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FORTUNATA ... A MILANO racconto (551) di Dino Secondo Barili

Post n°22907 pubblicato il 16 Aprile 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

551

Fortunata …a Milano

La Dott. Fortunata, un anno fa, aveva compiuto quarantacinque anni e si era accorta di essere “cambiata”. Si era sentita improvvisamente “vecchia”. “Vecchia”, forse, non era il termine esatto… ma, Fortuna, aveva capito che se non si dava da fare … il suo tempo sarebbe scaduto… senza aver combinato nulla di buono (per lei). A Milano si fa presto ad andare in crisi. La città ha dei ritmi frenetici… impossibili da seguire. Una persona, per non andare in crisi, dovrebbe “non” guardarsi intorno. Non vedere la quantità di giovani (ragazzi e ragazze) che ogni anno si affacciano alla vita. Da un anno all’altro …i ragazzi passano da “ragazzi a giovani”. Le ragazze, da “ragazze a donne vere” …perché le donne bruciano le tappe. Era proprio quello il dramma di Fortunata. Aveva visto una sua cuginetta, Claudia che, qualche anno prima, era una ragazzina delle medie… e l’aveva rivista “donna” , donna vera… con una grinta da far paura. E lì’,la Dott. Fortunata, quarantacinque anni era andata in crisi… un anno fa. Aveva impiegato tutte le sue energie per raggiungere la Laurea. Raggiungere un posto di responsabilità in una Agenzia Commerciale milanese…ed ora, all’età di quarantacinque anni, si trovava senza l’uomo, senza l’amore della sua vita. Fortunata ci aveva dato l’anima. Aveva messo al primo posto il lavoro, la carriera. Ora si ritrovava con una buona posizione …e un “bagaglio affettivo ridotto al minimo”. Non era questo il risultato che avrebbe voluto ottenere… Una mattina di un anno fa, Fortunata, mentre si guardava allo specchio, ha avuto un moto di rabbia. Appena in Ufficio ne parlò con il suo Collega, Dott. Michele, coetaneo, con una buona famiglia alle spalle. Michele cercò di rincuorarla. “Fortunata… non prendertela. Capita a molte le donne, momenti come quello che stai vivendo tu. Dovresti prendere contatto con qualche Gruppo Associativo che “prepara il Carnevale Ambrosiano” Quelli, si che sanno vivere alla grande.” Fortunata pensava che Michele volesse prenderla in giro. “Cosa dici mai?” – “Dico sul serio.” –ribatte il Dott. Michele – “Il Carnevale Ambrosiano è una cosa seria. Ho proprio ricevuto ieri una mail dall’amico Ferruccio, Presidente di un’Associazione che “pensa in grande”. Ecco il numero di cellulare. Telefona a nome mio.” La Dott. Fortunata comprese che se voleva risolvere il suo problema doveva darsi da fare. Prese contatto telefonico con il Dott. Ferruccio il quale l’accolse con piacere. “Dott. Fortunata avevamo bisogno proprio di una persona come Lei. Domani ci vediamo in Galleria per un Caffè e le illustrerò come agire.” La quarantacinquenne si sentì sollevata. La voce del Dott. Ferruccio aveva un non so che di magico, di inusuale a Milano. Quella notte Fortunata dormì benissimo, come non le accadeva da parecchio tempo. Al mattino si preparò per l’incontro in Galleria. A Milano c’era il sole. Durante l’incontro, Fortunata, non perse una parola. “Dott. Fortunata. – disse il Dott. Ferruccio – “Ogni anno, la nostra Associazione organizza per Sabato, ultimo giorno del Carnevale Ambrosiano, “l’Incontro della Fortuna”. Viene eletta la Regina del Carnevale (cioè Lei)… la quale viene richiesta in matrimonio dal “milanese” che nell’anno appena trascorso ha ottenuto il premio delle “TRE ESSE” (successo – salute – soldi). Lei non deve fare altro che… dare la sua adesione ad essere proclamata Regina… Al resto ci pensa il Destino.” La Dott. Fortunata non aveva tempo da perdere. “Adesso o mai più”. Accettò. Il Sabato del Carnevale Ambrosiano di un anno fa, la quarantacinquenne, dopo essere stata eletta Regina … incontrò Fabrizio, un cinquantenne, alto, biondo, con gli occhi azzurri e penetranti. Più che un uomo sembrava un antico Dio greco… di quelli che si vedono in certe statue pescate in mare nel sud Italia. Fabrizio era bello come il sole e ricco come il mare… era proprio l’uomo che Fortunata aveva sempre sognato. Da quel momento la quarantacinquenne ha potuto finalmente vivere il sogno d’amore. (lo stesso sogno… di parecchie lettrici di questo Blog)- (551)

 
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