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GRAZIA racconto (432) di Dino Secondo Barili

Post n°21487 pubblicato il 27 Dicembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

432

Grazia

Ci sono persone che hanno una forza d’animo che lascia perplessi. Perplessi no, perché ogni individuo è dotato di un “suo” DNA unico e inimitabile. Come la Signora Grazia, una cinquantaquattrenne che nel suo ufficio è invidiata da tutte le colleghe. “Invidiata” forse è una parola non esatta. La Signora Grazia non l’accetterebbe. Essendo una bella donna, molto riservata, non ama parlare dei suoi fatti personali. Sposata, due figlie… qualche volta si vede passeggiare con il marito in Corso Cavour a Pavia. Qualche volta, però… perché la maggior parte del suo tempo lo passa in casa o in ufficio. Sei mesi fa, la Signora Grazia ha perso il suo consueto “smalto”. Le colleghe non sapevano come affrontare l’argomento. Lei… Grazia, quando si sentiva gli occhi addosso, osservata… mostrava un sorriso di circostanza che mascherava chissà quale dramma. Ma… non una parola. Anzi, è stato proprio in quella occasione, che il Dirigente l’ha chiamata nel suo Ufficio e molto familiarmente, dopo aver parlato di una pratica “inesistente”, disse alcune parole. “Signora Grazia, siccome Lei, da molti anni, è un modello di impiegata in questo Ufficio, qualora avesse bisogno di qualche giorno di permesso … o soltanto dire due parole, non si faccia scrupolo. Io sono a sua disposizione.” Alla Signora Grazia vennero le lacrime agli occhi Non disse nulla. Si diede un contegno… “No. No. Direttore, non ho bisogno di nulla. Comunque grazie per la sua gentilezza. Non capita tutti i giorni di avere Dirigenti come Lei.” Salutò e se ne tornò al suo posto di lavoro. Il giorno dopo, la cinquantaquattrenne, giunse in ufficio con un vestito nuovo. Nulla di eccezionale, ma il vestito era nuovo.. Si vedeva lontano un miglio che lo aveva scelto apposta… apposta per superare una crisi… una delle tante crisi che le persone devono affrontare nel corso degli anni. Le colleghe se ne accorsero. Inoltre la cinquantaquattrenne era diventata più alta. Aveva messo un paio di scarpe, tacco dodici, da far venire il capogiro. Non ci fu collega che in quel momento non avesse provato “invidia” (questa volta vera) per un simile comportamento. Grazia era veramente “una Grazia”… una donna superlativa... che aveva capito tutto della vita. Non tutti riescono a tenersi “tutto” dentro, senza pesare sul prossimo … almeno un po’. Da quel momento Grazia riprese il suo atteggiamento normale. Come se nulla fosse avvenuto. Solo dopo parecchi mesi le college della cinquantaquattrenne vennero a sapere che Grazia si era sottoposta ad un esame clinico nel quale si era paventato il peggio… Per fortuna tutto si era risolto in un “falso allarme”. La vita poteva continuare il suo corso normale. (432)

 
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