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VALERIA racconto (341) di Dino Secondo Barili

Post n°20968 pubblicato il 13 Ottobre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

341

Valeria

Il mese di agosto è un mese strano. E’ lungo 31 giorni… in realtà è cortissimo. Non è ancora iniziato …ed è già terminato. Le persone “giocano” tutto sul mese di agosto….”Ci vedremo in agosto al mare”… oppure… “in montagna”. Poi, arriva il momento e… “l’attimo fuggente” si porta via tutto. E’ accaduto così anche a Valeria, anzi, la Dott. Valeria, quarant’anni, bellissima, single, dirigente di un Ufficio di Commercialista…nel mese di agosto di un anno fa. L’appuntamento era in montagna, in un Albergo dell’Oltrepò Pavese. Cinque amici, tre donne e due uomini che avevano frequentato lo stesso Liceo parecchi anni prima, avevano deciso di ritrovarsi, nel mese di agosto per una rimpatriata di una settimana, nelle verdi colline di una paesino sperduto tra le valli  Un modo per rivedersi, ritrovarsi e raccontarsi… un modo per controllare come i sogni siano diversi dalla realtà… oppure, no. I cinque amici si erano telefonati spesso, prima di incontrarsi nello stesso Albergo. Flavio e Rino, Giovanna, Kate e Valeria non vedevano l’ora di rivedersi dopo anni. Flavio e Rino lavoravano a Milano. Giovanna e Kate a Genova…Valeria a Pavia. Ritrovarsi dopo parecchi anni è come aprire il “vaso di Pandora”. Ognuno voleva raccontare la propria storia. Flavio e Rino erano stati i primi a “vuotare il sacco”. Lavoro si, andava bene, con i pro e i contro… ma dal lato affettivo… un disastro! Giovanna e Kate non erano da meno. Meglio non parlare. Solo Valeria… non aveva nulla da dire al riguardo. Amori? Zero. Aveva conseguito due Lauree, aveva un posto di Dirigente in un Ufficio di Commercialista…Ed il problema affettivo? La ragazza, non se lo era ancora posto. Praticamente, Valeria “aveva sposato l’Ufficio”. Al confronto, con le esperienze di Giovanna e Kate… Valeria era rimasta all’anno zero. “Che avesse sbagliato tutto?” Ormai, i cinque passavano il loro tempo insieme. Al mattino, a colazione, durante la passeggiata per aspettare il pranzo… e poi il pomeriggio e la sera. D’altro canto in un Albergo di un paesino isolato tra le colline… cosa c’era da aspettarsi? Invece, l’ultimo giorno del soggiorno, si era scatenato un temporale della peggiore specie. Un temporale da stare rintanati a guardare dalla finestra lo spettacolo dei lampi e tuoni… E’ stata in quell’occasione che Flavio, originario proprio del paese in cui si trovavano, ebbe una “idea”. Riunì i coetanei in una stanzetta dell’Albergo e fece loro questo discorso. “Giovanna, Kate, Valeria e Rino… ascoltatemi bene. Quando da bambino abitavo in questo paese, mio nonno, mi ha raccontato un’usanza che si faceva durante il temporale. Prendevano un foglio di carta. Lo facevano a pezzetti. Ogni persona partecipante al gioco aveva a disposizione un pezzetto di carta. Su una facciata del foglietto, l’interessato scriveva una parola o una frase. Sull’altra facciata scriveva il proprio nome… seguito da un numero… da uno a cinque. I foglietti venivano piegati e messi in una scodella. Ne veniva estratto uno solo… da una persona con gli occhi bendati.” Tutti aderirono al gioco. Il foglietto estratto è stato quello di Valeria. Diceva. “America … amore” e sull’altra facciata il “numero tre” accanto al nome Valeria. Tre mesi dopo, Valeria, ricevette una raccomandata con l’invito a presentarsi presso un Funzionario in America per accettare l’eredità di una zia di sua madre che l’aveva eletta “erede universale” delle sue ricchissime proprietà. La Dirigente dell’Ufficio di Commercialista per poco non svenne. Decise di telefonare all’amica Giovanna a Genova con la quale era sempre stata in confidenza. Pensando di ricordare a memoria il suo numero … lo digitò sul telefonino. Rispose una voce d’uomo. “Sono Piero… dica, dica pure”. A volte la voce ha qualcosa di magico. Valeria proseguì nella conversazione. Disse che aveva sbagliato a formare il numero… ma, ormai, non poteva più staccarsi da quella voce che sembrava giungere dalle “verdi colline… dell’amore”. E così è stato. Tutto in un sol colpo… Perché quando la fortuna arriva… fa le cose in grande! (341)

 
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