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PAOLA E IL DOTT. CARLO racconto (679) di Dino Secondo Barili

Post n°14342 pubblicato il 12 Luglio 2014 da dinobarili

12 LUGLIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 12 Luglio 2014 – Sabato - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Sabato

679

I racconti dell’estate

Paola e il Dott. Carlo

Ci sono persone che applicano alla lettera la regola: “chi fa da sé … fa per tre”. Come regola è buonissima e molto valida. Infatti, permette di evitare di ricorrere sempre ad altre persone per ogni e qualsiasi cosa. Una persona deve farsi da mangiare? Lo fa. Deve tenere in ordine la casa? Lo fa. Deve fare la spesa? Ok … basta recarsi al Supermercato e tutto è risolto. La Dott. Paola trent’anni aveva sempre applicato tale regola fin da quando andava alle scuole elementari. Ha raggiunto la Laurea nel minor tempo possibile e, a trent’anni, aveva già un bel posto di responsabilità, al decimo piano di un Palazzo di Milano. Certo bisogna anche essere assistiti dalla Fortuna… ma il fatto di fare tutto il possibile da soli… è già una bella soddisfazione. Fino ad un certo punto…(dirà qualche lettore). Infatti, un anno fa, la Dott. Paola, alta, bionda, occhi azzurri e gambe mozzafiato… non era contenta. Non era soddisfatta del suo continuare corre per essere sempre “al primo posto”. Per fare che cosa? La Dott. Paola, ogni mattina, lasciava la sua bella casa di Pavia per recarsi al lavoro a Milano…e non perdeva mai il treno. Anzi, era sempre la prima ad arrivare in Ufficio… anche rispetto a Colleghi che abitavano a poca distanza dal posto di lavoro. Tuttavia, un anno fa, non era contenta. Cercava di capire il proprio stato d’animo, ma non riusciva a trovare il “bandolo della matassa”. Ogni tanto si chiedeva. “Più di così cosa dovrei fare?”. Un sabato mattina al Bar di Piazza della Vittoria ne parlò con la sua amica Orsola la quale la richiamò all’ordine. “Paola, tu credi di fare la cosa giusta a fare tutto da te… ma, forse, stai sbagliando tutto” La trentenne si stupì. Non comprese il senso del richiamo. “Dov’è che sto sbagliando?” Orsola era un’amica vera che cercava con delicatezza di toccare i nervi scoperti della trentenne. “Paola, con il tuo sistema di far tutto da sola… senza chiedere aiuto a nessuno ti isola dalla società. Non ti vedo parlare mai con nessuno. Non hai un uomo che ti fa la corte. Mai vista a prendere il caffè con qualche persona, uomo o donna, oltre alla sottoscritta. Ma quale vita è la tua? Per essere efficiente? Autosufficiente? Per dimostrare cosa? Per raggiungere cosa?” Paola cominciò ad avere dei dubbi. Non sapeva quali… ma dei dubbi. “E, allora, Orsola… cosa dovrei fare?” L’amica aveva una sua idea dell’amicizia. Mai dire troppo… o troppo poco. “Paola, la vita si realizza con il rapporto con le altre persone. Una donna… con l’uomo. Tu, a quanto vedo, l’uomo non ce l’hai. Se continui così, ho dei dubbi che ne avrai uno. Il metodo migliore, nel tuo caso, è ritornare con i piedi sulla terra. Parlare con le persone. Magari, chiedere del… tempo… piove? non piove? forse pioverà?… forse?... tra una settimana o due. Discorsi senza senso… solo in apparenza, ma di grandissimo valore sociale… quello del rapporto umano. Quando le persone “non parlano” tra loro… diventano introspettive. Si guardano sempre troppo dentro. Diventano vittime dei loro lugubri pensieri. Se, invece, una donna parla con un uomo … cerca di capire quale mondo sta dall’altra parte. L’uomo e la donna “non sono autosufficienti”… anzi, hanno bisogno un dell’altro. Paola… parla, parla sempre, con chiunque …avrai tutto da guadagnare” La Dott. Paola, trent’anni ben portati, si rese improvvisamente conto che se voleva dare una svolta alla propria vita… doveva diventare umana. Non le bastava essere alta, bionda… avere gli occhi azzurri…un corpo da far venire le vertigini. Doveva scendere dal piedistallo sul quale si era messa con il suo “chi fa sa sé … fa per tre”. Una sera di luglio di un anno fa, la Dott. Paola è rientrata nel suo bellissimo appartamento di Pavia… dopo una giornata d’inferno passata al decimo piano del Palazzo di Milano in cui lavorava. Quel giorno non era andato bene niente. Il Capo Supremo che “pontificava” dal ventesimo piano aveva problemi con la moglie dalla quale si stava separando. Ovvio che i problemi del Capo Supremo si riflettono sui “sottoposti”. Tali problemi avevano investito tutti i piani del Palazzo. Avevano toccato anche il decimo in cui lavorava la Dott. Paola… la quale ha avuto la sua dose di richiami e “lavate di capo”… per tutto ciò che, in teoria, avrebbe dovuto fare…e non ha fatto. Quando una persona da anima e corpo al lavoro… e si vede rifilare una miriade di “pesci in faccia”… rimane delusa e amareggiata. Quel giorno la Dott. Paola aveva saltato il pasto del mezzogiorno. Giunta a sera nel suo appartamento aveva bisogno di mangiare qualcosa. In casa aveva solo “pastina tipo grani di riso”. Perché non cuocere una pastina? La voglia di uscire per andare nella Pizzeria poco lontano non c’era. La Dott. Paola, dopo aver fatto cuocere la pastina si è messa a mangiare. Al primo cucchiaio si è resa conto che mancava il sale… era assolutamente insipida. Cosa c’è di peggiore di una pastina tipo grani di riso… senza sale? Prima di cadere in depressione la Dott. Paola pensò di mettere in pratica il consiglio dell’amica Orsola. Perché non chiedere il sale al vicino di casa, Dott. Carlo… benestante, affascinante cinquantenne dal fisico mozzafiato? Così ha fatto. “Scusi, Dott. Carlo, sono rimasta senza sale … non potrebbe...” Il Dott. Carlo non le ha permesso neppure di finire la frase. Era un benestante a tutto tondo. Un cultore delle gioie della vita. “Dott. Paola… non si preoccupi. Ci sono io. So come intervenire in certi momenti” Il Dott. Carlo invitò la Dott. Paola a salire sulla sua rossa Ferrari e la portò al Ristorante del suo Club Privato, poco lontano da Milano, dove si riunivano “i Collezionisti di Monete d’Oro del 1500”. A volte non basta la pastina… Ci vuole molto, molto di più…Il Dott. Carlo, aveva le carte in regola… come fosse “genio della lampada”… “Dimmi cosa vuoi… ed io te lo darò”- Questo è il racconto 679, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

