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ROBERTA E RAFFAELE raconto (856) di Dino Secondo Barili

Post n°17285 pubblicato il 06 Gennaio 2015 da dinobarili
 

5 GENNAIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 5 gennaio 2015 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

856

Roberta e Raffaele

Un anno fa, la Dott. Roberta, era in crisi. Non una crisi pesante … una crisi tipo testa in confusione. D’altro canto, Roberta aveva le sue ragioni. Aveva appena compiuto quarant’anni, single, bellissima ... e non aveva ancora il compagno, cioè l’altra metà del cielo. Si fa presto a dire quarant’anni … ma per una donna è un traguardo importante. Inoltre, Roberta, sapeva di essere bella, anzi, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Eppure dal punto vista sentimentale  si considerava un fallimento. Un anno fa, la Dott. Roberta, era giunta alla conclusione che il suo fallimento sentimentale era dovuto al lavoro quale Dirigente di una piccola Agenzia di pratiche commerciali a Milano. Ne parlò con la sua amica e coetanea Albertina. “Albertina, sono arrivata alla conclusione che il mio lavoro mi porta sfortuna. Ho deciso di cambiare lavoro” Albertina si inalberò. “Roberta sei diventata matta? Con la crisi che stiamo attraversando non mi sembra proprio il caso di scherzare. Oggi, chi ha un lavoro se lo tiene stretto … altro che avere idee balzane come le tue. E, poi, cosa c’entra il lavoro con la ricerca dell’anima gemella. Ricordati, Roberta, che quello che non è avvenuto in quarant’anni … può avvenire in un minuto.  Tutto dipende da te. Magari … l’amore è sotto i tuoi occhi e non lo vedi …” Roberta si rese conto che Albertina non scherzava. Stava dicendo cose serie. Provò a farsi l’esame di coscienza. Controllare le proprie conoscenze maschili … Non individuò alcuna anima gemella. Decise di continuare il discorso. “Albertina cosa vorresti dire con … l’amore è sotto i tuoi occhi e non lo vedi?” Albertina aspettava la domanda  “Roberta, tu lavori a Milano, ma abiti a Pavia. Il sabato mattina sei libera del lavoro e spesso, te ed io prendiamo il caffè in Piazza della Vittoria. Lo sai che Piazza della Vittoria è un luogo magico? Il mese scorso la nostra collega, Laura, era al Bar per prendere un caffè. E’ arrivata una troupe televisiva. Le ha fatto un’intervista … e oggi, lavora in un cast per sceneggiati TV. Puoi controllare tu stessa” Roberta era a conoscenza di quanto accaduto a Laura … ma era convinta fosse un caso. Invece, Albertina era del parere che fosse la magia di Piazza della Vittoria a Pavia. Ormai era fatta. Roberta, la prossima volta che si sarebbe recata in Piazza della Vittoria a Pavia per prendere il caffè sarebbe stata più attenta … Non si sa mai. La settimana stava per terminare. Era venerdì sera un anno fa. Roberta doveva ritirare dei documenti presso un Ufficio di Piazza della Vittoria a Pavia. La Piazza si stava svuotando. Le persone avevano un gran voglia di tornare alle proprie case e dimenticare il resto del mondo. Roberta, dopo aver ritirato i documenti decise di fermarsi al solito Bar per fare quattro chiacchiere con Proprietaria, la Signora Barbara. Stava per entrare nel Bar quando incontrò il suo compagno di Università, il Dott. Raffaele. I due non avevano bisogno di presentazione. “Roberta cercavo proprio te. Sapevo che frequenti questo Bar e cercavo qualcuno che mi desse il tuo numero di cellulare” Roberta si incuriosì. Tra lei e Raffaele c’era stata una sola serata in sala da ballo … nulla più. E, poi, allora era pure fidanzato. Cosa è successo? Raffaele continuò. “Roberta, come tu sai, sono sempre stato un appassionato di fotografia. Fotografie da reportage. Mi è stato commissionato un reportage “Viaggio in Italia”. Un lavoro che mi impegnerà almeno un anno. Da solo, però, non riesco a realizzarlo nel tempo previsto. Mi serve una persona di fiducia … come voglio io. Ho pensato a te. Cosa ne dici?” Roberta cominciò a sognare. Un viaggio in Italia lungo un anno? Un anno in compagnia di un bel compagno come Raffaele? Si dice che il treno (della vita) bisogna prenderlo quando si ferma in Stazione … Quel treno (per Roberta) poteva non fermarsi più. Roberta decise sull’istante. “Raffaele cosa ne dici se ne parlassimo a tavola?” Quando si mettono i piedi sotto al tavolo ci si rilassa. Si lascia fare al cameriere … e non si guarda l’orologio. E’ il miglior modo per vivere momenti incantevoli. Roberta cercò di farsi spiegare il tipo di lavoro che avrebbe dovuto svolgere, ma i suoi occhi erano persi negli occhi del suo compagno di Università. Del resto non ci voleva molta fantasia per capire. Quando Raffaele aveva pensato a Roberta per un reportage “Viaggio in Italia” doveva aver pure una ragione. Era da giorni che la mente di Raffaele era presa da un serata in sala da ballo con una donna splendida … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Quale migliore occasione per riprendere un incanto che non si era mai interrotto? A tavola Roberta cercò di ascoltare ciò che diceva Raffaele, ma francamente non aveva alcuna voglia di capire. A Roberta interessava una carezza. Un bacio sulla guancia … Beh, un bacio sulla guancia è un po’ poco … meglio un bacio vero. Uno di quelli da far tremare i polsi (tipo film “Dieci in amore”). Anche Raffaele parlava … parlava, ma il suo fine era di abbracciare e stringere tra le braccia Roberta. Dirle “Roberta sono qui. Sono qui per te. Con te voglio fare un Viaggio in Italia. Visitare le nostre più belle città … da Milano a Venezia, da Torino a Genova, da Verona a Bologna, da Rimini a Firenze, da Pisa a Volterra, da Roma a Napoli, da Foggia a Siracusa, da Palermo a Sassari. Raffaele stava ancora viaggiando con la fantasia da città in città, quando sentì una mano sul collo ed un bacio sfiorargli il viso. Era Roberta. Si era resa conto che in amore le parole servono a poco. Servono i baci. I baci appassionati. Le carezze delicate … lente, prolungate. Raffaele capì che la notte è breve … ma può essere prolungata. La notte di quel venerdì  di un anno fa, per i due quarantenni, è continuata per sette giorni. Un incanto! Ed è stato solo l’inizio. Questo è il racconto 856, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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