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ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DEL GEOMETRA FILIPPO

Post n°15245 pubblicato il 04 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DEL GEOMETRA FILIPPO

annamariamennitti
annamariamennitti il 04/09/14 alle 10:07 via WEB
E SI Dino c'è un detto "Chi lascia la via vecchia per la nuova ,sa cosa lascia ,ma non sa cosa trova?" ma si Filippo doveva essere veramente stanco per desiderare il suo letto ....il pesciolino parlante l'ha consigliato bene...non aveva altra scelta ciao Dino
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dinobarili
dinobarili il 04/09/14 alle 19:25 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. A volte ci si lascia prendere dallo sconforto... ma poi è sempre meglio casa nostra. Buona serata. Dino
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annamariamennitti
annamariamennitti il 04/09/14 alle 20:43 via WEB
annamariamennitti il 04/09/14 alle 20:36 via WEB Il Palazzo reale di Caserta fu voluto dal re di Napoli Carlo di Borbone, il quale, colpito dalla bellezza del paesaggio casertano e desideroso di dare una degna sede di rappresentanza al governo della capitale Napoli e al suo reame, volle che venisse costruita una reggia tale da poter reggere il confronto con quella di Versailles. Si diede inizialmente per scontato che sarebbe stata costruita a Napoli, ma Carlo di Borbone, cosciente della considerevole vulnerabilità della capitale a eventuali attacchi (specie da mare), pensò di costruirla verso l'entroterra, nell'area casertana: un luogo più sicuro e tuttavia non troppo distante da Napoli.[4] Dopo il rifiuto di Nicola Salvi, afflitto da gravi problemi di salute, il sovrano si rivolse all'architetto Luigi Vanvitelli, a quel tempo impegnato nei lavori di restauro della basilica di Loreto per conto dello Stato Pontificio. Carlo di Borbone ottenne dal Papa di poter incaricare l'artista e nel frattempo acquistò l'area necessaria dal duca Michelangelo Gaetani, pagandola 489.343 ducati, una somma che seppur enorme fu certamente oggetto di un forte sconto: Gaetani, infatti, aveva già subìto la confisca di una parte del patrimonio per i suoi trascorsi antiborbonici. Il re chiese che il progetto comprendesse, oltre al palazzo, il parco e la sistemazione dell'area urbana circostante, con l'approvvigionamento da un nuovo acquedotto (Acquedotto Carolino) che attraversasse l'annesso complesso di San Leucio. La nuova reggia doveva essere simbolo del nuovo stato borbonico e
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