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FORTUNATA E LA LISTA DEI DESIDERI racconto (645) di Dino Secondo Barili

Post n°24549 pubblicato il 07 Luglio 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

645

I racconti di Pavia

Fortunata e la lista dei desideri

A volte non basta sapere… per destreggiarsi nella vita. Ci vuole anchetanta fortuna e incontrare le persone giuste al momento giusto. Un anno fa, lafine dell’anno scolastico era arrivato anche per la Prof. Fortunata. Un annoscolastico tribolato, pieno di contrasti con i Colleghi i quali non vedevano dibuon occhio la Prof. Fortunata.La Docente diLettere presso un Liceo del milanese, era una quarantenne bellissima … esfortunata in amore. Le aveva provate tutte… ma l’unica sua fortuna era quelladi aver avuto una Cattedra di insegnamento nella materia per quale si eralaureata. Un giorno della fine dell’anno scolastico di un anno fa, Fortunata sene lamentava con il suo Collega del corso parallelo, il Prof. Michele, vicinoalla pensione. “Michele, io non ci capisco più niente. Tutti dicono che bisognocreare un rinnovato clima per coinvolgere i ragazzi a studiare… In pratica, sicompilano solo carte e si fanno incontri che sono una grandissima perdita ditempo”. Il Prof. Michele, forse anche in forza dell’età, aveva dimenticato cosavolevano dire le illusioni. Della vita e della Scuola, pensava, di aver capitotutto o quasi. Si lasciò andare ad una confidenza. “Fortunata… non farti tanticrucci… la società cammina con un suo ritmo che non dipende da noi e dal nostrocomportamento e impegno… Se fossi in te, anziché dar retta alle troppe paroleal vento… mi cercherei un bell’uomo da amare, con il quale passare giornifelici… solo allora, anche la  Scuola, diventerà menonoiosa e piacevole per te… e per gli studenti che seguono le tue lezioni. Vedi,Fortunata, quando ognuno di noi sta bene con sé stesso… sta bene anche con glialtri. Non si pretende la Luna…ma, quando si sta bene, si comprendono meglio le situazioni” La Prof. Fortunata memorizzò ogniparola di ciò che aveva detto il Collega Prof. Michele. Ci pensò. Tuttavia, trail dire e il fare ci sta di mezzo…. molto più del mare. Fortunata si fecel’esame di coscienza e si rese conto che da qualche parte doveva purecominciare. L’idea di iscriversi a qualche Corso di Aggiornamento vennescartata immediatamente. Un sabato mattina, di un anno fa, la Prof. Fortunata ha fatto unapasseggiata lungo le rive del Ticino a Pavia. Durante la passeggiata haattraversato il Ponte Coperto nei due sensi. Qualche lettore dirà che la Prof non ha fatto granché… Inrealtà la Docentedi Lettere, non ha attraversato il Ponte Coperto per un capriccio suo… lo hafatto di proposito. Aveva letto pochi giorni prima un leggenda di Pavia chediceva: “Quando desideri una cosa … scrivi un biglietto… piegalo in quattro.Vai sul Ponte Coperto e, quando sei vicino alla Chiesetta di San GiovanniNepomuceno … getta il biglietto nel fiume Ticino. In breve vedrai i risultati”Quando una persona non sa più a quale Santo affidarsi… fa qualsiasi cosa pur diraggiungere risultati veri. Quello stesso sabato mattina, verso mezzogiorno, la Prof. Fortunata ricevette latelefonata della sua Collega Federica. L’invitava a Milano per la presentazionedel suo ultimo libro: Titolo: “Ogni giorno è quello buono”. Fortunata accettò.D’altro canto non aveva nulla da fare. Per andare da Pavia a Milano la Docente di lettere preferìil treno per le sue infinite comodità. Accanto al suo posto assegnato dalcomputer delle Ferrovie si è trovata un Signore, sui cinquant’anni… bellissimo.Sembrava un attore del cinema. Appena seduta Fortunata non ha resistito. Conuna scusa cominciò a parlare. Il Signore era ben disposto a fare altrettanto.Si presentò. “Sono il Prof. Egidio dell’Università di Madrid. Vado a Milano perpresentare un libro di una mia allieva” Il discorso è andato avanti. Ormai la Prof. Fortunata non aveva piùalcuna voglia di lasciare la presa. Da Pavia Milano basta mezz’ora di treno …equando si parla… il tempo passa in fretta. Il discorso tra Fortunata ed Egidioera appena iniziato …e il treno stava già entrando alla Stazione Centrale diMilano. E’ stata Fortunata a proporre un ottimo caffè… Nessuno dei due avevavoglia lasciare il campo. E’ stata ancora Fortuna a chiedere ad Egidio qualelibro fosse stato incaricato di presentare. “Ogni giorno è quello buono” dellaDott. Federica” - rispose. Per poco la Docente di Lettere non svenne… Che tutto ciò chestava avvenendo…fosse opera del “biglietto dei desideri” che aveva gettato nelfiume Ticino dal Ponte Coperto di Pavia? Raccontò per sommi capi al Prof.Egidio quanto le stava accadendo. Anche il cinquantenne Professoredell’Università di Madrid aveva un segreto. Un mese prima aveva letto il suooroscopo. Diceva. “Sarai invitato a presentare un libro a Milano….e a Milanoincontrerai l’amore” Si dice che… “niente accade di ciò che NON è scritto sullibro del Destino” -(645) 

 
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