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annamariamennitti
annamariamennitti il 12/07/14 alle 10:44 via WEB
Non tutti i mali vengono per nuocere se la Dott Paola avesse avuto il sale in casa l'opportunità di conoscere il Dott Carlo non l'avrebbe avuta e ne di potersi permettere di andare in un ristorante con la "FERRARI" però questa sciagurata di dottoressa ha spento i fornelli dove stava cuciinadosi la pastina o l'euforia del dottor Carlo l'ha mandata in visibilio ..Succede durante il percorso della vita anche senza la Ferrari CIAO DINO
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/07/14 alle 19:08 via WEB
Ciao Annamaria - Hai ragione. Speriamo che la Dott. Paola abbia spento i fornelli sui quali stava cuocendo la "pastina"... Però, che Fortuna ha avuto. Per mezzo del sale...è... sal..ita sulla Ferrari rossa fiammante. Dino
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 12/07/14 alle 15:26 via WEB
Non c'è nulla di male nel cercare di essere i migliori nel proprio lavoro, ma non è necessario sfidare tutti per sentirci appagati in quello che stiamo facendo. Il continuo confronto può stancare anche il più in gamba di noi, anche il migliore. Se lavoriamo senza l'ossessione di "essere il primo" ci permette di fare le cose con meno ansia e più serenità. Ora Paola, la protagonista del tuo racconto, ha trovato l'amore, l'amore ci fa sembrare imbattibili, lo stare insieme ci fa sentire più forti, quindi insieme, l'uno con l'altro, possiamo arrivare a raggiungere qualsiasi obiettivo (poi con la Ferrari...) . Ciao Teresa
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/07/14 alle 19:00 via WEB
Ciao Teresa - Certo che Paola ha avuto una bella fortuna a trovare il Dott. Carlo con la Ferrari rossa fiammante. Anche questo contribuisce. Dino
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