Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

« L'arte di amare, ovvero...Tempi moderni »

I ricordi e la moglie di Lot

Post n°91 pubblicato il 26 Marzo 2006 da lilith_0404

Leggevo poco fa il post n. 123 di ReDiSperanza e riflettevo sul fatto che quando scrivo un post o lascio un commento ai post di qualcun altro mi accade spesso di raccontare qualche episodio che mi é accaduto in passato.

Può essere che dipenda dal fatto che comincio ad avere una certa età, e sebbene abbia avuto una vita estremamente tranquilla la somma degli anni ha permesso che tanti piccoli accadimenti si sedimentassero a formare, nonostante tutto, una storia, la mia. 

Ma non so rimpiangere il passato, non ne sono mai stata capace. Né quello personale, né quello collettivo, che la Storia mi racconta.  Nessun attaccamento nostalgico a tempi, luoghi od oggetti.

Se mi guardo indietro non é per rammaricarmi di quello che non c’é più, ma solo per rendermi conto di quanta strada siamo riusciti a fare, di quanta sofferenza ci siamo lasciati alle spalle. 

Le mie speranze le porto con me, e non permetto ai ricordi di trasformarmi in una statua di sale.

Commenti al Post:
lupopezzato
lupopezzato il 26/03/06 alle 21:10 via WEB
«ha permesso che tanti piccoli accadimenti si sedimentassero a formare, nonostante tutto, una storia, la mia. Ma non so rimpiangere il passato».. non so se lo sai ma una cosa che amo sono gli alberi. Loro, come noi, si portano addosso il passato. Il loro è annegato in quegli anelli concentrici. Il nostro ce l'abbiamo negli occhi. E come te, vale anche per me, gli alberi non rimpiangono il passato. L'albero che mi piace più di tutti gli altri è l'ulivo. Soprattutto quelli secolari. Quelli che sono incredibilmente storti e con le forme più sofferte e le radici un poco fuori e un poco dentro. Li considero gli hippies degli alberi. Anche loro non hanno rimpianti. Hanno vissuto la vita che volevano e, comunque, fanno le olive ogni anno. L'unico rimpianto, se ce l'hanno, è quel bacio che non hanno dato ma, ad un albero, lo si può perdonare no? ©iao :o)
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 29/03/06 alle 08:51 via WEB
ne ho uno bello, nel mio giardino, di ulivo: il giardino é piccolo e quell'ulivo lo occupa quasi del tutto.. e un vicino viene quando le olive sono pronte, le coglie e mi porta in cambio, dopo qualche tempo, la bottiglietta di olio che ne ricava... non saprei dire se quell'ulivo ha 'vissuto la vita che voleva': un albero, come un uomo, non può scegliere il luogo dove nascere e dove trovarsi a vivere. Ma come dici tu, fa le olive ogni anno, e questo, per un ulivo é la cosa che importa, ciò che giustifica il suo essere nato e cresciuto...
 
amoildeserto
amoildeserto il 26/03/06 alle 21:37 via WEB
Parlo spesso del mio passato, non è rimpianto, forse "ho poco" presente.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 29/03/06 alle 08:25 via WEB
prima di cominciare a scrivere nel blog non mi capitava praticamente mai di parlarne, probabilmente me ne mancava l'occasione, e pensavo anzi di aver avuto una vita talmente tranquilla e ordinaria da non avere molto da raccontare. Quest'ultima cosa la penso ancora, ma come ho detto sopra, quello che é mancato in 'intensità' è arrivato per sommatoria, a formare nonostante tutto una storia... :)
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 26/03/06 alle 22:46 via WEB
Se ripenso con nostalgia al mio passato, penso soprattutto all'infanzia perchè è stata la fase della mia vita in cui sono stata più felice e spensierata. Gli anni successivi sono stati piuttosto difficili, pertanto non li ripenso con rimpianto, li ricordo come vissuti, come qualcosa che ha inesorabilmente contribuito a fare di me quella che sono. Ci sono stati eventi che mi hanno segnata profondamente e sono consapevole di quanto sarei diversa se certe cose non fossero mai accadute. Sarei probabilmente più forte e indipendente e sicura di me, invece mi porto dietro alcuni fardelli come un freno alla mia esistenza. Ecco perchè non rimpiango affatto certi anni. Adesso invece cerco di vivere nel presente, e lo faccio meglio che posso.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 29/03/06 alle 08:27 via WEB
forse la nostalgia é il prezzo che bisogna pagare per la felicità... :-)
 
waltzingmathilda
waltzingmathilda il 27/03/06 alle 11:23 via WEB
Se mi guardo indietro, io vedo una montagna. il mio passato è ponderoso, ed è già passato tanto tempo da quando ho iniziato a guardare al passato. ci ho costruito una montagna, con tanto rimuginare. e la guardo spesso, questa montagna, perchè so che essa sa di me e so che sa più di me, perchè è stratificata su quel che sono stata ma ogni sguardo che le getto è nuovo strato e forza. però me la sono lasciata alle spalle, la montagna. che a star fermi non c'è speranza..
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 29/03/06 alle 08:36 via WEB
In effetti molto più delle esperienze in sé é la percezione delle stesse che ne abbiamo più o meno consciamente a condizionarci, a volte così profondamente che non ce ne rendiamo conto.Mi capita a volte di accorgermi', d'un tratto, di come la motivazione e la spiegazione di comportamenti, atteggiamenti e sentimenti attuali affondi nel passato: é come un filo di arianna che riannoda reazioni che sono apparentemente a se stanti a sentimenti ed emozioni lontanissimi nel tempo.Però hai ragione tu, ogni sguardo é nuova forza, perché è una nuova consapevolezza, e solo ciò che conosci puoi controllarlo e gestirlo.
 
snoopy68
snoopy68 il 29/03/06 alle 00:18 via WEB
Quando gli anni cominciano a crescere, cambia anche il rapporto col passato...sembra strano ma ogni occasione ti riporta alla mente situazioni, persone, emozioni, e in effetti hai ragione che ci si guarda indietro non per rammaricarsi di quello che non c'è più, però a volte resta qualcosa di amaro in bocca... Grazie di aver inserito il mio link nel tuo elenco, buonanotte
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 29/03/06 alle 08:41 via WEB
I ricordi sono la chiave di lettura per il presente, ma al tempo stesso il trascorrere del tempo ci porta a guardare al passato da angoli di visuale diversi. Ricordi '1984' di Orwell? il protagonista lavora in un posto dove si 'riscrive' la storia in funzione del presente. Accade qualcosa del genere anche nella nostra testa: man mano che il tempo passa, collochiamo i ricordi in una prospettiva diversa, e se si cambia punto di osservazione, tutta la scena può sembrare diversa... :-)
 
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