Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

Messaggi del 24/09/2007

La mia sera

Post n°241 pubblicato il 24 Settembre 2007 da lilith_0404

“Non è facile morire vecchi. E' ovvio che non sia mai facile morire, ma morire da vecchi significa che nessuno ti considera, che i medici si stringono nelle spalle e passano oltre, che gli infermieri ti chiamano sempre e soltanto "nonno", non per affetto ma per mancanza di rispetto. Morire da vecchi significa che nessuno si aspetta altro: che tu muoia. E nessuno fa niente per rendere migliori i giorni che ti restano. Quanti essi siano.”

Queste parole, che Odio_via_col_vento scrive nel suo post  n.181, nella loro disincantata lucidità mettono in luce una contraddizione del nostro tempo: una vita che si è allungata ben oltre quanto fino a pochi decenni fa si osasse anche solo ipotizzare, ma una struttura sociale  che non é impostata per farsi carico dei problemi che nascono da questa realtà.

Oggi come oggi ‘di vecchiezza la detestata soglia’ non solo è raggiunta da un numero sempre più ampio di persone, ma addirittura alle classiche tre età dell’uomo, giovinezza, maturità, vecchiaia, se ne è aggiunta una quarta, che fa categoria a sé, quella dei ‘grandi vecchi’, degli ottuagenari, sempre più numerosi, e con problematiche assistenziali del tutto specifiche.

Eppure, come dice Odio_via_col_vento, a fronte di questo nella nostra società la vecchiaia non gode del rispetto che aveva forse  in altri tempi e in altre culture, ma anzi la società in cui viviamo della giovinezza, buona salute e bellezza ha fatto il proprio mito. 

Confesso che io pure, nelle rare occasioni in cui cerco di immaginare la vita che ancora mi aspetta, non mi spingo oltre un certo limite, e sono i momenti in cui, ma solo per un attimo e senza per altro crederci fino in fondo, rimpiango la sicurezza che avrei potuto aspettarmi dai figli e dalla famiglia che non mi sono costruita.

Ma poi penso che nella vita son stata sempre fortunata, e spero che anche nel momento in cui dalla vita dovrò prendere congedo la mia buona stella continui a brillare.

Vivere cinque ore?
Vivere cinque età?...
Benedetto il sopore
che m'addormenterà...

Ho goduto il risveglio
dell'anima leggiera:
meglio dormire, meglio
prima della mia sera.

Poi che non ha ritorno
il riso mattutino.
La bellezza del giorno
è tutta nel mattino.

(Guido Gozzano)

 
 
 

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