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GENNARO E IL CLUB DELL'AMICIZIA racconto (748) di Dino Secondo Barili

19 SETTEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 19 Settembre 2014 – Venerdì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

748

L’Architetto Gennaro e il Club dell’Amicizia

Settembre passa in fretta. Sono tante le attese che il mese si porta dietro … che, appena iniziato … è già finito. Ne sapeva qualcosa, un anno fa, l’Architetto Gennaro, un bel cinquantenne che dimostrava dieci anni di meno. I dieci anni di meno, però, non erano bastati, nei mesi precedenti, perché venisse “piantato” dalla compagna Cesarina, Architetto pure lei. Purtroppo, oggi, i rapporti di coppia sono molto fragili. Non sono bastati cinque anni di convivenza a Gennaro… per costruire un linguaggio comune con Cesarina. Sei mesi prima, Gennaro e Cesarina avevano partecipato ad uno stesso Concorso “Progetto Casa”. Gennaro aveva vinto. Cesarina aveva perso. Risultato… la coppia si era sfasciata. Non era stata quella la sola ragione… ma quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Inutili i rimpianti, le diatribe, “il si, ma, però…” Ormai era fatta e L’Architetto Gennaro era ritornato solo nel suo grande Attico sulla cima di uno dei più alti Palazzi di Pavia. In teoria non avrebbe avuto nulla a cui pensare… ma stare solo non gli andava bene. Aveva bisogno di compagnia. Una donna, naturalmente, con cui parlare… Magari, discutere… ma parlare, dialogare, parlare del più e del meno, del tempo che passa… Insomma, si vedeva lontano un miglio che l’Architetto Gennaro stava passando un brutto periodo. Se ne era accorta anche la Segretaria del suo Studio di Architettura in Milano, la Dott. Edvige, una quarantenne, single, che aspettava… Non vedeva l’ora che Gennaro la cercasse. L’invitasse a cena… eccetera, eccetera. L’Architetto, invece, da quell’orecchio, era completamente sordo. Edvige come Segretaria andava benissimo…anzi, era superlativa, ma come “donna del cuore”… neanche a pensarci. Edvige aveva un bel dire… “Architetto come sta? Posso fare qualcosa per lei?” Gennaro rispondeva gentile… ma oltre il convenzionale non andava. La Segretaria ce la metteva tutta… nella voce, nelle attenzioni… nel linguaggio languido e sinuoso (nel senso che la voce si modulava ai sentimenti). Niente. Niente e ancora niente. Intanto l’Architetto Gennaro stava male…Un giorno di settembre di un anno fa, se ne accorse anche il suo Collega e amico Architetto Rosario. “Gennaro … non ti riconosco più. Cosa ti è capitato? Dove è finito il tuo spirito allegro e spensierato?” Il cinquantenne era quasi contento che avesse attirato l’attenzione di un amico e collega. “Rosario, non me ne parlare… Sto passando un brutto periodo. Sarà l’età… sarà che Cesarina mi ha piantato in asso…” L’Architetto Rosario non ci ha visto più. “Gennaro… vuoi aprire gli occhi? Cesarina ha già un altro uomo… un fusto da fine del mondo. La parità tra i sessi ha raggiunto il suo apice. Non solo agli uomini piace cambiare …anche alle donne… E’ ora di finirla di fare dei drammi inutili. Le esigenze intime non si possono ignorare. Sono uguali per l’uomo e per la donna… e questa è libertà. Anzi, visto che siamo sull’argomento. Mi sono iscritto al Club dell’Amicizia”… un modo di ritrovarsi nuovo, ma non troppo. Ogni venerdì un gruppo di uomini e donne si ritrovano presso la sede del Club al “Ristorante la Fonte dei Desideri” in Lomellina. E’ stato eletto il nuovo Presidente del Club, il Commendator Gianfrancesco, il quale, per ringraziare della stima ricevuta ha offerto una cena …e ha promesso una sorpresa. Anche tu puoi far parte del Club…” L’Architetto Gennaro ha colto l’occasione e si è iscritto subito. Essendo venerdì, si è accodato all’amico Rosario per partecipare alla cena. Gennaro non si immaginava di riceve così tante attenzioni da parte dei soci del Club dell’Amicizia (specialmente