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ALFREDO E IL "SAFARI" FOTOGRAFICO racconto(696) di Dino Secondo Barili

29 LUGLIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 29 Luglio 2014 – Martedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Martedì

696

I racconti dell’estate

Alfredo e il “safari” fotografico

Ci sono mille modi per passare le vacanze. Per esempio. Il Dott. Alfredo, quarant’anni, scapolo, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, residente a Pavia, aveva una passione sfrenata per la fotografia. La fotografia era la sua vita… ma la motivazione erano i concorsi fotografici dove il confronto tra appassionati creava interesse. Un anno fa, d’estate, il Dott. Alfredo aveva deciso di partecipare ad un concorso fotografico un po’ originale. Non era un concorso fotografico con l’esposizione delle sole fotografie e l’assegnazione dei premi dove, spesso, nascono discussioni infinite. Il Concorso doveva raccontare una storia. Cioè… si trattava di un “safari fotografico”, dove oltre alle fotografie … c’era una trama. Il “safari” era (anche) una scusa per illustrare le caratteristiche dell’Oltrepò Pavese e le sue peculiarità. Il Dott. Alfredo conosceva bene l’Oltrepò. L’aveva girato in lungo e in largo. Ora, però, c’era una storia da raccontare… e le cose non erano affatto semplici. In un primo tempo, il quarantenne, aveva pensato di raccontare la storia e la vita del vignaiolo in quanto l’Oltrepò è un territorio di produzione di uve pregiate. Dopo un po’ ha considerato l’argomento troppo sfruttato. Alfredo non aveva le idee chiare e per schiarirsele decise di fotografare i vari mercati settimanali dell’Oltrepò: Broni, Stradella, Casteggio, Voghera, Varzi e altri centri minori. Quando il Dott. Alfredo si dedicava alla fotografia era come se si abbandonasse alla corrente del fiume… va, va… senza una meta precisa. Dopo giorni e giorni, viaggi qua e là… un giorno di un anno fa, decise di dare un’occhiate alle fotografie scattate. Si sedette davanti al computer e cercò di dare loro un filo logico. Prima località per località… poi soggetto per soggetto… in attesa che uscisse l’idea giusta. Esempio: i tipi strani, le strane espressioni, le donne, gli uomini, le ragazze… Insomma tanto … per farsi venire un’idea da utilizzare per il Concorso fotografico. E’ stato proprio mentre il Dott. Alfredo esaminava per la seconda volta i volti della persone ritratte al mercato… che ha individuato tra la folla un volto conosciuto. Era il volto di una donna della sua età. L’osservò varie volte e finalmente si convinse. Era Emma, la sua compagna di banco al Liceo. Allora, lei, Emma, aveva il moroso, Alfredo si era pazzamente innamorato di lei (segretamente). Non osava dirlo perché la sapeva impegnata. Bastava, però, che Emma alzasse un dito …ed ecco il “cavalier servente”. Alfredo non osa mai dire una parola di troppo…e Emma, conoscendo il debole (per lei), non ne faceva parola. Ora, eccola nella fotografia. Eccola ritratta al mercato. Una fotografia un po’ sfuocata, ma dichiaratamente… Emma. Il quarantenne Dott. Alfredo ebbe un tonfo al cuore. Osservare il volto di Emma era come ritornare con la mente a vent’anni prima. Come ripercorrere un passato fatto di attese e di ricordi. Infatti, Alfredo non l’aveva dimenticata. Anzi, quando pensava a Emma … la  considerava il suo “solo ed unico amore”. Non perdeva occasione per ricordarla. L’ha rivista solo poche volte… da lontano. Una volta è stato a Milano, al Teatro Manzoni. Lui era in Platea, a due passi dal palcoscenico… Emma era in fondo alla sala. Anche allora era Lei, Emma. In quell’occasione, per il numeroso pubblico presente non era stato possibile salutarla di persona. La stessa cosa era avvenuta un anno dopo. Al Teatro alla Scala per l’opera Otello di Giuseppe Verdi. Questa volta Emma era in platea. Alfredo era in un palchetto ospite di amici. Ora, però, eccola immortalata nella fotografia. Una fotografia scattata al mercato settimanale della domenica che si svolge a Casteggio in provincia di Pavia. Un mercato domenicale che attira un’infinità di persone dall’Oltrepò Pavese, dalle Provincie confinanti e da Milano. Ora ecco la traccia. Perché non tentare la sorte? Perché non riprovare a rifare il safari a Casteggio? Alfredo ha girato per tutta l’area del mercato … di Emma nemmeno l’ombra. Cosa fare? Ormai la data di presentazione delle opere al Concorso Fotografico era troppo vicina. Era necessario decidere. Alfredo ha selezionato una decina di fotografie in cui si vedeva (un po’ sfuocata) Emma e ne ha fatto un fotomontaggio. Titolo: “viaggio alla ricerca del primo amore”. Un lavoro tecnicamente perfetto con valenze artistiche indiscutibili. Il gioco delle ombre, però, seguiva il corso dei pensieri di un uomo innamorato… alla ricerca della donna ideale. Ad opera completata, con titoli di testa e di coda …anche Alfredo è rimasto soddisfatto. Ora poteva partecipare al Concorso fotografico…e attendere. Le Giurie dei Concorsi Fotografici sono composte da numerose figure di Professionisti. Tra i Professionisti del Concorso Fotografico al quale ha partecipato il Dott. Alfredo, un anno fa, c’era una sola donna in qualità di Presidente. Una quarantenne di nome Emma. Era proprio la Emma, compagna di banco al Liceo di Alfredo, fotografata nel fotomontaggio in Concorso. Quando Emma vide sé stessa… rimase di stucco. Mai avrebbe immaginato di aver lasciato un segno così profondo nel cuore e nella mente di Alfredo. Inoltre, era sola. Il moroso del tempo della scuola non c’era più… e nessun altro uomo aveva preso il suo posto. Ora, però, c’era Alfredo… il poeta della fotografia… l’uomo che il Destino le aveva riservato. Emma prese il telefonino e digitò il numero di Alfredo… Ormai non c’era tempo da perdere. La vita è un attimo fuggente. Ciò che non si fa ora… non lo farà mai più. - Questo è il racconto 696, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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