« MILANO BASILICA DI SANT...PENSIERI SPARSI DEL 8 NO... »

DONATELLA E IL PARCO SEMPIONE racconto (798) di Dino Secondo Barili

Post n°16364 pubblicato il 08 Novembre 2014 da dinobarili
 

8 NOVEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 8 novembre 2014 – Sabato - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

798

Donatella e il Parco Sempione

Quel sabato mattina di un anno fa, Donatella, si era svegliata male. Aveva dormito male e quando si dorme male il risveglio non è dei migliori. Donatella sapeva anche il perché.. Nel suo Ufficio a Milano aveva preso servizio una nuova impiegata, Rosy, una trentenne, alta, bionda … che dai primi movimenti si era capito di quale pasta era fatta. Era un’arrampicatrice sociale. Una di quelle donne che si attaccato a qualsiasi cosa pur di “puntare ai vertici della piramide”. Del resto, oggi come oggi, non c’è più limite a niente. Rosy aveva ormai affascinato (meglio dire, irretito) tutti i cinque uomini dell’Ufficio, compreso il Capoufficio. Alle sette impiegate, compresa Donatella, non restava altro da fare che stare a guardare … e vedere come sarebbe andata a finire. Quel sabato mattina di un anno fa, Donatella si era svegliata male perché nella notte aveva avuto un  incubo. Si era sognata di aver fatto il bagno … Dopo il bagno si era specchiata e … si era vista brutta come non avrebbe mai pensato. In realtà, invece, Donatella, quarant’anni, era bellissima. Alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Stava solo attraversando un periodo difficile. Forse doveva darsi una mossa. Si dice che quando una persona è un po’ giù di corda dovrebbe recarsi in Piazza del Duomo a Milano … e fare tre giri intorno alla piazza. Al terzo giro … Già … Cosa succede al terzo giro? La leggenda non lo dice. Donatella era a conoscenza della leggenda e come molte persone che conoscono la leggenda … non sapeva quello che sarebbe accaduto  “al termine del terzo giro …” Quel sabato mattina di un anno fa, Donatella decise di darsi una mossa. Leggenda o non leggenda, aveva deciso di andare in piazza del Duomo. Per fare cosa? Non certo per vedere la facciata del Duomo che conosceva a memoria … Per fare tre giri intorno alla Piazza … anche se Donatella non l’avrebbe detto a nessuno, compreso la sua più intima amica Lucrezia. Un anno fa, Donatella si recò in Piazza del Duomo.  Notò che, diversamente dal solito, c’era poca gente. Solo qualche gruppetto di persone qua e là. Prese il giornale all’edicola per darsi un tono e si incamminò per fare il primo dei tre giri. Dice la leggenda che quando si inizia il giro della Piazza non bisogna mai voltarsi indietro … altrimenti finisce l’incantesimo. Donatella fece il primo e il secondo giro senza mai voltarsi. All’inizio del terzo giro, però, si sentì chiamare. La voce le era nota. Era quella dell’amica Lucrezia. Fece finta di non aver sentito e continuò a camminare spedita. Lucrezia rincorse Donatella, la quale era ormai arrivata alla fine del terzo giro. “Donatella. Donatella … sei diventata sorda? Ti ho chiamato tre volte. Non hai sentito?” La quarantenne si scusò … ma si vedeva lontano un miglio che nascondeva la verità. Alla fine sputò il rospo. “Lucrezia … avevo sentito. Ero alla fine del terzo giro … e tu sai cosa dice la leggenda. Non potevo voltarmi indietro” Anche Lucrezia era a conoscenza della leggenda, ma era scettica. Non credeva a niente. Reagì. “Donatella … una donna come te, crede ancora alle leggende? Dovresti aprire gli occhi. Darti da fare. Farti il moroso … Uno di qui bei Signori cinquantenni, scapoli, che, come si dice a Milano, sono la felicità della donna” Donatella non era in vena di ribattere. Aveva dormito male. Aveva avuto un pessimo risveglio. Ora, era in Piazza del Duomo a Milano ed aveva fatto tre giri intorno alla Piazza senza voltarsi … Questo era il risultato? No. Il risultato non poteva essere Lucrezia, la sua più intima amica. Oltre tutto le amiche intime si sentono sempre in dovere di dare consigli. Donatella non aveva bisogno di consigli … almeno in quel momento. Aveva bisogno di sognare … E come? Un uomo. Il suo uomo. L’uomo dei suoi sogni. In quel momento si ricordò di Andrea, il suo vicino di casa di quando aveva vent’anni. Andrea ne aveva trenta ed aspettava di partire per Gli Stati Uniti. Ogni volta che Donatella incontrava Andrea il suo cuore faceva salti mortali. Purtroppo non poteva farci niente. La testa di Andrea era proiettata verso l’America. Ora, Donatella era in Piazza del Duomo. Aveva percorso tre giri intorno alla Piazza e doveva essere gentile con la sua intima amica. Per fortuna che Lucrezia aveva un impegno. Dopo i soliti convenevoli se ne era andata per la sua strada. Ora, Donatella era sola. Poteva pensare a sé stessa. In certi momenti il caffè è la soluzione di tutti i mali. Donatella si recò nel primo Bar disponibile. Non era ancora entrata e si sentì chiamare. “Donatella. Donatella. Non mi riconosci più? Sono Andrea … il tuo ex – vicino di casa” Donatella per poco non svenne. Farfugliò un mezza domanda. “Ti credevo in America … Cosa fai a Milano?” Andrea, era un uomo di cinquant’anni … dal fascino superlativo, elegantissimo, raffinatissimo. Si vedeva che aveva fatto fortuna. “Donatella … la mia casa è a New York … ma il mio cuore è a Milano. Ogni tanto devo tornare. Devo rivedere il Duomo … e …” Andrea si interruppe come se avesse avuto paura di dire troppo. “Andrea hai perso la parola? Cosa volevi dire?” Andrea riprese a parlare. “Donatella in tutti questi anni ho sempre pensato a te … Ho pensato a te Donatella, alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo. Non ho mai incontrato una donna come te. Fin da quando eravamo vicini di casa sei sempre stata la donna dei miei sogni. Cosa diresti se facessimo quattro passi al Parco Sempione?” Il cuore di Donatella cominciò a battere all’impazzata. Il parco Sempione a Milano è un luogo romantico e  magico. Donatella sapeva che nel Parco ci sono angoli dove l’emozione travolge ogni resistenza. La quarantenne sapeva che Andrea l’avrebbe abbracciata, accarezzata, baciata … Si, baciata. Lei si sarebbe lasciata baciare, accarezzare. Andrea, intanto, l’aveva presa sotto braccio e la teneva stretta come dire “Donatella sei mia … e non ti lascio più” Il viso di Andrea ogni tanto sfiorava quello di Donatella la quale si sentiva come in trance. Ad un tratto non resistette. Le labbra di Donatella si incollarono a quelle di Andrea e non si staccarono più. Non aveva importanza che il caffè diventasse freddo … che la gente ignorasse il bacio dei due amanti. A volte, solo l’amore è sulla cima dei pensieri di coloro che si amano. - Questo è il racconto 798, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 72
 

Ultime visite al Blog

enzodgt60Arianna1921cassetta2saturno_leofosco6dinobarilidanielemi13acer.250Dott.Ficcagliaamorino11communitywindil.passovulnerabile14BeppeCassis
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963