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MINO E SAVBERIO E LA CANTINA DEI MISTERI racconto (1018-1019) di Dino Secondo Barili

Post n°20036 pubblicato il 18 Giugno 2015 da dinobarili
 

17 GIUGNO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

            Trivolzio – 17 giugno 2015 – Mercoledì  - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

1018 - 1019

Mino, Saverio e …

la cantina dei misteri di Pavia

Il caffè del mattino al solito Bar in Piazza della Vittoria a Pavia non è solo un rito, ma un piacere da condividere con gli amici. Un anno fa, ne sapevano qualcosa due inseparabili amici d’infanzia, Mino e Saverio … cinquant’anni portati alla grande, fisico atletico, single … Dirigenti di Agenzia Commerciale nel milanese, abitanti a Pavia. Quello del caffè al Bar per i due amici era un appuntamento fisso, irrinunciabile … perché riservava sempre delle sorprese. Del resto Pavia è una città bellissima … magica e imprevedibile … dove le sorprese non finiscono mai. Un anno fa, Mino e Saverio erano al solito Bar di Piazza della Vittoria e Chiara, la gentilissima e avvenente cameriera, aveva servito il caffè al tavolino. Mino e Saverio, però, erano impegnati in un’interessante discussione e non ci fecero caso. Quando se ne accorsero erano passati alcuni minuti e la sorpresa è stata doppia. Sotto alle due tazzine del caffè c’era un biglietto scritto a mano … da mano di donna. Diceva: “Cercami, sarò tua” In un primo tempo Mino e Saverio pensarono ad uno scherzo. Lo mostrarono con fare interrogativo alla cameriera Chiara la quale rimase ancor più sorpresa dei due cinquantenni  perché al tavolino dei due amici non si era avvicinato nessuno. Mino, fanatico cultore di scienze occulte, si insospettì. Pensò subito ai “misteri di Pavia”. E’ noto, infatti,  che in una città con duemila anni di storia vi siano dei fantasmi. Fantasmi? Certo. Fantasmi! Fantasmi che quotidianamente si svegliano al mattino. Si aggirano per la città … e si divertono come possono. Magari scrivendo dei biglietti e mettendoli sotto la tazzina del caffè a clienti dei Bar. La discussione tra Mino e Saverio è stata immediata. “Mino non raccontare balle. I fantasmi a Pavia non esistono. Sono tutte storie inventate da qualche scrittore un po’ fuori di testa o troppo fantasioso” Mino, però, non era di quelli che si dava per vinto- “E no, mio caro Saverio. I fantasmi a Pavia esistono e come. Vuoi che Alboino, Federico Barbarossa, Francesco I, Napoleone … non abbiano lasciato il segno a Pavia? Vuoi che qualche Generale o semplice soldato non si sia innamorato di qualche bella pavese di allora e abbia deciso di fermarsi a Pavia? Quando un uomo si innamora di una donna … stravede per il luogo in cui essa vive. Ovvio che ogni tanto, anche dopo molti secoli, l’innamorato senta il desiderio di rivedere Pavia, la città del suo amore. Una mattina di giugno, il Fantasma si sveglia … e comincia a girare per la città. Vede due amici, te ed io, che stanno prendendo il caffè al Bar e zacchete … rifila sotto la tazzina un biglietto con la scritta “Cercami … sarò tua” A quel punto Saverio cominciò a fantasticare. “E se fosse una … Fantasma? … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo?” E’ vero che Saverio aveva giocato a fare dell’ironia, ma sotto, sotto … una bella bionda … una vichinga ultimo modello … non era da scartare. Anzi … Anche Mino pensò la stessa cosa. Decisero di comune accordo di chiudere il discorso e non pensarci più. Ma, come si fa “a non pensarci più” quando due inseparabili amici hanno tra le mani un biglietto con la scritta “Cercami. Sarò tua?” Per evitare di dare i numeri, Saverio si inventò la storia che doveva chiedere un’informazione alla commessa di un negozio di Piazza del Duomo. Mino e Saverio si incamminarono. In breve si trovarono in Piazza del Duomo tenendo ben saldo il biglietto trovato sotto la tazzina del caffè. Quando succedono fatti strani e inspiegabili si fa presto a dire “non ci penso”, ma alla fine  una persona ci pensa e come. Saverio si ricordò un numero di telefono. Per non dimenticarlo prese la penna che teneva nel taschino e cercò di scriverlo sul biglietto trovato sotto la tazzina. Non l’avesse mai fatto. La penna (prezioso e inseparabile regalo di un amore lontano) gli sfuggì di mano … come se invisibili dita avessero agito a sua insaputa. La penna cadde per terra e rotolò nella feritoia di una cantina. Pavia è piena di cantine piccole e grandi … antiche, ristrutturate o lasciate al loro stato iniziale. Saverio si innervosì. Non voleva perdere la sua preziosa penna per infiniti motivi sentimentali. Si ricordò che conosceva la proprietaria della cantina, la Signora Cleofe. Cercò tra i proprietari del Palazzo di cui faceva parte la cantina. Suonò il campanello. “Dica. Dica” – “Sono Saverio. La mia penna è caduta nella sua cantina. Potrebbe aiutarmi a rintracciarla” – “Ma certo. Aspetti che l’accompagno …” Erano passati pochi secondi e ... Mino e Saverio videro comparire ai loro occhi una bellezza da fine del mondo. Alta, bionda, occhi azzurri e gambe da far perdere i sensi. “Scusate. La mia Signora ha pregato me di accompagnarvi …” I due cinquantenni si guardarono in faccia allibiti. Mai vista una trentenne così affascinante. Cominciarono a farsi delle domande. E se fosse lei “la Fantasma” che ha scritto i bigliettini? … pensarono. Seguirono la vichinga scendere gli scalini che portavano alla cantina. L’osservarono mentre apriva la porta chiusa da un lucchetto … In fondo al vano cantina c’era la penna di Saverio … Accanto  alla penna due  monete d’oro. Una per Mino … e una per Saverio con un nuovo biglietto. Diceva: “Questa storia non finisce qui ... Cercami … sarò tua” Mino e Saverio si girarono per chiedere informazioni alla bellissima trentenne … Non c’era più. Sparita. In quel momento, i due, si resero conto di essere finiti nei “Misteri di Pavia”.

