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IL DOTT. MASSIMO racconto (660) di Dino Secondo Barili

Post n°14070 pubblicato il 23 Giugno 2014 da dinobarili
 

23 GIUGNO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 23 giugno 2014 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

660

I racconti del benessere

Il Dott. Massimo e il Giardino di Pavia

Un anno fa, il Dott. Massimo, quarantacinque anni, scapolo Dirigente di una Agenzia a Milano, abitante a Pavia, ne era più che convinto: il benessere deve essere conquistato ogni giorno. Non basta avere una dieta ferrea, un tipo di vita regolare… ci vuole “quel quid in più” che da alla vita “il senso della piacevole passeggiata”. Sul posto di lavoro il Dott. Massimo dava il meglio di sé, ma non voleva strafare. Preferiva un ritmo regolare e produttivo. I Collaboratori erano dello stesso parere. Il bello, però, avveniva nei weekend, quando il quarantacinquenne poteva finalmente vivere nella sua bella villa a Pavia, con tutti i confort possibili e immaginabili. L’unico neo… essere scapolo. Per ovviare a tale situazione, il Dott. Massimo, ogni sabato organizzava … “un evento”. Invitava nel suo Giardino di Pavia, dodici invitati. Veramente non erano proprio invitati… erano dodici persone che si erano messe in lista per essere invitate dal Dott. Massimo, il quale era un Mago della Cucina. Partecipare ad un simile evento era come fare un viaggio nel “paradiso dei piaceri della gola”. Il quarantacinquenne sapeva tutto… di tutte le pietanze. Quando erano nate, chi, come e perché. Avere a che fare con un simile Mago non era solo piacevole, ma affascinante. Un anno fa, la voce degli eventi del Dott. Massimo erano giunti fino in Francia. Dalla Costa Azzurra, erano arrivati dodici invitati, sei uomini e sei donne. Tra le donne c’era una trentenne di nome Janette, bellissima… alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo. Di fronte ad un simile presenza, il Dott. Massimo, ha cercato di mantenere i nervi saldi e un professionale autocontrollo. Dopo aver illustrato il programma, il quarantacinquenne ha accompagnato i dodici ospiti a raccogliere le verdure nell’orto dell’amico Giancarlo. Il signor Giancarlo aveva infatti una sua teoria. “La buona tavola incomincia dall’orto… da come si produce” Ecco perché il Dott. Massimo si serviva solo ed esclusivamente dell’amico Giancarlo perché sapeva come preparava il terreno, seminava e curava la crescita della verdura. Janette è rimasta estasiata dal modo in cui Giancarlo curava l’orto e volle fargli i complimenti. Il Dott. Massimo ha, poi, voluto far conoscere agli amici francesi Angelo, l’amico panettiere che preparava il miglior pane di Pavia…fragrante, unico e ineguagliabile. E’ stato da quel momento che il gruppo di invitati si è insediato nello stupendo Giardino di Pavia, il luogo dove il Dott. Massimo avrebbe preparato l’evento. E’ stato a questo punto che il quarantacinquenne ha fatto la sua scelta. Ha scelto come collaboratrice della serata proprio Janette, la bionda dagli occhi azzurri. Tutti i presente scoppiarono in una fragorosa ovazione. Infatti, l’evento del sabato sera era anche l’occasione per dare colore e calore alla vita. Le persone non amano solo mangiare bene, amano anche “condire” gli eventi con qualcosa di eccezionale e irripetibile. Il Dott. Massimo ha dato il meglio di sé. Ha preparato ogni pietanza sotto gli occhi attenti degli invitati. Ha elencato tutte le virtù di ogni singola pietanza. Alla fine ha preparato la tavola ed ha offerto il miglior pranzo che una persona possa attendersi. Da sempre, però, una buona pietanza è sempre accompagnata da un ottimo vino… il nettare degli Dei. Massimo, quel sabato di un anno fa, ha voluto strafare. Ha offerto alcune bottiglie di un vino speciale… prodotto nell’Oltrepò Pavese dall’amico Giampiero. Un Bonarda… da fine del mondo. E’ stato proprio il vino a mandare in estasi i dodici invitati. Un vino così non lo avevano mai assaggiato… neppure in Francia. Il fatto è che il vino ha prodotto uno strano effetto su Massimo e Janette. Dopo aver assaggiato la Bonarda di Giampiero… i due hanno cominciato a guardarsi negli occhi, a fissarsi, ad essere attratti l’un l’altro… alla fine si sono abbracciati e si baciati lungamente davanti a tutta la compagnia. L’evento del sabato, di quel sabato, non poteva prendere piega migliore. Da quel momento il Dott. Massimo non è più stato solo… Acconto a lui c’è Janette, la bionda dagli occhi azzurri - Questo è il racconto 660, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

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Commenti al Post:
annamariamennitti
annamariamennitti il 23/06/14 alle 13:19 via WEB
Questi sono i risultati di chi cerca di rallegrare la cena specie tra amici,con del vino speciale, al dott Massimo gli è venuta bene,poteva venire diversamente..La prima cosa che fanno prima di iniziare a mangiare "bevi tu che bevo anch'io"...e non credo che solo MAssimo e janete si sono abbracciati ....com/que grazie al vino speciale si ritrova in compagnia ..ciao DINO
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/06/14 alle 18:19 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Mi piace perchè hai messo in luce il fatto che "non solo Massimo e Janette si sono abbracciati e baciati"... ma anche tutti gli altri... Beh... come inizio pranzo non è male. In fondo erano adulti... Massimo, poi, aveva una voglia matta di Janette (forse perchè era francese?) Cosa ne dici? Dino
(Rispondi)
 
 
annamariamennitti
annamariamennitti il 24/06/14 alle 10:31 via WEB
Dino che ne dico dei francesi????? be mi piacciono ,perchè sono simili agli italiani .....molto fini, bruni e alti e simpatici.....le donne poi non ne parliamo altro che bionde occhi azzurri e gambe la fine del mondo.....ciao
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/06/14 alle 13:52 via WEB
Ciao Dino, ...e la torta...nel pranzo manca la torta. Consiglio la TORTA MARGHERITA, è una tradizionale torta delle feste preparata nel nord Italia. Deve probabilmente il suo nome alla forma di margherita che assume quando viene tagliata a spicchi. Ogni fetta del dolce rappresenta un petalo per lo zucchero a velo spolverato in superficie e la colorazione gialla interna. Questa è una torta contadina veniva preparata con pochi ingredienti: farina, fecola, zucchero e uova (era come un pan di Spagna ideale per essere inzuppato). Presso molte famiglia c'era il rito dello scambio della torta margherita che avveniva in particolari occasioni d'incontro: visite di cortesia, fidanzamenti, feste sociali. Gli ospiti portavano il loro dolce per riceverne in cambio un'altro dai padroni di casa. Oggi la ricetta della torta margherita prevede l'aggiunta di lievito e burro oppure olio, un segreto della sua bontà sta nella sofficità, ottenuta montando a neve fermissima gli albumi. Buonisssssssssima, ciao Teresa
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