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IL FERRO DA STIRO di Teresa Ramaioli

Post n°15493 pubblicato il 20 Settembre 2014 da dinobarili
 

IL FERRO DA STIRO 

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo il 20/09/14 alle 13:16 via WEB
I primi ferri da stiro erano recipienti di bronzo cavi che contenevano braci incandescenti con manici di legno per la presa. Gli antichi romani scaldavano invece delle piastre, sempre in bronzo, provviste di manico e le passavano sui tessuti per eliminare le pieghe. Nel 400 il ferro venne reso più pratico grazie ad un fornello interno, ma l’evoluzione vera e propria di cominciò ad avere nel 1200 con i ferri di ferro battuto. Attorno al 1910 e fino al 1920 circa i ferri utilizzati erano di ghisa piena, erano una forma di metallo pesante anche due chili e mezzo, che venivano scaldati e poi tenuti con pezze per il manico. La povera stiratrice faceva una gran fatica ad utilizzarli e doveva averne almeno due dato che quando si raffreddava uno doveva cambiarlo e rimetterlo a scaldare. Il peso di questi ferri e il doverli continuamente sostituire non li rendeva pratici quindi si dovevano studiare modelli e soluzioni che fossero più comodi e maneggevoli. Il ferro da stiro divenne un oggetto a punta, internamente cavo e al suo interno veniva alloggiato il carbone incandescente. Era più leggero di quelli di ghisa, arrivava a pesare, da vuoto, circa un chilo e mezzo, quindi più pratico e comodo. Il primo ferro da stiro di questo tipo fu prodotto da un industriale inglese, Isaac Wilkinson, pioniere dell’industria del ferro. L’epoca di questo ferro è il 1920. Ebbe un discreto successo, era più maneggevole e stancava di meno la stiratrice. (prima parte- continua) Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 20/09/14 alle 13:18 via WEB
FERRO DA STIRO -Nel 1800 si ebbe un miglioramento con i ferri da stiro a gas. Questo era stato portato in tutte le case degli americani e quindi risultò più comodo far funzionare così i ferri da stiro. Non c’era bisogno di carbone o di scaldare i ferri e continuare a cambiarli quando si raffreddavano. Un tubo collegava il ferro da stiro direttamente al gas, ma avvennero molte esplosioni e le donne casalinghe preferirono tornare ai modelli che funzionavano con la carbonella, meno pratici, ma meno pericolosi. Il primo ferro da stiro con piastra elettrica fu brevettato nel 1891 da Henry Seeley . Pesava circa sette chili e non era affatto comodo, ma poi venne perfezionato e arrivò a pesarne solamente due e divenne un elettrodomestico comune. La piastra era in acciaio, il manico in plastica e non aveva la temperatura regolabile. Dopo la Prima Guerra Mondiale, nel 1926 nacque il primo ferro da stiro a vapore, denominato “Eldec”, ma era grosso e ingombrante non ebbe quindi grande successo anche se l’idea era brillante. Negli anni ’70 il ferro da stiro a vapore, debitamente modernizzato entra a far parte degli elettrodomestici utilizzati dalle massaie di tutto il mondo. Ha la piastra lucida con tre fori da cui fuoriesce il vapore. Il manico dei primi ferri a vapore era di plastica nera. Nella parte posteriore aveva il tappo attraverso il quale si poteva riempire il piccolo serbatoio d’acqua necessaria per fare il vapore. Pesava meno di due chili. Questi primi modelli non avevano nessun tipo di controllo sul vapore che usciva dai fori in modo costante senza poter essere regolato o interrotto fino a quando non finiva l’acqua. Non avevano nemmeno un termostato per regolare la temperatura in relazione ai tessuti che si andavano a stirare. Si può dire che erano ferri a vapore “di base” i quali, con il tempo, sono stati migliorati con l’aggiunta di spie e pulsanti oltre che di manopole per la regolazione. (CONTINUA seconda parte )Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 20/09/14 alle 13:19 via WEB
FERRI DA STIRO---L’evoluzione del vapore Questi ferri da stiro risultarono molto più funzionali anche se il serbatoio per l’acqua era piccolo e spesso doveva essere spento per poterlo ricaricare di acqua. Vennero resi ancora più efficienti. I nuovi ferri potevano funzionare sia a vapore che a secco, erano prodotti con la piastra in acciaio a forma trapezoidale e provvista di ben trentacinque fori. Il resto era in plastica, il filo elettrico rivestito in cotone. Pesava circa un chilo e mezzo e sul manico c’erano due tasti, uno per regolare la quantità di vapore emesso, l’altro per spruzzare acqua e inumidire i tessuti prima del passaggio della piastra. L'introduzione della caldaia L’ultima evoluzione dei ferri da stiro a vapore è stata la caldaia esterna. Alla fine degli anni Settanta nacque la Vaporella per uso domestico. Nel 1982 arrivò la Stirella con caldaia a pressione che consentiva anche la stiratura in verticale. Il ferro pesa solo poco più di un chilo, è più comodo da usare ed efficiente. La caldaia, essendo esterna, può contenere molta più acqua. Sul ferro ci sono un termostato per il controllo del calore della piastra e un pulsante per il getto di vapore. Sulla caldaia invece ci sono due spie, una di accensione e l’altra di riscaldamento.Ciao Teresa Ramaioli

 
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