(seconda puntata) – 1019 – la cantina dei misteri

Finire nei “Misteri di Pavia” è stato il sogno di molti studiosi di storia di Pavia. Anche Mino era uno studioso di storia di Pavia. Ogni mercoledì e sabato era il primo cliente del banchetto dei libri usati di Piazza Petrarca e Piazza del Duomo. Ora era giunto il momento di mettere a frutto le sue ricerche. Visto che la Vichinga, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, era sparita … aveva deciso sull’istante di rintracciarla da solo. Non voleva avere un concorrente come Saverio. Voleva farlo da solo per avere “la fantasma” tutta per sé. Senza Saverio. Pensò ad uno strattagemma. Chiudere Saverio in cantina almeno per qualche ora … e rintracciare la Vichinga. Idea geniale – pensò Mino - anche se pericolosa. Saverio si sarebbe sicuramente arrabbiato. Ormai, però, la decisione era presa. Mino si alzò di scatto. Fece quattro passi veloci … e zacchete … chiuse la porta della cantina con dentro Saverio … e via come il vento a caccia della Vichinga. Saverio è un tipo calmo e riflessivo. In un primo tempo non aveva afferrato il nesso degli avvenimenti. Quando si rese conto di essere stato chiuso in cantina fece quattro conti. Arrabbiarsi? No. Non ne valeva la pena. Usò tutta la sua astuzia di navigato latin lover pavese … Prese le due monete d’oro con i bigliettini “Cercami. Sarò tua” e cominciò a fissarli come fosse un rito magico. Dopo pochi istanti … il miracolo. La Vichinga … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo si materializzò. Aveva un vestito leggero, trasparente, svolazzante … di quelli che  vedo … non vedo. Per Saverio è stata uno spettacolo fantastico. Sentì le braccia morbide della Vichinga che l’abbracciavano. I baci che andavano da tutte le parti. Insomma un’incontro da sogno. Alla fine, Saverio, felice e sfinito … chiuse gli occhi e si addormentò. Pavia, però, è Pavia. Il mistero è il mistero. Mino non era stato con le mani in mano … e quel che ha combinato lo sapremo domani.  

Questo è il racconto n. 1018 - 1019 scritto dal 2 settembre 2012 … dove l’amore trionfa sempre … per la felicità dei protagonisti … di chi scrive … e chi legge.

 
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