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FRANCESCA E IL FASCINO DEI 55 ANNI racconto (575) di Dino Secondo Barili

Post n°23408 pubblicato il 10 Maggio 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

575

Francesca e il fascino dei 55 anni

Non basta la Primavera a dare una mossa alla propria vita. Ci vuole coraggio e fantasia. Almeno così la pensava Francesca, un anno fa. Per molte persone la vita “non” è una passeggiata. Riserva sempre molte incognite e parecchi alti e bassi. Francesca ha avuto i suoi problemi e a cinquant’anni si è ritrovata vedova e sola. Dal matrimonio non erano nati figli ed aveva dovuto superare diverse difficoltà. Per fortuna che Francesca, a cinquant’anni aveva un bell’impiego a Milano che le dava molte soddisfazioni. Era una bella donna ed aveva uno spirito battagliero e caparbio. Tuttavia, le difficoltà non sono mancate… soprattutto quando ha cercato di ricostruirsi una vita sul piano sentimentale. Non trovava l’uomo giusto di suo gradimento. Per quanto una persona faccia, la propria storia personale non viene mai dimenticata e riemerge ad ogni istante dal profondo dell’inconscio. Così, Francesca a cinquant’anni, ha cominciato a fare piazza pulita delle idee preconcette…ereditate da chissà chi. Fare pulizia “mentale” è sempre utile e salutare. La vita insegna molte cose… prima fra tutte, quella di cancellare le idee preconcette, cioè i pregiudizi. Così Francesca ha cominciato a seguire corsi di psicologia a Milano, dove svolgeva la sua attività pur abitando a Pavia. Prendere il treno Pavia – Milano (e viceversa) può essere un peso… oppure no. Nel caso di Francesca, a cinquant’anni è stata una scoperta. Poteva finalmente guardare in faccia alle persone. Osservarne i visi, le espressioni, i caratteri. Ogni giorno, Francesca, appena rientrava nella sua abitazioni, tratteggiava i visi che l’avevano colpita. Lo faceva su semplici fogli di carta bianca. Sembravano degli scarabocchi… invece, no. Erano delle vere e proprie opere d’arte. Un anno fa, a cinquantacinque anni, Francesca aveva una corposa raccolta di disegni di visi appena abbozzati di cui lei stessa andava orgogliosa. Decise, allora, di organizzare una Mostra nel milanese. Nulla di eccezionale. Quanto bastava per dare una dimensione al proprio lavoro artistico e al proprio impegno. La vita, a volte, non è bella solo per quello che offre, ma anche per… la voglia di mettersi in gioco, di far leva sul desiderio di realizzare i propri sogni segreti. Tra i sogni segreti di Francesca c’era soprattutto quello sentimentale. L’amore. Il sogno di incontrare l’uomo ideale, l’uomo in grado di renderla felice ed appagata. Nell’organizzare la Mostra dei ritratti eseguiti a memoria, Francesca si era guardata molte volte allo specchio. Aveva notato il suo corpo splendido… da donna matura al massimo della femminilità. Alla Mostra mancava un particolare importante. Il “personaggio” che facesse la presentazione. Francesca ne parlò con la sua amica e Collega d’Ufficio, la Dott. Claudia. Milano è un serbatoio di “personaggi importanti in ogni attività”. La Dott. Claudia conosceva un Signore strano, un po’ misterioso, dalle qualità superlative, il Dott. Dionigi, al quale fece la proposta di presentare la Mostra dell’amica. Questi accettò volentieri. Volle conoscere Francesca e vedere i disegni. Dopo un sommario esame delle opere, il Dott. Dionigi, rimase soddisfatto. Non aveva mai visto una serie di ritratti così ben fatti, espressivi e originali. Invitò a pranzo, in un ricercato Ristorante di Milano, l’Autrice per parlare della Mostra. Francesca si rese subito conto del fascino che quel Signore emanava. Alto, un po’ dinoccolato, capelli con qualche “fiammata” di grigio, sui sessant’anni… decisamente elegante ed affascinante… ed una voce… una voce che incantava! Quando parlava sembrava di essere a teatro. Per Francesca è stato come un colpo di fulmine. Aveva pranzato con Dionigi… Ascoltato le sue parole… ma non aveva capito niente. Aveva negli occhi solo quel volto, quelle mani che si muovevano dolcemente, quella voce sinuosa, calda ed appassionata… Per il resto … solo una grande confusione mentale… e un’irresistibile voglia di baciare… e di essere baciata. Baciata sulla bocca, sul naso, vicino alle orecchie…dappertutto. Francesca, quasi inconsciamente passò al confidenziale  “tu”. “Dionigi, a casa mia, a Pavia, ho molti altri ritratti da farti vedere… Se vuoi possiamo andare anche subito.” Francesca aveva pronunciato le parole come fosse in trance. La sua mano sfiorò quella di Dionigi. Senza parlare, quasi in un volo, i due si trovarono nell’appartamento di Pavia. C’è un detto che dice che “quando una donna vuole… può accadere di tutto”. Dionigi, si trovò nudo… quasi senza accorgersi. I baci andavano dappertutto… Lasciamo ai lettori l’immagine della scena. E’ stato solo l’inizio di “una romantica sinfonia d’amore” …che ancora continua. Un “sinfonia”… che ogni uomo e ogni donna vorrebbe vivere più volte nella vita. - (575)

 
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