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CLARA E LA SCUOLA DA BALLO racconto (658) di Dino Secondo Barili

Post n°14048 pubblicato il 21 Giugno 2014 da dinobarili
 

21 GIUGNO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 21 giugno 2014 – Sabato - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Sabato

658

I racconti di Pavia

Clara e la Scuola da Ballo

Quando le persone sono impegnate nelle loro passioni vivono la vita con maggiore soddisfazione. Era quello che pensava, un anno fa, Clara, una bellissima trentenne, impiegata a Milano, abitante a Pavia. Anzi, per anni,Clara, alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo, si era impegnata a frequentare tantissimi Corsi da Ballo. La trentenne il ballo l’aveva nel sangue… però… Nella vita c’è sempre un però. Il però di Clara, fino ad un anno fa, era quello di essere sola. Non aveva ancora trovato il “compagno ideale”, quello con il quale fare “progetti” …veramente importanti e continuativi. A venticinque anni Clara si era innamorata di un ballerino vero, ma il rapporto non ha funzionato. Dopo pochi mesi è andato tutto in fumo e tra i due il rapporto si è interrotto. Un anno fa, Clara decise di parlarne con la sua amica del cuore, Rosalia, una collega che aveva idee geniali. “Rosalia, secondo te, cosa posso fare per superare il mio momento di crisi?” Rosalia era estrosa fino all’estremo limite. Rispose ironizzando. “Dammi la tua chiama bionda, i tuoi occhi azzurri, le tue gambe da fine del mondo… e ti faccio vedere io come gira il mondo” Clara ci fece una risata e riprese al domanda. “Rosalia non scherzare… devo trovare la soluzione al mio caso. Ho bisogno di compagno che sappia ballare, anzi che abbia il ballo nelle vene…” Rosalia si illuminò d’immenso. “Non ci sono problemi… ti presento mio fratello Lucrezio. Ha trentacinque anni. E’ bellissimo…e vive per ballare” Clara pensò che l’amica stesse scherzando invece Rosalia aveva veramente un fratello di nome Lucrezio. Un fanatico del ballo. Quando Clara e Lucrezio si incontrarono non credevano ai loro occhi. L’un l’altro si guardarono in faccia e pensarono lo stessa cosa. “Era proprio quello che cercavo…” Infatti, si abbracciarono. Si baciarono (sulla guancia)… ed accennarono ad un passo di tango. Da quel momento, un anno fa, la vita di Clara e Lucrezio è diventata come “la marcia trionfale dell’Aida”. Un susseguirsi di progetti volti ad esaltare il ballo come scuola e come spettacolo. Quando due persone estrose si mettono insieme sono come l’incendio che divampa… Clara aveva idee da vendere… Lucrezio voleva solo ballare. Nelle coppie avviene spesso che uno dei componenti prenda il sopravvento. Clara è stata chiara fin dall’inizio. “Lucrezio, in casa … tu porti i pantaloni… ma io comando, do gli ordini” Quando una donna ha le idee chiare … l’uomo si adegua. Non può fare tutti giorni una “battaglia”. Oltre tutto cosa ci guadagna? Niente. Inoltre Lucrezio, oltre al ballo, era di indole pigra… non voleva responsabilità, non voleva pensare. Clara, invece, aveva il fuoco nelle vene. Per prima cosa organizzò una Scuola da Ballo. Lucrezio era un maestro nell’insegnare i passi agli allievi e alle allieve ed era sempre attento a non contraddire mai Clara. Questo valeva anche e soprattutto per gli allievi i quali capivano subito chi aveva il comando. Stavano alle regole …o dovevano andarsene. Anche perché Clara (ancora Clara) aveva un progetto ben definito nella sua testa. “Imparare e Lavorare” cioè, impegnarsi nell’attività pratica e dare un senso a ciò che si impara. Infatti, dopo pochi mesi di Scuola di Ballo, gli allievi venivano “messi sul palco”… come si diceva una volta. Cioè dovevano esibirsi in pubblico e fare spettacolo. Quando le persone sono mosse non solo dal desiderio di conoscenza, ma dall’impegno pratico… il gioco è fatto. Secondo Clara, “sapere per il solo gusto di sapere … non serve a niente”. E’ soltanto un forma di esibizionismo… per dire “Io so”. Ma, cosa sa veramente una persona? Ciò che dimostra di sapere all’atto pratico… e deve dimostrarlo con i fatti. La Scuola di Ballo di Clara e Lucrezio era solo il trampolino di lancio dal quale prendere l’avvio per raggiungere un determinato obiettivo. Da un anno a questa parte, per Clara e Lucrezio non c’è più stato un momento libero… Il bello non è solo l’inizio, ma la voglia di fare che crea nuovi stimoli, nuove iniziative. Perché Clara aveva già pronto il suo piano. Qualche mese fa… ha deciso. Lucrezio era proprio l’uomo che faceva al suo caso. Una mattina, si è alzata. Ha guardato negli occhi Lucrezio ed ha lanciato la sua sfida. “Lucrezio, oggi andiamo dal Pittore Orfeo e ci facciamo dipingere l’insegna della nostra Scuola. Si chiamerà: “Scuola da Ballo Clara & Lucrezio”… E per completare l’opera, fisseremo la data del nostro fidanzamento ufficiale” Lucrezio, ancora mezzo addormentato… si è limitato ad approvare con un “…se lo dici tu” - Questo è il racconto 658, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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