dalle donne). Nel corso della cena, il neo .Presidente ha annunciato la sorpresa. Per ringraziare della nomina a Presidente del Club avrebbe offerto “una settimana a Parigi” alla coppia vincitrice della Gara da Ballo che si sarebbe svolta quella stessa sera al termine della cena. Per L’Architetto Gennaro è stata una vera sorpresa. Il cinquantenne era un patito e un virtuoso del ballo… Purtroppo Cesarina (la sua ex-compagna) non sapeva ballare… Per il quieto vivere… anche Gennaro aveva rinunciato al ballo. Ora, però, era tornato il suo momento. L’Architetto si sarebbe lanciato nella Gara da Ballo. Tra le donne disponibili Gennaro aveva solo l’imbarazzo della scelta. Scelse, Desideria… una quarantenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Per Gennaro la Gara da Ballo è stata una passeggiata. Con le sua capacità di virtuoso ballerino acrobatico… ha dato fuoco alle polveri. Desideria, poi, era la ballerina ideale… flessuosa, leggera come una piuma. La gara è stata vinta senza difficoltà dalla coppia Gennaro – Desideria… Premio: una Settimana a Parigi. Per Gennaro e Desideria è scattata prima la simpatia, poi l’amore. Quando la ruota della fortuna si mette a girare… non la ferma nessuno. Per la nuova coppia … è stato un crescendo continuo di emozioni esplosive. …- Questo è il racconto 748, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 19/09/14 alle 13:40 via WEB
CRISTINA DE PIZAN--È stata una scrittrice italiana, naturalizzata francese. Nata a Venezia nel 1362, si trasferì bambina a Parigi con la famiglia e morì al Monastero di Poissy nel 1431. Cristina de Pizan è nota come la prima donna in Europa scrittrice di professione. Poetessa e filosofa, ha composto diversi testi, ma ad entrare nella storia è stata soprattutto “La Città delle Dame”, opera scritta in pochi mesi tra il 1404 e il 1405. Cristina, nata in Italia, fu educata alle lettere e alle scienze dal padre, prima docente di medicina e astronomia all’università di Bologna, poi consigliere del re Carlo V alla corte di Parigi, dove si stabilisce con la famiglia. Cristina stessa ricorda che il maggior ostacolo alla sua istruzione, raro percorso per una donna di quei secoli, era rappresentato dalla opposizione della madre che avrebbe preferito per lei la tradizionale istruzione femminile (“ago e filo”), più adatta a una futura moglie. Due disgrazie danno in seguito, dolorosamente, ragione a Cristina: le morti ravvicinate del padre e del giovane e amato marito la lasciano senza mezzi e con figli piccoli da crescere. Costretta dunque, come lei dice , a “diventare uomo”, mette a frutto la sua cultura e le sue capacità: diviene la prima scrittrice della storia francese in grado di provvedere con il suo lavoro alla famiglia, conquistandosi un ruolo sociale e intellettuale di prestigio. Esordisce ricopiando nel suo scriptorium testi famosi per la corte; poi compone opere su commissione di principi e nobili come la biografia di Carlo V chiestale dal fratello del sovrano. I tempi in Francia allora erano molto duri: la guerra contro gli inglesi, la Guerra dei Cent’anni, iniziata nei primi decenni del XIV secolo e durata fino alla metà del XV, è segnata ben presto da carestie tremende e dalla Peste Nera, che spazza via le risorse umane ed economiche rendendo la vita politica e quotidiana precaria e pericolosa. Ma la cultura rimaneva viva . Cristina vive in un clima culturale vivace e ricco di dibattiti e anche contrasti: si discute di guerra e pace, di ricchezza e “vera nobiltà” d’animo. Ma Cristina nei suoi scritti introduce un tema assolutamente originale, rivoluzionario: uomo e donna sono , afferma ,pari “per natura” quanto a capacità intellettuali. Soltanto l’educazione , il ruolo sociale e le circostanze, secondo Cristina, fanno la differenza avvantaggiando nella vita l’uomo e relegando la donna in secondo piano. Ciao Teresa Ramaioli
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