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DORALICE racconto (488) di Dino Secondo Barili

Post n°14652 pubblicato il 30 Luglio 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Giovedì

Doralice e la leggenda del Ponte Coperto di Pavia (488)

La Prof Doralice aveva studiato a Pavia e poi si era trasferita a Milano. All’età di quarantacinque anni, dopo aver “conquistato” una Cattedra in Lettere in un Liceo milanese e raggiunto una certa tranquillità economica, era andata in crisi. Quarantacinque anni non sono molti, ma cominciano a pesare. Una persona comincia a fare il bilancio della propria vita e se, come la Doralice, non ha ancora trovato l’uomo giusto… la crisi è assicurata. Non si tratta di una vera e propria crisi, ma l’esame del proprio passato comincia a sollevare dubbi e perplessità. Per esempio, la Prof. Doralice, quando studiava all’Università di Pavia era allegra e spensierata. Aveva parecchi compagni di corso che le facevano la corte. Effettivamente Doralice era una bellissima ragazza …e lo era ancora. Ma a quarantacinque anni “compaiono i primi preoccupanti segnali”. Lo scorso anno, la Prof li aveva notati e aveva cominciato a farsene un problema. Si era recata al Salone di Bellezza. Aveva eseguito tutti gli esercizi che “l’esperta” aveva suggerito, ma la situazione non era cambiata. I segnali c’erano …e, agli occhi della quarantacinquenne, peggioravano. Doralice ne parlò con la sua Collega di Lettere, Desy, del corso parallelo che aveva la sua stessa età. La Desy era stata chiara. “Cara Doralice, sul passare degli anni, un rimedio ci sarebbe…” La Docente di Lettere volle sapere quale. “L’amore, mia cara.” – rispose Desy – “Solo l’amore costituisce l’antidoto al passare degli anni… Però, bisogna incontrare l’uomo giusto. L’uomo che faccia sognare... e faccia perdere i sensi. Perché, cara Doralice, sono gli stimoli mentali che mantengono giovane il corpo e la mente.” La Prof incassò il colpo. Non disse nulla, ma la sua mente cominciò “lavorare”. La Docente di Lettere aveva cominciato ad osservare le donne innamorate della sua età. Avevano un bel viso sorridente e rilassato, quasi che gli anni non avessero importanza. Per esempio. C’era la sua Collega di Filosofia la quale sembrava aver scoperto il “segreto della felicità”. Spesso era a braccetto del marito… un “fusto” da fine del mondo. Parlavano. Si guardavano negli occhi. Poi… si scambiavano ammiccanti sorrisi. La Prof cominciò a farsi delle domande. “E se mi dessi da fare anch’io? Nella vita … non è mai troppo tardi.” Doralice si ricordò del tempo in cui studiava all’Università di Pavia ed aveva parecchi corteggiatori. Allora era felice… anche se uno solo era il suo ragazzo preferito. Si chiamava Riccardo, un ragazzo della sua età… un po’ timido con le donne. Infatti era sempre lei, Doralice, che cercava di farlo parlare. Un anno fa, la Docente di Lettere, decise di fare una visita alla “sua vecchia” Università di Pavia. Ufficialmente per rivedere i luoghi in cui aveva studiato… segretamente per avere notizie di Riccardo, il suo compagno di corso che, dopo la Laurea, aveva perso di vista. Si sa che quando si ritorna sui luoghi in cui si è stati felici, spesso, non si hanno le stesse sensazioni. Doralice rimase un po’ delusa. Ora, l’Università di Pavia è sparsa per tutta la città. L’antico edificio di Strada Nuova ha assunto l’aspetto della “matrona” che dispensa il suo “aureo sapere”. Che incute timore, quasi… Doralice, rimase delusa. Delle persone incontrate, nessuna assomigliava a Riccardo… “l’amore di tanti anni fa”. Si ricordò di una leggenda pavese. Diceva. “Quando vuoi incontrare qualche persona che hai perduto di vista… recati sul Ponte Coperto. Scrivi il nome della persona che cerchi su un bigliettino di carta e, una volta scritto, gettalo nella corrente del fiume”. Doralice fece ciò che diceva l’antica leggenda. Lo fece così, tanto per fare qualcosa, quasi fosse un’ultima possibilità. La Prof. stava per lasciare il Ponte Coperto quando si sentì chiamare. “Doralice. Doralice…” La Prof. si girò di scatto pensando fosse una allucinazione… Era Riccardo, il suo antico compagno di Università. Ormai uomo fatto. Un “fusto” più affascinante che mai. Ormai Doralice non aveva più scuse. L’uomo dei sogni era arrivato. Ora dipendeva da lei usare tutte le arti magiche per farlo suo … per sempre. (488)

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annamariamennitti
annamariamennitti il 31/07/14 alle 08:30 via WEB
Belle sono le leggende, però il Ponte Coperto di Pavia si occupa solo dell'amore? forse perchè i personaggi sono tutti belli e sistemati hanno solo crisi d'amore,,,,,Il compito più arduo viene lasciato a Doralice, dovrà continuare a gettare bigliettini sul ponte ,perchè la storia non è completa...ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 31/07/14 alle 09:32 via WEB
Ciao Annamaria - il Ponte Coperto di Pavia non si occupa solo di "amore"... si occupa anche di soldi. I soldi, però, vanno e vengono e non si fermano mai. Per Doralice, invece, è arrivato l'amore... vero, completo, definitivo... oltre il quale non c'è uno migliore. Cosa desiderare di più? Dino
(Rispondi)
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