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RICCARDO E IL GRANDE AMORE A PRAGA racconto (801) di Dino Secondo Barili

Post n°16421 pubblicato il 11 Novembre 2014 da dinobarili
 

11 NOVEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 11 novembre 2014 – Martedì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

801

Riccardo e il grande amore  … a Praga

Un anno fa, la Signora Maria, impiegata di fiducia del Dott. Riccardo, cinquant’anni, single, Commercialista in Milano, era preoccupata. Non era preoccupata solo lei. Lo erano anche le dieci impiegate dell’Ufficio. Da parecchio tempo il Dott. Riccardo non era più lui. Non era più il Titolare dell’Ufficio sempre disponibile, premuroso, gentile, attento alle esigenze delle proprie impiegate che chiamava  familiarmente “Colleghe”. Quando in un Ufficio le impiegate si trovano bene, a loro agio in ogni momento della giornata … cercano di conservasi il loro “bene prezioso”: il lavoro e la serenità. La Signora Maria aveva sessant’anni e sperava di arrivare alla pensione nello stesso Ufficio dove aveva incominciato a lavorare con il padre del Dott. Riccardo, il Dott. Francesco. Ora però, il Dott. Riccardo era giù di squadra. Non sembrava più lui. Non parlava più … come aveva sempre fatto fino a qualche mese prima. Secondo La Signora Maria doveva essergli successo qualcosa di grave. Per saperlo doveva farlo parlare. Si … ma come? Anche le altre impiegate sollecitavano la Signora Maria a fare qualcosa. Visto che il Dott. Riccardo diventava sfuggente, la Signora Maria si convinse che bisogna usare le maniere forti. Aspettò che il Dott. Riccardo fosse solo nel suo Ufficio e l’affrontò a muso duro. “Dott. Riccardo. Da qualche mese lei non è più lei. E’ totalmente cambiato. Non parla più. Non sorride più. Risponde a gesti … Non prende più il caffè alle ore dieci del mattino con le impiegate … Cosa le successo di così grave? Non sta bene? In questo Ufficio siamo undici impiegate in ansia. Non può tenerci tutte quante sulla corda … deve dirci qualcosa. Siamo pronte a fare qualsiasi cosa pur di vederlo felice” Ormai il Dott. Riccardo era in gabbia. Non poteva più sfuggire. Sapeva che quando la Signora Maria si metteva d’impegno non c’era scampo. Il cinquantenne decise di sputare il rospo. Anzi, cercò di dare la colpa ad una pratica (inesistente) di cui la Signora Maria non aveva mai sentito parlare. Ad un certo punto il Dott. Riccardo farfugliò il nome di una donna. Marisa. La Signora Maria capì tutto. Era il nome della sua convivente. La donna che da dieci anni condivideva il letto con il cinquantenne. Che tra i due ci fossero dei problemi non era una novità. Ora, però, doveva essere successo qualcosa di grave. Infatti, il Dott. Riccardo confermò che Marisa se ne era andata via … e lui era rimasto solo. Ecco l’origine del malessere. La Signora Maria fece un salto di gioia. “Dott. Riccardo, non si preoccupi. Cessato un Papa se ne elegge un altro. Lasci fare alle impiegate del suo Ufficio” Infatti, la Signora Maria non era sola a preoccuparsi. Con lei c’erano anche le altre dieci impiegate le quali erano disposte a tutto per aiutare il loro beneamato Titolare. Quando undici donne si mettono insieme … è come “l’armata Brancaleone” … e come diceva la nota canzone del film … “Branca, Branca … Leon. Leon”. Così è stato. La Signora Maria raccolse i suggerimenti delle College e stilò il programma. Il Dott. Riccardo, come parecchi cinquantenni, aveva i suoi gusti in fatto di donne. Per esempio. Il Commercialista aveva un debole per le donne bionde, alte, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. A Milano