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MARTINA E IL ROMANTICO BOSCHETTO racconto (618) di Dino Secondo Barili

Post n°24272 pubblicato il 22 Giugno 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

618

Martina e il romantico boschetto

Un anno fa, Martina non era soddisfatta di come andavano le cose.Ventisette anni, bellissima, aveva studiato e si era laureata con il massimodei voti. Tuttavia, aveva un cruccio. Fino a quel momento nessun ragazzol’aveva ancora cercata per uscire almeno un pomeriggio per fare quattro passiin Strada Nuova a Pavia. Si fa presto a dire che non bisogna farci caso… tantopoi, le cose si sistemano da sole. Invece, no. Una persona si fa dei problemi eMartina non era diversa da tante altre ragazze. Inoltre, un anno fa, da tremesi lavorava come impiegata a Milano. Aveva cominciato a conoscere un po’ ilmondo del lavoro frenetico di una grande città. Aveva fatto amicizia con unasua coetanea di Pavia, Rita che di morosi ne aveva già cambiati tre, con laquale viaggiava sul treno Pavia – Milano e ritorno. Si sa che parlando idiscorsi vengono a galla. Vengono a galla, anche, i crucci che turbano la mentedelle persone. Martina si confidò. “Proprio non capisco. Non riesco adagganciare un ragazzo… A volte mi sembra di non essere normale” Rita siinalberò. “Ma cosa dici mai? Sei tu che ti fai dei problemi… Ad ogni modo diuomini disponibili ce ne sono a bizzeffe. Basta guardarsi intorno” Martina feceuna smorfia. “A me non sembra proprio… a meno che … non li vedi solo tu” Quandoi discorsi si infiammano le risposte diventano rapide. “E, no Martina cara. Nonè come dici tu. Basta che osservi la domenica mattina quanti uomini inbicicletta ci sono sulle strade di Pavia. Se poi, ti capita di uscire da Paviae prendere le strade dell’Oltrepò Pavese o della Lomellina… è quasi impossibilecircolare in automobile. Gruppi di trenta, quaranta ciclisti per volta, tuttiuomini… di ogni età. Puoi rendertene conto tu stessa” – “E cosa vorresti dire?”chiese Martina. “Dico che se vuoi trovare un uomo … puoi benissimo iscrivertiad un Club Amici della Bicicletta… ed il gioco è fatto. Puoi avere tutti gliuomini che vuoi…” Per Rita sembrava una di quelle battutacce fatte apposta perallentare le tensioni. Martina, invece, la prese come un consiglio degno difede. Il sabato mattina di quella stessa settimana, dopo aver cercato suInternet, si recò alla sede del Club Amici della Bicicletta a pochi passi dacasa sua. Nell’ampio locale che fungeva da Segreteria era pieno di biciclettedi ogni colore. Le pareti erano tappezzate da un’infinità di magliette, calzoncini,tute firmate ultima moda che sembrava un bazar in piena regola. Quando Martinaentrò, c’era solo il Presidente. Un Signore, alto, atletico, sorrisosmagliante. Si chiamava Onorato. Dopo i convenevoli e i complimenti di rito, ilPresidente illustrò le bellezze delle bicicletta. I vantaggi per il fisico eper la mente. Un fisico sano ha bisogno di movimento… Quale movimento miglioredella bicicletta? La mente sempre attenta…Quale mente attenta potrebbe esseremigliore di quella di un appassionato delle due ruote? Ci mancava solo che ilPresidente … si mettesse a declamare poesie sulla bicicletta e l’opera eracompleta. Martina era ormai convinta delle virtù della bicicletta anche se ilsuo obbiettivo era la ricerca dell’uomo dei sogni. Diede la sua adesione alClub e si fece consigliare dal Presidente per l’acquisto di una biciclettanuova di zecca e una elegante tuta variopinta ultimo modello. Dopo una tale operazione,Martina, si sentì un’altra… la Vamp della Bicicletta. Ora, cominciava il bello… comeaggregarsi al Gruppo dei ciclisti della domenica… Il Presidente l’aveva presasotto la sua protezione ed aveva consigliato “il gruppo arcano” che si muovevadal Ponte Coperto di Pavia alle ore sette precise di ogni sabato mattina… tuttele mattina dell’anno, estate e inverno. Martina si accordò. Il primo sabatomattina è stata un’esperienza, a dir poco, traumatica. Martina si vide assegnatain ultima posizione, in fondo al gruppo, senza neanche un parola di riguardo.La ventisettenne ingoiò il rospo. Per fortuna che in penultima posizione c’eraFabrizio, un bel giovanotto sui trent’anni, molto gentile il quale ebbe pietàper la nuova arrivata. Dopo parecchi chilometri… sulla strada Pavia - Varzi(Pavia) Martina si ritrovò con una gomma della bicicletta che si sgonfiavarapidamente. Per fortuna che Fabrizio se ne era accorto. Si era fermato atenerle compagnia e darle un aiuto. Il “gruppo arcano”, intanto, era ormailontano. Martina aveva perso tutto il suo iniziale entusiasmo. Aveva capito cheai ciclisti della domenica… delle donne non gliene frega niente… Chiese ilmotivo al suo compagno di avventura. “Fabrizio, come mai i ciclisti sono cosìscontrosi con le donne?” Fabrizio si lasciò andare. “Vedi, Martina. Lamaggioranza dei ciclisti ha moglie e figli. Spesso, la bicicletta è l’unico sfogoextra familiare. Quasi tutti hanno lo stesso problema… così si sfogano l’unl’altro. Parecchi di loro, al rientro a casa, dovranno ascoltare la voce inviperitadella moglie che avrà sicuramente qualcosa da dire e da ridire…lei a casa con ifigli, far da mangiare, pulire, riordinare… e lui (il ciclista) in giro adivertirsi. Intanto, Fabrizio… il trentenne Fabrizio, uno dei pochi scapoli delgruppo, aveva messo gli occhi su Martina. Aveva fatto tutte le sue considerazionimentali ed aveva concluso che era proprio una bella ragazza dal fisico stupendo.Perché non tentare l’approccio? Martina era ormai disanimata dalla bicicletta.Avrebbe voluto avere a disposizione la sua bella automobile. Fermarsi ad un belBar. Gustare una bibita rinfrescante. Sembrava che Fabrizio avesse letto nelpensiero di Martina. I due, dopo aver sistemato la gomma della bicicletta, sifermarono ad un chiosco ai margini di un boschetto poco lontano dal Torrente Staffora.Si deliziarono con una fresca bibita e approfittarono per fare quattro passinel romantico boschetto. Si dice che il fascino del luogo aiuta gli incontrid’amore. Fabrizio non vedeva l’ora di baciare Martina… e non tardò. Martinainciampò in una buca del terreno le mani provvidenziali di Fabrizio lasalvarono di una rovinosa caduta. Inevitabile il bacio...inizio di un crescendovoluttuoso, una promessa d’amore senza fine -(618) 

 
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