dino secondo barili
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MONIKA E L'AMORE CON LA TRIPLA AAA racconto (800) di Dino Secondo Barili
10 NOVEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 10 novembre 2014 – Lunedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
800
Monika e l’amore con la tripla AAA
Un anno fa, la Dott. Monika, quarant’anni, single, bellissima, impiegata presso una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Vigevano (Pavia) stava attraversando un periodo di malessere generale. A volte le persone stanno male … e non sanno esattamente la ragione del proprio malessere. Anche Monika non lo sapeva. Cercava di dare la causa ora ad una cosa ora ad un’altra. Un anno fa si era fissata che a farla stare male fosse il fatto di aver perduto un anellino che le aveva regalato la nonna Emilia … quando aveva fatto la prima comunione. Le nonne hanno un potere particolare sulle nipotine. Riescono a dire parole che rimangono impresse nella loro mente per un tempo infinito. Le parole della nonna Emilia riecheggiavano nella mente di Monika come se le stesse pronunciando in quello stesso istante. “Ricordati Monika, che certi oggetti avuti in regalo … hanno un potere magico. Ogni volta che li tocchi … aprono le porte della fortuna” Erano bastate quelle parole a conservare quell’anello come un tesoro. L’anellino era servito all’esame di Terza Media. All’esame di Maturità e alla Laurea … Ora, invece, all’età di quarant’anni … l’anellino della nonna Emilia non c’era più … e Monika era giù di corda con la testa in confusione. Inoltre, la quarantenne aveva litigato con Francesco, il suo moroso da quattro anni. Lei voleva sposarsi … lui, no. Risultato. Rottura completa. Fine della relazione. Adagio, adagio Monika si era convinta che contro il Destino non si poteva andare. Ciò nonostante stava male. Capiva che aveva bisogno di parlare con qualcuno … qualcuno che la capisse. Ma chi? Dopo molto pensare decise di parlare con la sorella di sua madre, la Zia Edvige, che abitava in Lomellina. Un sabato mattina di un anno fa, Monika si inventò una scusa. Si recò dalla Zia Edvige che abitava in una Cascina soprannominata “La Cascina dell’Anello”. A volte la vita riserva le più impensate sorprese. La Zia Edvige era l’ultima persona a vivere in quella Cascina ormai abbandonata. Di Cascine Agricole abbandonate in Provincia di Pavia ve ne sono un’infinità. Alcune sono ormai scomparse … cancellate dai caotici cambiamenti attuali. Tra non molto nessuno si ricorderà che siano esistite e che hanno traghettato parecchie generazioni di famiglie attraverso i secoli … fino al nostro. Questo nostro secolo che le ha seppellite e dimenticate per sempre. Monika si ricordava della Cascina dell’Anello quando era in piena attività. Ora era tutto silenzio, nessuna attività. Case vuote, stalle vuote, nessuna persona al lavoro … tranne la Zia Edvige che era sull’uscio di casa e dava da mangiare ai suoi quattordici gatti che le tenevano compagnia. Monika si sentì a casa. Sapeva che alla Zia Edvige avrebbe potuto chiedere qualsiasi cosa. Anzi, è stata la sorella di sua madre che ha iniziato il discorso. “Monika non dirmi perché sei qui … lo so già” Monika si mise a ridere. “Zia come fai a saperlo?” la risposta è stata immediata, sicura, convinta. “Me lo hanno detto i miei gatti” La curiosità della quarantenne salì al settimo cielo. “I tuoi gatti? E come?” – “Monika, oggi le persone studiano troppo … ma solo sui libri. Non guardano la natura. I gatti hanno conservato capacità che gli uomini hanno perduto … la telepatia. I gatti sono telepatici … questa mattina mi hanno detto che tu saresti venuta a trovarmi. Ed io so anche il perché” A quel punto Monika cominciò ad avere delle perplessità. Sapeva che la Zia Edvige assomigliava in tutto alla nonna Emilia. Aveva la mente lucida ed era cosciente di ciò che diceva. La Zia continuò “Tu Monika sei venuta a trovarmi perché hai perduto l’anellino che ti ha regalato la nonna Emilia quando hai fatto la prima comunione” Monika rimase sbalordita. Ora non poteva più fingere. Ora doveva vuotare il sacco. Lo fece in modo completo, totale. Disse tutto. Dell’anellino perduto … e della fine della relazione con Francesco. Monika si sentì finalmente svuotata, leggera come l’aria, come se un nuovo giorno stesse per iniziare. Dopo giornate nuvolose persino il sole era riapparso. La Zia Edgive intanto aveva preparato il caffè. Uno di quei caffè che solo la Zia Edvige era in grado di fare. La sorella di sua madre, però, aveva ancora una cosa da dire. “Monika, la vita oggi è molto complicata. Molto più di quando ero ragazza io. Allora bastava trovare un bravo giovane. Sposarsi. Avere dei figli … Oggi, invece, no. Le persone (e le donne in particolare) hanno paura di “non vivere” una vita al top. Sbagliato. E’ come inseguire i miraggi nel deserto. Non si raggiungeranno mai … perché i miraggi sono illusioni ottiche … non esistono. La tua vita invece esiste. Non importa se hai perduto l’anellino della nonna Emilia … quel che conta è che tu ricordi la nonna Emilia ogni giorno … perché lei vive dentro di te … vive di te. Ed ora guarda avanti … la vita comincia domani” Monika fece sua la lezione della Zia Edvige. In quell’istante nella Cascina dell’Anello poco lontano da Vigevano (Pavia) era entrata un’automobile di grossa cilindrata. Era sceso un bell’uomo sui cinquant’anni. La Zia Edvige lo presentò. “Monika ti presento il Dott. William. Viene dall’America. Ha comprato la Cascina dell’Anello per ristrutturarla e farne un Centro Studi. Cerca una Segretaria che l’aiuti nel disbrigo delle pratiche. Monika si propose. Aveva immediatamente capito che, per lei, era suonata la campana dell’amore, quello vero … quello della tripla AAA. . - Questo è il racconto 800, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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