non è un problema. Ci sono tantissime donne bionde. Basta trovare la bionda … giusta. Inoltre il cinquantenne (come molti uomini) non amano le cose facili. Vanno sempre a complicarsi la vita da soli. La Signora Maria ebbe un’idea. “Dott. Riccardo, per risolvere il suo caso, abbiamo chiesto consiglio all’Indovina Iris la quale ci ha detto che lei, Dott. Riccardo, incontrerà il vero, grande amore sul Ponte Carlo a Praga … il primo sabato del prossimo mese … alle ore dodici. Però, dovrà portare una sciarpa azzurra intorno al collo. Faccia come ha detto l’Indovina Iris e sarà l’uomo più felice del mondo. L’Indovina Iris … non sbaglia mai” Chi è quell’uomo che rinuncia ad una occasione del genere? Meno che mai il Dott. Riccardo. Anzi, chiese subito alla Signora Maria di prenotare una vacanza a Praga nella quale fosse incluso il primo sabato del mese. Ormai era fatta. Il Dott. Riccardo era ritornato quello di prima. Allegro, sorridente … voglioso di incontrare la donna più bella del mondo. La Signora Maria e sue dieci colleghe si erano date da fare. Avevano trovato a Milano una trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo disposta ad incontrare il Dott. Riccardo alle ore dodici il primo sabato del mese a Praga. Le avevano anche pagato in anticipo il viaggio (andata e ritorno) in attesa di vedere cosa sarebbe successo. Il Dott. Riccardo, intanto, era ansioso di trovarsi a Praga … città magica e misteriosa.  Il primo sabato del mese, alle ore dieci, di un anno fa, il Dott. Riccardo era sul Ponte Carlo a Praga. Camminava su e giù con la sua bella sciarpa azzurra avvolta intorno al collo. E’ vero che l’appuntamento con il Destino era fissato alle ore dodici, ma era meglio essere in anticipo. Quando si arriva ad un appuntamento  con due ore di anticipo il tempo non passa mai. Il Dott. Riccardo decise guardare da vicino ogni statua che si trova sul Ponte. Ve ne sono tantissime.  Alle ore undici, però, il Dott. Riccardo le aveva viste tutte … Mancava ancora un’ora all’incontro  col Destino. Decise di far scorrere la mano sull’immagine di San Giovanni Nepomuceno sul bassorilievo che ogni turista non dimentica mai di toccare. Lo aveva appena fatto quando il cinquantenne si accorse di una bellissima donna mora che stava piangendo accanto a lui. Chiese quale fosse la causa. La donna, una trentenne di Milano, disse di aver perduto il portafogli e dentro c’erano dei documenti importanti. Il Dott. Riccardo offrì il suo aiuto. “Signora non si preoccupi. Ho un sistema infallibile. Lo uso sempre nel mio Ufficio di Milano quando non trovo qualche documento. Dico una preghiera a Sant’Antonio da Padova e prometto un’offerta. Immediatamente ritrovo ogni cosa” La Signora e il Dott. Riccardo in silenzio dissero la loro preghiera e subito trovarono il portafogli. Era in un angolo del Ponte Carlo sotto il bassorilievo di San Giovanni Nepomuceno. La Signora si presentò. “Sono la Signora Donatella di Milano … per sdebitarmi posso offrirle un caffè?” Gli occhi del Dott. Riccardo intanto avevano incrociato quelli della bellissima trentenne milanese. E’ stato in quell’attimo che è scattato il fluido magico dell’amore. Riccardo e Donatella presero il caffè. Pranzarono insieme in uno dei più bei Ristoranti di Praga. Quando il Dott. Riccardo si ricordò dell’appuntamento di mezzogiorno sul Ponte Carlo erano ormai le cinque della sera. Gli innamorati si erano già baciati lungamente, appassionatamente … ed avevano deciso di passare la notte nello stesso letto - Questo è il racconto 801, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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