice" che ci sveglia dalle nostre convinzioni di grandezza e ci riporta alla triste realtà dimostrandoci che "noi" stiamo qualche metro più dietro dei talebani e che la nostra democrazia è solo una presunzione stupida ed ipocrita. Nella nostra civiltà occidentale e "superiore" la donna continua ad essere un oggetto. Siamo onesti, continuiamo a deridere gli altri ma non ci accorgiamo che "noi" siamo le vignette di noi stessi.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 21/02/06 alle 09:40 via WEB
se fossimo vignette potremmo riderci sopra...ma qui da ridere mi sembra che ci sia poco...
 
   
lupopezzato
lupopezzato il 21/02/06 alle 11:22 via WEB
Non sono abituato a ridere sul dolore e sulle ingiustizie ma, forse, sono stato poco chiaro. Provo a dirla in modo diverso: noi che ci illudiamo di essere una civiltà superiore e ci divertiamo a fare barzellette sugli altri non ci accorgiamo di essere noi stessi delle barzellette. Barzellette perchè, così come ho scritto nel blog di Corsaramora, noi continuiamo a considerare il medioevo un periodo storico che ci siamo lasciati alle spalle mentre - leggendo queste sentenze e non solo - bisogna convenire che il medioevo non è un periodo storico ma un modo di pensare che continuamente mette a nudo il marciume della nostra tanto decantata civiltà e democrazia. No, non rido sulle ingiustizie ma mi scompiscio dalle risate a leggere e ad ascoltare quelli che si vantano di civiltà solo perchè cianno l'acqua corrente in casa e mettono la camicia e la cravatta.La verità è che la distanza che c'è fra la nostra "cosiddetta" civiltà e quella degli altri non la misuriamo con l'onestà ma con l'ipocrisia e, queste, sono due unità di misura totalmente diverse. E l'onestà non ci appartiene. Da mai. :o)
 
     
lilith_0404
lilith_0404 il 24/02/06 alle 00:06 via WEB
:) Non avevo dubbi che non volessi ridere del dolore o scherzare su una ingiustizia, e se hai creduto che volessi dire questo può essere solo perché scrivendole, le parole, non si sente il tono con cui sono dette: un tono di sconfortata impotenza di fronte ad una così plateale iniquità. Sai quel detto, che la forza di una catena si misura dalla forza del suo anello più debole? di fronte a questi fatti, io mi chiedo quanto é debole la catena della solidarietà che tiene uniti gli esseri umani a formare una società. :)
 
LadyOscar743
LadyOscar743 il 20/02/06 alle 20:37 via WEB
Leggevo oggi su Repubblica che la madre di questa ragazzina, quando la bimba le disse che voleva denunciare l'accaduto, cercò di dissuadere la figlia, dicendole che se avesse detto la verità si sarebbe tirata contro tutti (suppongo intendesse dalla "famiglia" all'opinione pubblica)... Non sono madre, e la mia è una madre che non cambierei con nessuna...Mi domando però che razza di madre sia questa, che oltretutto ha dichiarato a tv e giornali che lei non aveva minimamente idea di quello che il convivente stesse facendo alla figlia. Mettiamo che sia anche vero che questa donna fosse all'oscuro di tutto, di certo non è questo che fa di lei una madre migliore.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 21/02/06 alle 09:45 via WEB
forse non lo sapeva prima, ma ora lo sa, e tuttavia continuano a vivere nella stessa casa... neppure io sono madre, e giudicare dall'esterno le situazioni familiari, basandosi solo su poche informazione dei giornali é sempre un azzardo, ma mi sembra davvero una situazione raccapricciante, e mi chiedo che tipo di storia si porti dietro anche la madre, che accetta questa situazione...
 
   
lordmistral
lordmistral il 22/02/06 alle 23:46 via WEB
Che tipo di storia o che tipo di cultura, che forse è anche peggio. Perché se i traumi vissuti sulla propria pelle possono portare con sé rassegnazione e paura (è terribile, ma perlomeno umano), la forma mentis retaggio di certe culture, che purtroppo ed incredibilmente ancora sopravvivono, fornisce addirittura l'illusione di un qualcosa di "giusto", per differenze che sottolineano le appartenenze di genere. Non ci si ribella all'uomo, punto. E' raccapricciante.
 
     
lilith_0404
lilith_0404 il 24/02/06 alle 00:13 via WEB
la ragazzina però una ribellione l'ha tentata, e per tutta risposta si é vista addossare implicitamente una parte della colpa di quello che é successo. La classe sociale dei giudici é diversa, ma la forma mentis evidentemente non é diversa da quella della mamma...
 
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