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MARTINA E IL ROMANTICO BOSCHETTO racconto (618) di Dino Secondo Barili

Post n°13592 pubblicato il 12 Maggio 2014 da dinobarili
 

12 MAGGIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 12 maggio 2014 – Lunedì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto della Domenica

618

I racconti di Primavera

Martina e il romantico boschetto

Un anno fa, Martina non era soddisfatta da come andavano le cose. Ventisette anni, bellissima, aveva studiato e si era laureata con il massimo dei voti. Tuttavia, aveva un cruccio. Fino a quel momento nessun ragazzo l’aveva ancora cercata per uscire almeno un pomeriggio per fare quattro passi in Strada Nuova a Pavia. Si fa presto a dire che non bisogna farci caso… tanto poi, le cose si sistemano da sole. Invece, no. Una persona si fa dei problemi e Martina non era diversa da tante altre ragazze. Inoltre, un anno fa, da tre mesi lavorava come impiegata a Milano. Aveva cominciato a conoscere un po’ il mondo del lavoro frenetico di una grande città. Aveva fatto amicizia con una sua coetanea di Pavia, Rita che di morosi ne aveva già cambiati tre, con la quale viaggiava sul treno Pavia – Milano e ritorno. Si sa che parlando i discorsi vengono a galla. Vengono a galla, anche, i crucci che turbano la mente delle persone. Martina si confidò. “Proprio non capisco. Non riesco ad agganciare un ragazzo… A volte mi sembra di non essere normale” Rita si inalberò. “Ma cosa dici mai? Sei tu che ti fai dei problemi… Ad ogni modo di uomini disponibili ce ne sono a bizzeffe. Basta guardarsi intorno” Martina fece una smorfia. “A me non sembra proprio… a meno che … non li vedi solo tu” Quando i discorsi si infiammano le risposte diventano rapide. “E, no Martina cara. Non è come dici tu. Basta che osservi la domenica mattina quanti uomini in bicicletta ci sono sulle strade di Pavia. Se poi, ti capita di uscire da Pavia e prendere le strade dell’Oltrepò Pavese o della Lomellina… è quasi impossibile circolare in automobile. Gruppi di trenta, quaranta ciclisti per volta, tutti uomini… di ogni età. Puoi rendertene conto tu stessa” – “E cosa vorresti dire?” chiese Martina. “Dico che se vuoi trovare un uomo … puoi benissimo iscriverti ad un Club Amici della Bicicletta… ed il gioco è fatto. Puoi avere tutti gli uomini che vuoi…” Per Rita sembrava una di quelle battutacce fatte apposta per allentare le tensioni. Martina, invece, la prese come un consiglio degno di fede. Il sabato mattina di quella stessa settimana, dopo aver cercato su Internet, si recò alla sede del Club Amici della Bicicletta a pochi passi da casa sua. Nell’ampio locale che fungeva da Segreteria era pieno di biciclette di ogni colore. Le pareti erano tappezzate da un’infinità di magliette, calzoncini, tute firmate ultima moda che sembrava un bazar in piena regola. Quando Martina entrò, c’era solo il Presidente. Un Signore, alto, atletico, sorriso smagliante. Si chiamava Onorato. Dopo i convenevoli e i complimenti di rito, il Presidente illustrò le bellezze delle bicicletta. I vantaggi per il fisico e per la mente. Un fisico sano ha bisogno di movimento… Quale movimento migliore della bicicletta? La mente sempre attenta…Quale mente attenta potrebbe essere migliore di quella di un appassionato delle due ruote? Ci mancava solo che il Presidente … si mettesse a declamare poesie sulla bicicletta e l’opera era completa. Martina era ormai convinta delle virtù della bicicletta anche se il suo obbiettivo era la ricerca dell’uomo dei sogni. Diede la sua adesione al Club e si fece consigliare dal Presidente per l’acquisto di una bicicletta nuova di zecca e una elegante tuta variopinta ultimo modello. Dopo una tale operazione, Martina, si sentì un’altra… la Vamp della Bicicletta. Ora, cominciava il bello… come aggregarsi al Gruppo dei ciclisti della domenica… Il Presidente l’aveva presa sotto la sua protezione ed aveva consigliato “il gruppo arcano” che si muoveva dal Ponte Coperto di Pavia alle ore sette precise di ogni sabato mattina… tutte le mattina dell’anno, estate e inverno. Martina si accordò. Il primo sabato mattina è stata un’esperienza, a dir poco, traumatica. Martina si vide assegnata in ultima posizione, in fondo al gruppo, senza neanche un parola di riguardo. La ventisettenne ingoiò il rospo. Per fortuna che in penultima posizione c’era Fabrizio, un bel giovanotto sui trent’anni, molto gentile il quale ebbe pietà per la nuova arrivata. Dopo parecchi chilometri… sulla strada Pavia - Varzi (Pavia) Martina si ritrovò con una gomma della bicicletta che si sgonfiava rapidamente. Per fortuna che Fabrizio se ne era accorto. Si era fermato a tenerle compagnia e darle un aiuto. Il “gruppo arcano”, intanto, era ormai lontano. Martina aveva perso tutto il suo iniziale entusiasmo. Aveva capito che ai ciclisti della domenica… delle donne non gliene frega niente… Chiese il motivo al suo compagno di avventura. “Fabrizio, come mai i ciclisti sono così scontrosi con le donne?” Fabrizio si lasciò andare. “Vedi, Martina. La maggioranza dei ciclisti ha moglie e figli. Spesso, la bicicletta è l’unico sfogo extra familiare. Quasi tutti hanno lo stesso problema… così si sfogano l’un l’altro. Parecchi di loro, al rientro a casa, dovranno ascoltare la voce inviperita della moglie che avrà sicuramente qualcosa da dire e da ridire…lei a casa con i figli, far da mangiare, pulire, riordinare… e lui (il ciclista) in giro a divertirsi. Intanto, Fabrizio… il trentenne Fabrizio, uno dei pochi scapoli del gruppo, aveva messo gli occhi su Martina. Aveva fatto tutte le sue considerazioni mentali ed aveva concluso che era proprio una bella ragazza dal fisico stupendo. Perché non tentare l’approccio? Martina era ormai disanimata dalla bicicletta. Avrebbe voluto avere a disposizione la sua bella automobile. Fermarsi ad un bel Bar. Gustare una bibita rinfrescante. Sembrava che Fabrizio avesse letto nel pensiero di Martina. I due, dopo aver sistemato la gomma della bicicletta, si fermarono ad un chiosco ai margini di un boschetto poco lontano dal Torrente Staffora. Si deliziarono con una fresca bibita e approfittarono per fare quattro passi nel romantico boschetto. Si dice che il fascino del luogo aiuta gli incontri d’amore. Fabrizio non vedeva l’ora di baciare Martina… e non tardò. Martina inciampò in una buca del terreno le mani provvidenziali di Fabrizio la salvarono di una rovinosa caduta. Inevitabile il bacio...inizio di un crescendo voluttuoso, una promessa d’amore senza fine - Questo è il racconto 618, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

