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LA CHIESA DELL'AUTOSTRADA di Teresa Ramaioli

Post n°13923 pubblicato il 10 Giugno 2014 da dinobarili
 

LA CHIESA DELL'AUTOSTRADA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/06/14 alle 18:40 via WEB
CHIESA DELL'AUTOSTRADA---L’idea di costruire una Chiesa tra i campi, ma visibile ed accessibile dall’autostrada, venne all’Ing. Fedele Cova, fondatore della Società Autostrade e la localizzazione praticamente a metà strada tra Milano e Napoli, dunque a Firenze; e nel 1964, ad Aprile e ad Ottobre vennero inaugurate rispettivamente la Chiesa e l’Autostrada. La Chiesa è dedicata a S. Giovanni Battista, è stata costruita tra il 1960 e il 1963 su un progetto dell'architetto pistoiese Giovanni Michelucci. I materiali utilizzati sono pietra e cemento per le pareti ed il rame ossidato per il tetto. Marmo, vetro e bronzo sono stati usati per gli elementi interni. Questa chiesa è chiamata anche la Chiesa della Autostrada del Sole per la sua posizione tra l'Autostrada del Sole A1 e la A11 (autostrada Firenze-Mare). La Chiesa presenta elementi tradizionali e moderni: i primi sono la pianta a croce ed il rivestimento in pietra, i secondi sono il tetto concepito come una tenda e il rame usato per coprirlo.La forma è a tenda per evocare il passaggio dei pellegrini, e l’Autostrada diventava il simbolo dell’abbattimento delle barriere Nord-Sud. Sul sagrato si trova una lapide, in un unico blocco di marmo, con un’iscrizione commemorativa dei Caduti sul lavoro durante la realizzazione dell’opera.La chiesa è ideata come la tappa di un cammino umano che, suggerito dalla "strada", possa continuare anche all'interno della chiesa. "Mi sono reso conto che una tale costruzione- dice l'architetto Michelucci, quando accetta dalla Società Autostrade l'incarico - avrebbe potuto costruire , per se stessa, un luogo d'incontro tra uomini di ogni paese quando, provenienti da ogni parte del continente, percorse le nuove autostrade, sostano per una tappa quasi sempre inevitabile e necessaria a Firenze". Un luogo in cui ognuno possa fare una sosta per guardare dentro di sè , restare in solitudine, oppure unirsi nella preghiera con gli altri fedeli. Ciao Teresa

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/06/14 alle 15:28 via WEB
L’ORTO----Fare l’orto in casa è diventata una pratica di tendenza .Gli orti cittadini ne sono una testimonianza. Le verdure vengono coltivate in cassette sistemate sui davanzali delle finestre, sfruttando balconi, piccoli giardini. Oggi il desiderio di fare l'orto nasce per cercare delle emozioni. Che soddisfazione offrire, a se stessi e agli amici, pomodorini, prezzemolo, cetrioli coltivati in casa. Per chi non ha esperienza la tecnologia (smartphone, blog...ma anche libri, riviste) viene in aiuto , troviamo mille consigli su come piantare, concimare e annaffiare limoni, lattuga, peperoni, rosmarino... Anche gli antichi romani si dedicavano alla coltivazione di un orto. Parte integrante dell’abitazione, l’orto si trovava all’interno del recinto che delimitava la “domus”. Gli dei che lo proteggevano assomigliavano a quelli che tutelavano la casa: erano i Lari. Nelle ville patrizie si accostava alle piante ornamentali numerose colture di alberi da frutta e di ortaggi. Le piante erano potate nelle più strane forme e poste in modo da creare le diverse sfumature di verde, dall'intensità del lauro all'argento dell'ulivo, dalle smaglianti fioriture del pesco o quelle del ciliegio. Come altre civiltà mediterranee Roma poggiava la sua cultura alimentare soprattutto sui legumi (fave, ceci, lenticchie, fagioli). L’orto, che si ritiene producesse legumi tutto l’anno, era chiamato il “secondo salatoio”. L’orto riforniva anche di verdure, rape, tuberi, bulbi commestibili ,il cavolo, le varianti del cardo, insalate, i porri, l’aglio, la cipolla, tutte le specie di verdure da consumare crude o cotte. Ciao Teresa
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