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I DUBBI DEL DOTT. ANDREA racconto (601) di Dino Secondo Barili

Post n°13398 pubblicato il 25 Aprile 2014 da dinobarili
 

25 APRILE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 25 aprile 2014 – Venerdì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Venerdì

601

I racconti di Primavera

I dubbi del Dott. Andrea

La Primavera è anche la stagione dei dubbi. Non dubbi veri e propri, ma riflessioni molto importanti. Un anno fa, il Dott. Andrea, quarantacinque anni, bell’uomo, fisico atletico, stava attraversando un periodo poco piacevole. La sua compagna da cinque anni, Cecilia, se ne era andata. Aveva lasciato il tetto sotto il quale avevano vissuto. Quando due persone si lasciano i torti e le ragioni vanno sempre divise a metà. Le colpe, se così si possono chiamare, non sono mai tutte dell’uno o tutte dell’altra. Cecilia, voleva regolarizzare la sua posizione e sposarsi in Chiesa o in Municipio. Soprattutto voleva dei figli… almeno due. Andrea, invece, voleva aspettare… la mente incasinata. “Aspettare cosa?” – diceva Cecilia – “Hai quarantacinque anni… Parecchi tuoi coetanei hanno i figli all’Università… e tu chiedi a me di aspettare… aspettare cosa? Basta! Se le decisioni non le prendi tu … le prendo io” Così Cecilia aveva raccolto “la sua roba” e se ne era andata. Un anno fa, Andrea, guardava fuori delle vetrate del suo Ufficio al decimo piano di un Palazzo di Milano. Guardava, ma non vedeva niente. Non vedeva gli altri Palazzi e la vita che in essi si svolgeva… Siccome il Dott. Andrea disponeva di un Ufficio tutto suo, aveva a disposizione una Segretaria fissa, Jenny. Quel giorno era lunedì e Jenny non c’era. Aveva chiesto una giornata di ferie. Ora, il Dott. Andrea poteva pensare, riflettere, ragionare. Aveva persino chiesto al centralino di non passare telefonate. Andrea stava per prendere delle decisioni. Quali? Da giorni il quarantacinquenne sentiva la nostalgia della sua Cascina fuori Pavia nella quale aveva vissuto gli anni della sua giovinezza. Poi era andato in città a studiare. Si era laureato ed aveva avuto un bel posto a Milano. Un anno fa, il Dott. Andrea aveva la mente incasinata. Sentiva la nostalgia della sua Cascina… quattro case, portici e stalle ormai abbandonate… immerse in un mare di verde. Suo padre e sua madre, per ragioni di salute e di età, l’avevano abbandonata e si erano ritirati a Pavia. Ora, bisognava decidere. Cedere… vendere oppure affittare la Cascina. La decisione spettava a Andrea. Suo padre aveva lasciato a lui la decisione. Le decisioni sono sempre motivo di dubbi, di “farò bene?” “farò male?”. Il tempo passa in fretta… specialmente quando non dovrebbe passare. Il dubbio del Dott. Andrea era complesso. Il quarantacinquenne sapeva che con la Cascina “non si mangiava”… Erano troppo poche le pertiche di terreno a disposizione. La Cascina non garantiva un reddito sufficiente e dignitoso… eppure... Da una settimana, il Dott. Andrea, aveva ricevuto l’offerta di trasferirsi a Londra dove avrebbe svolto “servizi di consulenza informatica”. Un incarico basato sui risultati dove il compenso era allettante (anzi, decisamente eccellente), anche se legato ai risultati. Per poterlo svolgere non era necessaria la presenza continua del Dott. Andrea a Londra. Il lavoro poteva essere svolto da qualsiasi località, anche in Italia. Ormai, il Dott. Andrea aveva messo a fuoco il problema... Assumere l’incarico a Londra…e trasferirsi nella sua Cascina… nella quale avrebbe allestito un vero e proprio Ufficio ad alta tecnologia. Aveva solo bisogno di una Segretaria… Perché non chiedere a Jenny se era disposta a lavorare lontano da Milano?… in una Cascina in mezzo al verde della campagna? Il Dott. Andrea sapeva che, i primi momenti, sarebbero stati duri. Però, non avrebbe lasciato la Cascina. Ad essa avrebbe dedicato parte del tempo necessario. Avrebbe rimesso a nuovo Case, stalle e portici. Nello stesso tempo avrebbe svolto il suo lavoro con Londra. Il Dott. Andrea digitò il numero del cellulare della sua Segretaria. “Jenny, sei disposta a venire a lavorare con me in campagna? I tuoi diritti saranno pari a quelli attuali…” Dall’altra parte… Jenny aveva già preso la sue decisioni… “Certo, Dott. Andrea… anzi, se vuoi che accetti totalmente, permettimi di chiamarti, Andrea, solo Andrea e basta… i titoli mi danno sui nervi” Il quarantacinquenne comprese che le decisioni più sofferte sono le migliori. Comunicò la notizia al suo Superiore, Il Dott. Pasquale, il quale andò su tutte le furie. “Andrea, dimmi quale Ufficio vuoi e quante Segretarie… ti do tutto” Andrea guardò negli occhi il Dott. Pasquale. Ringraziò e completò il ringraziamento con una frase: “Certe decisioni le detta il cuore”. - Questo è il racconto 601, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

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annamariamennitti
annamariamennitti il 25/04/14 alle 15:25 via WEB
...si bisogna seguire la strada del cuore anche se spesse volte il cuore ci tradisce....Secondo me Cecilia ne aveva un altro pronto..che sostitusse il Dott Andrea e Andrea si creava problemi senza fondamento anzi aspettava che si decidesse lei ad andarsene...JESSI è piovuto dal cielo e al momento giusto per Andrea incapace di prendere alcuna decisione infatti ....sarà felice nella cascina ? "chi vivrà vedrà" ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/04/14 alle 19:49 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione. Sarà felice, Andrea, nella Cascina? Secondo me, Si. Era quello che cercava di dire anche a Cecilia... ma Cecilia guardava altrove. Dino
(Rispondi)
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