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Commenti al Post:
kamollia
kamollia il 12/05/14 alle 08:10 via WEB
maremma cignala...galeotta fù la buha!!!....un salutone...è sempre ganzo leggerti
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/05/14 alle 19:06 via WEB
Ciao - grazie del complimento. Buona serata. Dino
(Rispondi)
annamariamennitti
annamariamennitti il 12/05/14 alle 14:28 via WEB
Ce ne sono di ragazze bellissime che trascorrono la loro gioventù con i libri e si dice infatti che i primi della classe sono gli ultimi nella vita...ma per Martina non è stato così perchè c'è stata la collega che finalmente le ha schiarito l'idea La bicicletta , il romantico boschetto, il bel Fabrizio, il laghetto o fiume, l'aria profumata di primavera l'atmosfera al completo inevitabile la conclusione ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/05/14 alle 19:11 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Proprio come dici tu. Qualcuno che chiarisca le idee ci vuole. Dino
(Rispondi)
princesssweet
princesssweet il 13/05/14 alle 13:29 via WEB
Ciao Dino :) è sempre un piacere leggerti! Ti ringrazio tanto per la dedica ^__________^ passa dal mio blog quando vuoi :) un abbraccio!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 14/05/14 alle 08:25 via WEB
Ciao - Buona giornata. Passo dal tuo Blog. Dino
(Rispondi)
maddamark
maddamark il 13/05/14 alle 20:14 via WEB
Noi,leggermente datati, ricordiamo con un pizzico di nostalgia la bella Silvana Pampanini e la canzoncina "bellezze in bicicletta" E'proprio dire "galeotta fu la bici e, se sono rose, fioriranno". Ciao Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 14/05/14 alle 08:38 via WEB
Ciao Maddalena - Hai ragione. Silvana Pampanini in "bellezze in bicicletta"...era la fine del mondo. Ma anche oggi c'è di tutto e di più. Dino
(Rispondi)
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